Una lunga serie di infortuni ha compromesso la nuova avventura nel Seven, costringendo l’ex capitano dei Wallabies a chiudere la carriera
A 32 anni Michael Hooper dice basta. Dopo aver mancato la convocazione con la nazionale Seven che si prepara a giocare le Olimpiadi, l’ex flanker dei Warathas ha deciso di abbandonare del tutto le attività di campo.
Lo scorso autunno Hooper aveva annunciato il passaggio alla versione a sette per tentare l’avventura olimpica ai giochi di Parigi 2024, ma il suo obiettivo non è stato centrato.
Una serie di infortuni ha ritardato il suo debutto fino ad aprile ed è stato in grado di giocare solo due tornei SVNS prima di subire un altro infortunio all’inguine, che di fatto lo ha escluso dalla finale di Madrid e lo ha indotto ad appendere gli scarpini al chiodo.
Hooper è stato uno degli atleti più decorati nella storia del rugby australiano, ha capitanato i Wallabies più di qualsiasi altro, guidando la nazionale in 69 occasioni. In totale ha accumulato 125 caps, diventanto anche il più giovane centurione della squadra in maglia oro.
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Le parole di Michael Hooper al momento del ritiro
“Che corsa! Il mio viaggio olimpico è finito, e con esso, la mia carriera nel rugby australiano. Alla squadra Aussie Sevens, auguro tutto il meglio, perchè è stato un gruppo di atleti fantastico, disponibile e di talento di cui far parte. Sono grato alla mia famiglia e ai miei amici per il loro incrollabile sostegno in tutto. Abbiamo condiviso un viaggio incredibile, pieno di esperienze, sfide e ricordi indimenticabili. Grazie.”, ha detto Hooper tramite un post sul suo account Instagram.
Il CEO della federazione australiana Phil Waugh ha risposto così: “Lascia un’eredità che lo ricorderà come uno dei più grandi a indossare la maglia dei Wallabies e uno dei favoriti tra i tifosi”, ha detto Waugh in una dichiarazione. “Michael è incredibilmente rispettato qui e in tutto il mondo, e a nome di Rugby Australia, voglio augurare a lui e alla sua famiglia tutto il meglio per il futuro”.
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