Summer Nations Series: a Pretoria il Sudafrica supera l’Irlanda 27-20

I Campioni del mondo in carica vincono il primo test match battendo la squadra di Andy Farrell in un match durissimo

Guinness PRO14 Rainbow Cup

Summer Nations Series: a Pretoria il Sudafrica supera l’Irlanda 27-20 ph. Sebastiano Pessina

Il primo test match delle Castle Lager Incoming Series va al Sudafrica che a Pretoria, al Loftus Versfled, batte l’Irlanda 27-20.

La tanto attesa sfida fra la squadra prima nel ranking nonché vincitrice delle ultime due edizioni del mondiale e la detentrice del Sei Nazioni 2024, che molti addetti ai lavori giudicano come la migliore formazione del mondo, termina a favore degli Springboks che hanno espresso una prestazione molto positiva, soprattutto nel primo tempo.

Springboks dominanti a livello fisico ma che esprimono sul terreno di gioco un buon rugby anche palla in mano. Per la nazionale del trifoglio grosse difficoltà nel mantenere il possesso del pallone e nelle fasi statiche, dove subisce l’organizzazione e la fisicità degli avversari.

Nella prima frazione una meta per parte, la prima con Kurt-Lee Arendse e poco prima dell’intervallo con Jamie Osborne, al debutto in maglia verde. Nella ripresa fino al 65′ non accade nulla, poi quattro mete e due cartellini gialli nel giro di 14′.

Apre le marcature Cheslin Kolbe su regalo di James Lowe, accorcia le distanze Conor Murray. Nel capovolgimento di fronte meta tecnica per il Sudafrica che asfalta in mischia l’Irlanda e chiude il tabellino Ryan Baird per il 27-20 finale.

Sabato prossimo secondo test match a Durban, dove la formazione di Andy Farrell sarà chiamata ad alzare il livello del suo gioco se vorrà dimostrare di essere alla pari con i campioni del mondo.

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La cronaca

Comincia forte il Sudafrica che al 3′ passa in vantaggio. La penetrazione di Pieter-Steph du Toit rompe la difesa irlandese e i padroni di casa costruiscono l’offensiva iniziale. Jesse Kriel sposta per Siya Kolisi che gioca la superiorità numerica per Kurt-Lee Arendse. L’ala dei Bulls rientra verso il centro del campo e marca la prima meta. 7-0.

L’Irlanda reagisce cercando di proporre il solito gioco multifase che la contraddistingue. La difesa degli Springboks sporca ogni punto d’incontro e al 13′ concede un calcio di punizione. Jack Crowley ringrazia e risultato sul 7-3.

Al 18′ è il Sudafrica a godere di un calcio di punizione per fallo di Joe McCarthy, reo di non essere rotolato via da una ruck. Handré Pollard concretizza e 10-3 per i padroni di casa.

Gli Springboks dimostrano di saper giocare a rugby anche palla in mano, mostrando azioni manovrate che mettono in moto le gambe veloci dei trequarti. Al contrario la squadra di Andy Farrell fatica ad avere il possesso del pallone e commette qualche fallo di troppo.

Al 29′ ancora Handré Pollard mette dentro tre punti dalla piazzola, 13-3. A dieci minuti dalla fine del primo tempo l’Irlanda riesce ad avere un possesso di qualità. L’avanzamento degli avanti in maglia verde è buono e forza il fallo di Bongi Mbonambi. Jack Crowley non approfitta del calcio di punizione mancano i pali.

Al 35′ l’Irlanda marca la sua prima meta. L’azione offensiva degli uomini in verde è costante ma sbatte contro il muro sudafricano: i placcaggi sono avanzanti e portano indietro gli Irish. Dopo oltre dieci fasi Jack Crowley effettua un lungo passaggio per James Lowe. L’ala di origine neozelandese viene placcato ma riesce a far vivere il pallone per l’accorrente Jamie Osborne. L’estremo si tuffa e segna il 13-8 parziale con cui si chiude la prima frazione.

La ripresa comincia com’era finito il primo tempo. Sudafrica che mantiene il possesso del pallone, avanza con penetrazioni ruvide ma non crea occasioni per segnare poiché la difesa irlandese resiste e allontana ogni minaccia. Al 46′ Handrè Pollard sbaglia il suo secondo calcio piazzato lasciando per strada, sinora, 6 punti.

Al 50′ Rassie Erasmus manda dentro tutti gli avanti disponibili in panchina: Malcolm Marx, Gerhard Steenekamp, Vincent Koch, Salmaan Moerat, RG Snyman e Marco van Staden. Fra i nomi a lasciare il campo anche il capitano Siya Kolisi.

L’intensità del gioco nel secondo tempo è alta, gli impatti sono durissimi e lo scontro fisico è un fattore costante in ogni azione. Ogni punto d’incontro si trasforma in una battaglia e al 58′, proprio da una ruck vinta dalla nazionale del trifoglio, nasce la meta di James Lowe.

Bundee Aki e compagni sporcano il possesso del Sudafrica, l’ala del Leinster riceve la palla da Craig Casey e s’invola sull’out sinistro quasi incredulo di tanto spazio. Purtroppo per la squadra di Andy Farrell la meta è annullata dal TMO in quanto Ronan Kelleher, coinvolto nel breakdown precedente, ha un ginocchio a terra e quindi non può giocare il pallone.

Nel calcio piazzato seguente Handrè Pollard manca i pali per la terza volta, si rimane sul 13-8. Al 64′, dopo una serie di errori da una parte e dall’altra, Craig Casey subisce un duro placcaggio da RG Snyman. Il mediano irlandese sbatte in maniera violenta la testa a terra e rimane sul terreno di gioco, soccorso dai medici al fischio di Luke Pearce.

Un minuto più tardi l’Irlanda regala la seconda meta agli Springboks. Handrè Pollard calcia il pallone in touche ma l’ovale non esce. James Lowe fa di tutto per tenere la palla in campo e ci riesce ma non fa i conti con Cheslin Kolbe. L’ala sudafricana calcia l’ovale anticipando Conor Murray, lo recupera accelerando e marca il 18-8.

Il TMO richiama il direttore di gara ipotizzando che il pallone fosse già uscito. L’on field decision è meta, non essendoci immagini chiare per confutare la decisione di Luke Pearce, rimane la meta. 20-8.

Al 74′ dopo un lungo possesso a favore dell’Irlanda, l’arbitro Pearce estrae il cartellino giallo per Kurt-Lee Arendse, autore di troppi falli. La squadra di Andy Farrell fa enorme fatica a conquistare la linea del vantaggio, la difesa Springboks non concede alcun metro e si fa sentire a ogni placcaggio.

Il TMO viene interpellato ancora una volta per una probabile meta di Caelan Doris, ma le immagini non sembrano evidenziare il grounding. Niente meta che però arriva un minuto più tardi con Conor Murray. Bella la combinazione fra Finlay Bealham e Ronan Kelleher; il tallonatore irlandese serve il numero 9 che segna sotto i pali. 20-15.

Al 78′ lo strapotere fisico del Sudafrica in mischia chiusa porta grossi risultati. Meta di punizione e cartellino giallo per Ronan Kelleher. Un minuto più tardi James Lowe serve Ryan Baird che segna la terza meta per l’Irlanda, portando il risultato sul 27-20 con cui si chiude il match.

Sudafrica-Irlanda 27-20: il tabellino

Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Kwagga Smith, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Bongi Mbonambi, 1 Ox Nche
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Gerhard Steenekamp, 18 Vincent Koch, 19 Salmaan Moerat, 20 RG Snyman, 21 Marco van Staden, 22 Grant Williams, 23 Sacha Feinberg-Mngomezulu

Mete: Kurt-Lee Arendse (3′), Cheslin Kolbe (65′), Meta di punizione
Trasformazioni: Handré Pollard (4′, 67′)
Punizioni: Handré Pollard (18′, 29′)

Irlanda: 15 Jamie Osborne, 14 Calvin Nash, 13 Robbie Henshaw, 12 Bundee Aki, 11 James Lowe, 10 Jack Crowley, 9 Craig Casey, 8 Caelan Doris, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Tadhg Beirne, 4 Joe McCarthy, 3 Tadhg Furlong, 2 Dan Sheehan, 1 Andrew Porter
A disposizione: 16 Ronan Kelleher, 17 Cian Healy, 18 Finlay Bealham, 19 James Ryan, 20 Ryan Baird, 21 Conor Murray, 22 Ciaran Frawley, 23 Garry Ringrose

Mete: Jamie Osborne (35′), Conor Murray (76′) Ryan Baird (79′)
Trasformazioni: Jack Crowley (77′)
Punizioni: Jack Crowley (13′)

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