In conferenza stampa l’head coach degli Azzurri guarda alle scelte di formazione, al riposo dei protagonisti e all’approccio alla sfida contro il Giappone
Gonzalo Quesada è intervenuto in conferenza stampa dopo l’annuncio della formazione dell’Italia contro il Giappone per spiegare le sue scelte in vista dell’ultima gara della stagione.
Il XV azzurro assomiglia, con qualche piccola variazione, a quello che ha battuto Tonga la settimana scorsa a Nuku’alofa, lasciando fuori i neo-Azzurri Matt Gallagher e Loris Zarantonello e i due giovanissimi David Odiase e François Mey, che a meno di sorprese termineranno il tour senza essere mai scesi in campo.
“Siamo stati coerenti con i nostri obiettivi – ha spiegato il capo allenatore degli Azzurri – World Rugby ci ha fatto venire tre settimane tra Samoa, Tonga a Giappone, nemmeno a Tokyo ma addirittura a Sapporo. Prendiamo la tournée che dobbiamo fare e la facciamo. Come ha detto chiaramente anche alla stampa il presidente federale Innocenti, l’obiettivo dato era quello di non fare sperimentazione, ma di avere continuità rispetto al Sei Nazioni. E’ stata una scelta chiara e definita, altre squadre si sono mosse in maniera diversa: la Francia ha fatto il contrario, l’Irlanda si è comportata in modo più simile al nostro.”
“David [Odiase] e François [Mey] sono due giocatori che hanno giocato tutto l’anno negli Espoirs di Oyonnax e Clermont. Il primo ha fatto qualche minuto in Top 14, il secondo nessuno. Li abbiamo convocati soprattutto per dire loro: non siete lontanissimi dal livello internazionale, venite ad allenarvi con noi, è un’esperienza che vi potrà veramente aiutare ad arrivarci.”
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“Per noi la regola JIFF della federazione francese è un problema – ha aggiunto Quesada in riferimento alla possibilità di ottenere la condizione di giocatore formato in Francia, che a sua volta apre le porte a maggiori probabilità di ottenere un contratto con club di ProD2 e Top 14 – Giocatori come Odiase, Mey, [Pietro] Turrisi, Giovanni Sante sono in Francia per ottenere quello status, ma giocano ad un livello basso che rende loro difficile il passaggio diretto verso il rugby internazionale e dovranno necessariamente fare tappe intermedie in squadre di Top 14 o di URC. Abbiamo analizzato la possibilità di far giocare Odiase e Mey, ma oggi abbiamo la priorità di avere una squadra solida e dobbiamo rispondere all’obiettivo, giustificato e sensato, che ci ha dato la FIR.”
Le scelte di formazione per Giappone-Italia
“Per Gallagher e Zarantonello il discorso è diverso. Hanno giocato entrambi tantissimo con i loro club facendo molto bene, a L’Aquila e a Auckland si sono dimostrati al livello e le assenze di Giacomo Nicotera e Ange Capuozzo nella prima partita hanno consentito loro di scendere in campo con Samoa. Per la prossima gara con il Giappone, dato quello che abbiamo visto nelle partite e in allenamento nelle scorse settimane, abbiamo fatto le scelte che riteniamo migliori per la partita che ci aspetta. Ho parlato con entrambi e hanno perfettamente capito le selezioni.”
“Federico [Ruzza] aveva un problema alla schiena dopo Tonga, ma niente di grave. Siamo stati sorpresi di quanto ha recuperato velocemente e abbiamo deciso di selezionarlo in panchina anche se non è al 200%, mentre dall’inizio partirà Zambo [Andrea Zambonin], che invece sta molto bene ed è la miglior opzione per la squadra. In un’altra situazione non avremmo selezionato Ruzza, ma la rimessa laterale è uno dei punti chiave su cui poggia il Giappone e lasciare tutta la responsabilità della touche a un unico leader di quella fase ordinata pensiamo sia un peso eccessivo.”
La gestione dei giocatori nel prossimo futuro
Quesada si è anche soffermato su uno dei temi più caldi e battuti di questa finestra internazionale: la necessità dei protagonisti di rifiatare dopo una stagione lunghissima che va avanti oramai da 14 mesi.
“Abbiamo parlato prima della tournée con alcuni dei giocatori più importanti della squadra e che hanno giocato di più in stagione per capire come si sentivano e tutti sono stati convinti di far parte di questa spedizione – ha detto il tecnico – Abbiamo ora pianificato in accordo con i club concedendogli un bel periodo off: 3 settimane di riposo completo, 2 di preparazione individuale prima di ritornare in squadra. Questo permetterà loro di rigenerarsi dopo una lunga stagione.”
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“Francia e Irlanda possono permettersi due approcci opposti di salvaguardia: la Francia fa giocare tanto i migliori nei club ma poi consente loro di riposarsi in estate portandone altri in tournée, l’Irlanda al contrario fa giocare poco i propri giocatori migliori con le franchigie portandoli sempre con la nazionale. Noi dobbiamo ancora trovare il nostro equilibrio, a me piacerebbe un approccio di stile irlandese e penso che dalla prossima stagione potremo trovare delle soluzioni insieme alle franchigie. Ovviamente noi non abbiamo la possibilità di lasciare a casa 30 giocatori, prenderne altri 30 e rimanere competitivi a livello internazionale.”
“Penso comunque che abbiamo gestito molto bene questa grande sfida di una tournée così dura dopo il Sei Nazioni e il mondiale, come testimonia il fatto che tutti i giocatori tranne Seb Negri e Monty Ioane siano disponibili per la partita di domenica. E non mi stanco di ripetere quanto ammiro questi giocatori: la loro energia, la loro capacità di affrontare le avversità, la loro voglia fortissima di giocare per la nazionale.”
Verso Giappone-Italia
Il finale della conferenza stampa è dedicato a una sintetica preview della partita di domenica: “Nei primi venti minuti di Giappone-Georgia abbiamo visto la vera nazionale nipponica, prima che il cartellino rosso cambiasse la storia della partita. Eddie Jones vuole allenare la squadra che gioca il rugby più veloce del mondo e sono capaci di farlo. Hanno avuto nelle loro partite un tempo altissimo di ball in play, con una velocità e intensità fortissima, con ottime capacità tecniche di giocare questo tipo di rugby. Questa è la grande forza dei nostri avversari. Hanno una mischia e un drive solido, un qualcosa che è cambiato nel corso degli anni.”
“A livello strategico da parte nostra non abbiamo cambiato molto rispetto alle scorse partite. Abbiamo ancora margini di progresso importanti in attacco. Ci siamo concentrati soprattutto sulla difesa, che si troverà di fronte a qualcosa di completamente diverso rispetto alla sfida frontale portata da Tonga e Samoa. L’attacco giapponese è molto più laterale, con tante opzioni nello schieramento, tanta velocità e la capacità di usare tutta la larghezza del campo.”
“Abbiamo preparato la partita tenendo conto di questo, ma concentrandosi soprattutto su noi stessi. Speriamo di recuperare dal grande caldo patito nei due allenamenti passati a Tokyo, ma credo che siamo pronti per finire bene questa bellissima stagione che ha riservato così tante gioie a questo gruppo.”
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