“La sconfitta contro Samoa ci ha fatto male, ma abbiamo ora l’opportunità di giocare una partita quasi uguale”
Nel corso dell’incontro virtuale con i media successivo all’annuncio della formazione per la partita di venerdì mattina tra Italia e Tonga, il commissario tecnico della nazionale azzurra Gonzalo Quesada si è soffermato su quanto non è andato per il verso giusto nella gara della settimana scorsa contro Samoa e quanto la nuova sfida possa assomigliare alla precedente, dando a Michele Lamaro e compagni l’opportunità di rifarsi in qualche modo.
“Venerdì scorso abbiamo iniziato male la partita contro Samoa, ma dopo i primi minuti ci siamo ripresi e siamo entrati nella gara che volevamo giocare – ha detto Quesada – Abbiamo fatto qualche break, il lancio del gioco che avevamo preparato ha funzionato, non abbiamo saputo segnare di più nelle occasioni create nel primo tempo e all’inizio del secondo. I giocatori erano frustrati per non poter giocare un altro tipo di partita, per non riuscire a mettere in campo quello che sanno essere il loro livello. Non siamo riusciti ad accettare questa frustrazione e gestire l’incontro fino alla fine.”
“Come avevo detto la scorsa settimana, l’obiettivo della partita era riuscire a gestirla come volevamo, non era giocare il nostro miglior rugby o esprimere tutto il nostro talento. Non so se è una questione di attitudine, però avremmo potuto sicuramente controllare in maniera migliore la parte finale della gara, visto che sapevamo che se avessimo lasciato entrare Samoa nella propria dimensione, con questi giocatori che giocano per la loro gente, con il pubblico che entra in partita, con la loro grande fisicità, sarebbe diventata una gara difficile.”
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Merito, però, anche agli avversari. E infatti l’head coach degli Azzurri dà a Cesare quel che è di Cesare: “Dobbiamo rispettare la partita che loro sono riusciti a fare perché per una squadra che ha avuto ancor meno tempo di preparazione di noi hanno davvero sfruttato bene tutte le opportunità, con azioni anche molto positive, potenza e grande energia positiva.”
“Abbiamo ora l’opportunità di giocare una partita quasi uguale – prosegue Quesada volgendo lo sguardo verso la partita che attende l’Italia a Nuku’alofa – Anzi, forse le condizioni logistiche relative a Tonga saranno ancora più dure. Dall’Italia è difficile capirlo ma tutto l’avvicinamento alla partita è molto complesso in termini di spostamenti, sistemazioni, cibo, campi d’allenamento, gestione del giorno di gara, ci sono state continue sorprese. Questi non sono alibi, sono fattori che incidono sulla preparazione della squadra, sulla testa dei giocatori. Abbiamo comunque l’occasione di dimostrare di aver imparato la lezione e giocare la partita che vogliamo giocare noi.”
L’head coach azzurro ha anche portato diversi esempi pratici sulle difficolta organizzative portiamo come esempio le semplici richieste del nutrizionista della nazionale alla struttura alberghiera che ha ospitato l’Italia per avere del riso in bianco (o pasta) e del pollo. Mail a cui sono arrivate tardive e rassicuranti risposte che poi sono state però disattese.
“Più la partita è strutturata, più è giocata con la palla che va in touche, con la difesa che funziona puntualmente e l’attacco che ha i suoi palloni, più abbiamo la possibilità di essere in controllo. Con Samoa abbiamo perso 18 palloni tra ruck e zona del contatto, commettendo errori in 26 occasioni di possesso, più cinque rimesse laterali perse e quattro vinte sporche. Ci siamo ritrovati quindi a giocare in situazioni di caos che ci hanno portato a uscire con la testa dal campo, a non essere focalizzati sulla nostra strategia. Vogliamo e dobbiamo controllare meglio tutto questo.”
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“La sconfitta con Samoa ci ha fatto male. Un tipo di partita che dobbiamo imparare a vincere, perché nonostante tutti i problemi era alla portata. La sola buona notizia è che abbiamo una nuova opportunità per farlo.”
“A Tonga saremo nello stesso albergo della squadra avversaria, condivideremo la colazione, non avremo una stanza per noi per le riunioni né un campo di allenamento. Tutti questi aspetti sembrano dettagli, ma sono situazioni che non siamo abituati a gestire. In campo, come squadra, Tonga ha avuto più tempo insieme di Samoa, avrà uno stato spirituale importante perché sono 20 anni che nessuno vuole venire a giocare contro di loro a casa loro. Una opportunità importante per i nostri avversari e un contesto ancora più difficile.”
“Hanno a disposizione qualche giocatore chiave, ma è una squadra largamente in ricostruzione dopo il mondiale. È previsto molto vento, un po’ meno caldo e umidità rispetto a Samoa, forse della pioggia. Ci siamo allenati con dei palloni bagnati durante la settimana per simulare questa evenienza.”
“I nostri giocatori non si sono nascosti, non hanno cercato il minimo alibi. Siamo felici di essere qua insieme a rappresentare l’Italia in questa tournée. Prendiamo questo lungo volo aereo per arrivare a Tonga e dimostrare quello che vale questa squadra venerdì.”
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