Gonzalo Quesada ha convocato un nuovo numero 2, proveniente dalla Francia ma di origini italiane: gioca nel Castres, il suo idolo è Camille Chat ma dice di avere la grinta degli italiani
Un nome su tutti rappresenta la vera sorpresa di queste prime convocazioni estive del c.t. dell’Italia Gonzalo Quesada: è quello di Loris Zarantonello, tallonatore ventitreenne in forza al Castres, nel Top 14 francese.
Zarantonello può giocare per l’Italia in virtù delle sue origini italiane: la famiglia di suo padre, infatti, è originaria di Treviso, e la nonna è di Vicenza.
Leggi anche: Italia: 39 pre-convocati per preparare i test match estivi
Loris Zarantonello: le origini italiane
La sua famiglia si trasferì in Francia, ai margini dell’altopiano del Quercinois, e il 17 novembre del 2000 a L’Union (comune di circa 12mila abitanti dell’Haute-Garonne) è nato Loris, che ha scoperto il rugby all’età di 10 anni e ha cominciato a giocare nell’US Montauban, dopo un primo anno di prova a Montech.
A 19 anni, poi, il grande passo all’Agen, in Top 14 (poi retrocesso in ProD2) e le prime esperienze nel rugby che conta, compresa la Nazionale francese Under 20, con la quale ha disputato due Sei Nazioni di categoria affrontando anche l’Italia nel 2019 e nel 2020. A causa della pandemia, come molti della sua generazione, non ha potuto disputare il Mondiale Under 20, che nel 2020 fu cancellato.
“Gli italiani hanno tanta grinta, e so di cosa parlo, perché lo sono anch’io!” aveva detto Zarantonello in un’intervista del 2021 prima della sfida tra l’Agen, squadra in cui militava, e il Benetton negli ottavi di finale di Challenge Cup. Quella stessa grinta lo ha portato nel 2023 a trasferirsi in uno dei club più prestigiosi di Francia, il Castres, impegnato in una lotta serrata per la qualificazione ai playoff. Proprio il suo trasferimento a Castres fruttò all’Agen, club in cui ha giocato 4 anni dal 2019 al 2023, un premio di formazione che secondo Rugbyrama è andato dai 250.000 ai 310.000 euro.
Caratteristiche e numeri
Tallonatore esplosivo, alto 1.83 per 102 kg, il suo idolo è Camille Chat per la sua mobilità, ma si ispira anche a Julien Marchand, altro grande numero 2 francese.
Quest’anno con Castres è stato spesso utilizzato come impact player: su 28 partite totali (al 6 giugno) per ben 21 volte è entrato in campo dalla panchina, mettendo a segno anche 2 mete in Challenge Cup contro Black Lion e Gloucester.
Fuori dal campo è un ragazzo tranquillo, dentro invece si trasforma. Anche lui, come tante prime linee, ama fasciarsi la testa prima di entrare in campo: “Doveva essere un modo per proteggere le mie orecchie, ma troppo tardi, sono già consumate! La fascia ha qualcosa di motivante, è come un simbolo. La indosso e sono pronto per andare in guerra” raccontò a La Depeche.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.