A confronto due formazioni in pieno rebuilding, alla ricerca di una nuova identità
Alcune tra le squadre che hanno partecipato alla Rugby World Cup 2023 hanno scelto, dopo il mondiale, di ricostruire, avviando un nuovo ciclo. Pertanto, in questa finestra di test match estiva risultano dei cantieri ancora aperti, edifici in attesa di prendere forma.
Australia e Galles, invece, stanno partendo da un punto ancora più basso: stanno cercando di gettare le fondamenta.
È questa la prima chiave di lettura dello scontro tra Wallabies e Dragoni che anima la seconda parte della mattinata (diretta Sky Sport Max ore 11:45), con i padroni di casa alla prima uscita sotto la guida del venerabile maestro Joe Schmidt, che dopo essere arrivato in finale m0ndiale facendo parte dello staff degli All Blacks ha attraversato il mare di Tasman per incaricarsi del rebuilding più difficile di Ovalia.
Rispetto a Warren Gatland, che ha cucito un Galles competitivo ma con un orizzonte temporale di lungo periodo, con convocazioni orientate al futuro piuttosto che alla forma migliore in questo momento, Schmidt ha cercato di mettere in piedi subito il miglior XV possibile, malgrado l’obiettivo rimanga il mondiale casalingo del 2027. Ecco quindi che non va in pensione James Slipper, il giocatore in attività con il maggior numero di caps al mondo (134), ma prende posto in prima linea con Taniela Tupou.
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In seconda linea torna il figliol prodigo Lukhan Salakaia-Loto, mentre il nuovo capitano della formazione sarà Liam Wright, già capitano dei Reds. Wright è un po’ un simbolo dell’identità della squadra, fondata su un gruppo di giocatori cresciuti nella franchigia del Queensland, tutti nati nei tardi Anni Novanta e tutti parte di quella formazione che qualche anno fa prometteva sfracelli all’inizio dell’era Brad Thorn tra il 2018 e il 2019, tranne poi perdersi un po’ per la strada. Erano in buona parte, inoltre, i finalisti del mondiale giovanile del 2019.
Vengono da quel contesto gli stessi Tupou e Salakaia-Loto, Fraser McReight, Filipo Daugunu, Hunter Paisami.
Da par suo il Galles propone una XV non banale, con una linea di trequarti inedita dove il mediano di mischia di Cardiff Ellis Bevan gioca a fianco del compagno di club Ben Thomas, ordinato e intelligente giocatore di Cardiff, dove però gioca sempre centro. Mason Grady è finalmente selezionato come centro titolare della squadra, mentre all’ala trova posto il classe 2003 Josh Hathaway, trequarti di Gloucester di grandi prospettive.
Chiave della partita il confronto fra due pack atletici e fisici, con i Wallabies che possono provare a mettere sotto pressione la mischia ordinata gallese grazie alla maggior qualità ed esperienza in prima linea, mentre il Galles sembra avere più qualità in rimessa laterale (Tshiunza e Jenkins raggiungono i 4 metri in due). Il fattore campo e la maggiore cilindrata complessiva della squadra australiana la rendono favorita per conquistare il primo dei due test della serie, ma il Galles ha alcune frecce alla sua faretra, un Sei Nazioni già alle spalle e il solito, indomito spirito.
Entrambi intorno ai sessant’anni di età, Schmidt e Gatland, due dei migliori tecnici neozelandesi di sempre, hanno in mano un tesoro di storia e tradizione rugbistica senza pari. Due golem dai piedi d’argilla le cui fondamenta si stanno squagliando. E loro sono lì, cappello di carta, secchio pieno di malta, a darci giù di cazzuola per tenere tutto in piedi: a breve sapremo chi è il muratore migliore.
Australia: 15 Tom Wright, 14 Andrew Kellaway, 13 Josh Flook, 12 Hunter Paisami, 11 Filipo Daugunu, 10 Noah Lolesio, 9 Jake Gordon, 8 Rob Valetini, 7 Fraser McReight, 6 Liam Wright (c), 5 Lukhan Salakaia-Loto, 4 Jeremy Williams, 3 Taniela Tupou, 2 Matt Faessler, 1 James Slipper
A disposizione: 16 Billy Pollard, 17 Isaac Kailea, 18 Allan Alaalatoa, 19 Angus Blyth, 20 Charlie Cale, 21 Tate McDermott, 22 Tom Lynagh, 23 Dylan Pietsch
Galles: 15 Liam Williams, 14 Josh Hathaway, 13 Owen Watkin, 12 Mason Grady, 11 Rio Dyer, 10 Ben Thomas, 9 Ellis Bevan, 8 Aaron Wainwright, 7 Tommy Reffell, 6 Taine Plumtree, 5 Dafydd Jenkins, 4 Christ Tshiunza, 3 Archie Griffin, 2 Dewi Lake (c), 1 Gareth Thomas
A disposizione: 16 Evan Lloyd, 17 Kemsley Mathias, 18 Harri O’Connor, 19 Cory Hill, 20 James Botham, 21 Kieran Hardy, 22 Sam Costelow, 23 Nick Tompkins
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