Il mediano di mischia della nazionale ha spiegato i progressi compiuti dagli Azzurri sia sul piano fisico che su quello dell’intesa
Mancano cinque giorni all’ultimo test match estivo della nazionale italiana di rugby e il lavoro degli Azzurri in vista del match con il Giappone si fa sempre più intenso.
Gli uomini allenati da Gonzalo Quesada affronteranno i Brave Blossoms a Sapporo domenica 21 luglio nella riedizione a parti invertite del match di agosto 2023, quando l’Italia vinse 42 a 21 a Treviso.
Dal ritiro non si registrano particolari problemi fisici o strascichi derivanti dalla partita con Tonga. Dunque lo staff tecnico potrà contare praticamente su tutti i giocatori a disposizione.
Nell’incontro di martedì 16 luglio con la stampa, è intervenuto il mediano di mischia Martin Page-Relo, che ha fatto un breve punto della situazione in vista della terza gara di Summer Series.
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Martin Page-Relo: “Siamo cresciuti nella fisicità”
L’Italia si troverà a fronteggiare un Giappone che nei due match ufficiali giocati con Inghilterra e Georgia ha perso due partite su due. L’ultima con i Lelos (23 a 25 per i georgiani) è quella che sulla carta potrebbe rendere i nipponici di Eddie Jones in bilico tra i dubbi sulla propria consistenza e il desiderio di ben figurare.
“Non penso che il Giappone sia più vulnerabile, al contrario, credo che abbia voglia di rivincita.” – Ha spiegato Martin Page-Relo, che poi si è concentrato sui passi avanti fatti dalla sua squadra – “Sicuramente la fisicità è migliorata nel corso del tour. Abbiamo avuto una prima partita difficile, poi il livello degli impatti si è alzato con Tonga e adesso siamo al lavoro per dare un’evoluzione definitiva a tutto questo.”
Nel corso delle prime due partite lo staff ha dato spazio, seppur con minutaggi diversi, a tutti e tre i mediani di mischia convocati. Una sana competizione con Stephen Varney e Alessandro Garbisi che il giocatore del Lyon spiega così: “Non c’è rivalità fra noi, siamo amici fuori dal campo ed è molto interessante lavorare insieme perchè si è creato un ottimo clima di collaborazione. Sul piano personale credo che le mie caratteristiche migliori siano la velocità e la tecnica, mentre posso migliorare ancora sul piano della strategia.”
Infine una considerazione sugli obiettivi finali del tour: “Saremo ovviamente felici se vinciamo con il Giappone, ma anche se saremo capaci di mantenere la stessa alchimia che si è creata all’interno del gruppo e se riusciremo a tenere alto il livello di fisicità in cui si è visto un progresso. Il lavoro di squadra è alla base del nostro percorso di crescita.”
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