Il seconda/terza linea dei biancoverdi punta ad un 2024/25 da protagonista, per riprendersi anche la Nazionale
Tra gli atleti del Benetton Rugby non coinvolti con l’Italia e al lavoro per la nuova stagione, c’è Riccardo Favretto. Il giocatore dei biancoverdi ha indossato l’Azzurro al Sei Nazioni scorso, ma non è attualmente nella rosa dei convocati di Gonzalo Quesada.
Quando nel club è stato chiamato in causa dallo staff tecnico guidato da Marco Bortolami ha sempre dimostrato la sua polivalenza, disimpegnandosi efficamente sia in seconda che in terza linea.
La concorrenza nel pacchetto di mischia del Benetton però è stata altissima e nel corso della stagione appena conclusa, Favretto non sempre ha preso parte alle gare in programma. Nel gruppo degli avanti c’è tanta qualità e anche un giocatore nel giro della Nazionale come lui ha faticato a ritagliarsi spazio.
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Benetton Rugby, Riccardo Favretto: “Resta un po’ di rimpianto per i minuti che ho giocato”
«In questi giorni sto lavorando individualmente», racconta Favretto in un’intervista a La Tribuna di Treviso, «Voglio mettere sù quel paio di chili che potrebbero rendermi più competitivo in vista della prossima stagione. Quella appena conclusa è stata una stagione veramente ottima dal punto di vista della squadra, che ha raggiunto i suoi obiettivi. Ecco, magari un po’ di amarom in bocca resta per aver visto i Bulls in finale di Urc, si sa che qvremmo potuto far meglio: però questo non deve portare frustrazione bensì ulteriore voglia di far meglio la prossima volta, Per il futuro bisognerà almeno riconfermare questi risultati, se non ottenerne di migliori. Parlando dal punto di vista personale, resta un po’ di rimpianto per i minuti che ho giocato, un po’ pochi rispetto a quanto speravo, ma come dicevo mi sono già attivato per poter creare più occasioni possibili per scendere in campo».
La novità Champions Cup e le aspettative sul 2024/25
«Su di noi stanno crescendo le aspettative, ma il Benetton ha dimostrato di poterle reggere – ha spiegato Favretto – Per cui io la prossima stagione la vedo come una chance per poterci rifare di quelle partite che, per un verso o per l’altro, soprattutto nel finale non sono andate per il verso giusto, soprattutto quelle in trasferta (Gloucester e Pretoria ndr), 0 magari qualcuna in casa, vedi quella col Munster».
La qualificazione in Champions alzerà l’asticella dell’impegno al di fuori dell’URC. «Altro sprone in più per noi. Il posto nella Coppa ce lo siamo guadagnato, nessuno ti ha regalato niente. La prendiamo come una nuova sfida, una esperienza stimolante, in cui affronteremo avversari negli ultimi 5-6 anni inediti per noi, ad esempio quelli francesi ed inglesi. Un’ottima occasione per imporre il nostro rugby».
Infine Riccardo Favretto conclude l’intervista con un cenno sulla Nazionale. «Scelta corretta quella di Quesada di non portarmi al tour, dopo il Sei Nazioni in URC non ho trovato lo spazio che avrei desiderato, quindi giusto lasciare posto a gente nuova come Odiase, al primo approccio come esperienza internazionale. Da parte mia tuttavia non la prendo come una sconfitta, l’obiettivo è tornare nel giro azzurro e ci saranno altre occasioni per riprendermi la maglia che avevo raggiunto qualche tempo fa. Ora però penso solo alle vacanze con la famiglia, almeno una settimana credo di potermela ritagliare proprio per staccare un po’ prima del raduno, la terza settimana di luglio».
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