La federazione australiana ha rigettato l’accordo di partecipazione proposto da una cordata per rilevare la franchigia da tempo in difficoltà economiche
Il Super Rugby Pacific 2024 sarà l’ultimo a vedere tra le squadre in competizione i Melbourne Rebels.
La squadra dello stato di Victoria, da tempo in difficoltà economiche, è l’oggetto di un lungo comunicato emesso da Rugby Australia, la federazione australiana, in cui si annuncia che è stata rigettata la proposta per un accordo di partecipazione dei Rebels, avanzata da una cordata di imprenditori intenzionata a rilevare la franchigia.
Le motivazioni sono prettamente economiche. Scrive Rugby Australia che la proposta ricevuta ha proiezioni di guadagno e di sostenibilità esageratamente ottimistiche, che la cordata ha chiesto alla federazione una massiccia iniezione di liquidità pur non avendo rilasciato informazioni sulla propria composizione, impedendo così le opportune verifiche.
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“Sin dall’anno inaugurale dei Rebels nel 2011, la Melbourne Rebels Rugby Union (la società proprietaria della franchigia) non è stata finanziariamente sostenibile in maniera indipendente malgrado significativi investimenti da parte di Rugby Australia ben oltre le somme accordate – si legge nel comunicato – non c’è niente nella proposta di accordo avanzata dalla cordata che dimostri con sufficiente certezza che questo possa cambiare.”
“Data la mancanza di dettagli resi disponibili a Rugby Australia, la mancanza di trasparenza e i significativi dubbi sul modello economico proposto dalla cordata, Rugby Australia ha determinato che ci sia un livello di rischio inaccettabile associato con un accordo di partecipazione per il Super Rugby Pacific 2025.”
Poco dopo, un post sui canali social del club ha confermato che l’avventura dei Melbourne Rebels si fermerà alla fine della stagione 2024, quattordici anni dopo il suo avvio.
— Melbourne Rebels (@MelbourneRebels) May 30, 2024
Da gennaio scorso i Rebels sono in amministrazione controllata per cercare di risanare gli oltre 14 milioni di euro di debito contratti, di cui circa la metà dovuti al fisco australiano.
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Per assurdo tutto questo arriva nel momento migliore, da un punto di vista sportivo, per la franchigia del Victoria. Alla vigilia del quindicesimo e ultimo turno della stagione regolare del Super Rugby i Rebels si sono guadagnati matematicamente la loro prima partecipazione ai playoff del campionato, con cinque vittorie su 13 incontri.
La squadra è in procinto di volare a Lautoka, nelle Fiji, dove attende di giocare l’ultima partita contro i Drua. La federazione australiana ha garantito di star lavorando con i giocatori e con la loro associazione di rappresentanza per rendere loro disponibili future opportunità nelle altre squadre del Super Rugby australiano. Nei Rebels giocano giocatori di rilievo come Andrew Kellaway, Taniela Tupou e Carter Gordon.
Mentre la cordata di imprenditori guidata da Leigh Clifford, ex presidente della compagnia aerea di bandiera Qantas e unico membro noto del consorzio, annuncia battaglia legale, si aprono una serie di questioni.
La prima è ovviamente legata al futuro del Super Rugby: chi prenderà il posto dei Rebels dal 2025 in avanti? Qualche mese fa circolavano insistenti voci su un possibile ritorno dei Jaguares nel campionato down under, ma da allora non ci sono state novità.
La seconda riguarda invece la Rugby World Cup 2027: Melbourne è la città dove dovrebbe giocarsi la finale del prossimo mondiale maschile ma ha ancora senso per la federazione e per uno stato come il Victoria, dove il rugby union è minoritario, investire nell’ospitare l’evento?
Più ravvicinata la questione dei British & Irish Lions: nel 2025 Melbourne è prevista come una delle tappe del tour, con una partita contro i Rebels prevista fra il primo e il secondo test, con quest’ultimo programmato proprio a Melbourne.
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