Il tecnico degli avanti dell’Italia ha analizzato i punti di forza delle due finaliste Petrarca e Viadana e ha parlato anche degli obiettivi condivisi con Gonzalo Quesada
La finale del campionato di Serie A Elite avrà un osservatore speciale: Andrea Moretti. Il coach degli avanti dell’Italia da giocatore ha militato sia nel Viadana che nel Petrarca e, prima dell’atteso match del 2 giugno, ha parlato del massimo campionato nazionale.
In un’intervista al Mattino di Padova è emersa la volontà di mettere a fuoco maggiormente quello che accade nelle competizioni domestiche, una fucina di talenti che spesso prendono la strada dell’URC.
Moretti ha anche passato in rassegna le caratteristiche delle contendenti allo scudetto, entrambe pronte a giocarsi tutto nel match in scena allo stadio Lanfranchi di Parma domenica sera.
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Andrea Moretti: “Viadana e Petrarca hanno meritato la finale”
«Credo che entrambe abbiano meritato questa finale – esordisce Andrea Moretti – Per costanza di risultati sicuramente Viadana, che ha vinto la classifica del campionato; per capacità di cogliere il momento che conta il Petrarca, che ha dovuto superare qualche problematica in più rispetto agli ultimi anni ma ha saputo arrivare all’appuntamento decisivo».
Il tecnico degli Azzurri plaude alla capacità di reagire dei padovani e al contempo riconosce lo scatto in avanti fatto dai gialloneri.
«Il Petrarca in questi ultimi anni è sempre stato ai vertici del campionato e il fatto che sia alla quarta finale consecutiva la dice lunga sul pragmatismo di questa squadra, che gli consente di restare competitivo anche quando non tutto va per il
verso giusto. Penso ad alcune sconfitte dolorose a metà campionato e all’assenza prolungata di un giocatore fondamentale come Lyle. Superate con grande determinazione. Viadana invece è una società che ha ricostruito dopo alcuni anni di difficoltà, lavorando duro e ritrovando un entusiasmo che non si vedeva da anni. Sono realtà diverse per Dna, quindi secondo me oltre che una finale giusta sarà anche interessante».
I punti di forza delle finaliste e l’attenzione alla Serie A Elite
«Ho osservato i percorsi di entrambe le squadre – prosegue Andrea Moretti – Il Petrarca ha dalla sua l’aver superato un momento grigio a metà stagione. AI di là della forza del suo organico, recuperare fiducia è stato importante e vincere il playoff con Rovigo ha dato una spinta in più a tutto l’ambiente. Viadana l’ho visto un paio di volte: ha trovato in Gilberto Pavan un tecnico capace di valorizzare un gruppo giovane, con una mentalità che punta ed esaltare il collettivo. Vogliono emozionare e si emozionano. Sono più umorali del Petrarca, ma hanno dimostrato di aver trovato l’equilibrio giusto».
Sulla cornice di tifo degli appassionati, Moretti non ha dubbi: «Ci sarà equilibrio. Agli appuntamenti importanti il Petrarca rimane un’istituzione per Padova, che può sembrare una città fredda ma in realtà sa accendersi».
Infine, una riflessione sui giocatori di interesse nazionale «Ce ne sono diversi che dai club di Elite attraverso le franchigie possono aspirare a una dimensione nazionale, come avvenuto negli ultimi anni a Spagnolo, Nicotera, Gesi, Zambonin e prima di loro i fratelli Cannone e lo stesso Lamaro, per citarne alcuni. Con Gonzalo Quesada vogliamo monitorare sempre meglio il campionato nazionale proprio per potenziare la filiera del rugby italiano».
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