Partita difensiva strepitosa dei fratelli Cannone, che insieme fanno il 20% dei placcaggi totali degli Azzurri. Capuozzo imprendibile, gran prova di maturità per Zambonin
L’Italia chiude il suo tour estivo con una bella vittoria in Giappone per 42-14, cancellando definitivamente la delusione di Apia e dando continuità al successo contro Tonga. Si chiude con 2 vittorie su 3 l’avventura azzurra nel Pacifico, e questa ottenuta a Sapporo è certamente la più convincente. Nonostante la grande stanchezza e qualche errore di troppo, gli Azzurri sfoderano una grande difesa (sugli scudi i fratelli Cannone) e una capacità di sfruttare le occasioni degna del recente Sei Nazioni. Ecco i nostri voti.
Le pagelle di Giappone-Italia
Ange Capuozzo 7.5 – Era la sua partita e lo ha dimostrato. La meta di Zambonin nasce da un guizzo degno della serpentina di Cardiff col Galles. Definirlo soltanto un folletto imprendibile non rende giustizia però a tutte le sue caratteristiche, perché si fa valere anche nel gioco aereo (nonostante l’altezza) e al piede, dimostrandosi ormai un estremo completo.
Louis Lynagh 6.5 – Partita di grande concretezza e controllo nel primo tempo. Dalle sua parti il Giappone non è mai pericoloso. Esce all’intervallo per un problema fisico (Zanon 7 – Entra benissimo con un turnover che vale il 27-14, aveva una gran voglia di dimostrare di poter far parte di questo gruppo, e ci è riuscito con un grande secondo tempo)
Juan Ignacio Brex 6 – Non ha la brillantezza dei giorni migliori, ma assesta i placcaggi che deve fare e porta a casa una partita senza errori. Rispetto alle altre volte il gioco dell’Italia passa meno da lui, ma adesso potrà finalmente staccare.
Tommaso Menoncello 6.5 – Un paio di iniziative da Menoncello dei giorni migliori, da ala ha meno occasioni ma riesce comunque a farsi vedere. Molto presente anche in difesa. Anche lui è visibilmente stanchissimo, ma può godersi il riposo dopo un’altra bella prestazione e una stagione da incorniciare.
Jacopo Trulla 6.5 – Protagonista in positivo nella prima meta, dove dà il via all’azione, in generale batte sempre il primo avversario e mette a segno anche un paio di placcaggi importanti. Purtroppo uno di questi, secondo Ridley, nasce da una posizione di fuorigioco e si prende un giallo che sa di beffa. Il suo tour estivo, però, resta assolutamente positivo. Una bella (ri)scoperta per Quesada e per il rugby italiano.
Paolo Garbisi 6 – Nel finale di frazione gli mancano le gambe per riprendere Riley, e nella ripresa si fa intercettare un pallone telefonato proprio dal centro giapponese. Due errori che condizionano una partita fino a quel momento molto buona, piazzati compresi, e in difesa è sempre coraggiosissimo. Il giudizio, chiaramente, è solo tecnico e prescinde dal grande spavento nel finale per il colpo alla testa che lo lascia a terra. Dai primi aggiornamenti sembra stia meglio, ed è la cosa più importante. (Marin 5.5 – Il piano di gioco con cui è entrato – fargli calciare praticamente tutti i possessi a disposizione – non è il più adatto alle sue caratteristiche, però anche l’esecuzione non è stata delle migliori)
Martin Page-Relo 6 – Non una partita perfetta, anzi. Da rivedere nei calci dalla base e qualche placcaggio sbagliato qua e là, ma avere uno che fa 3 su 3 da metà campo è un valore aggiunto incredibile per qualsiasi squadra. (A. Garbisi 6.5 – Parte contratto, ma quando l’Italia torna in attacco ridà ossigeno ai compagni nel momento più difficile. Bella meta “di rapina” alla fine)
Lorenzo Cannone 7.5 – In difesa è tra i più attivi nel respingere gli assalti giapponesi, con ben 25 placcaggi in totale, e nel punto d’incontro mette più riesce più volte a rallentare la rapida manovra giapponese, conquistando anche un paio di turnover. (Ruzza s.v. – Entra in un finale che è tutto sommato di gestione. Bene che abbia tirato il fiato e non abbia forzato con il problema alla schiena)
Michele Lamaro 7.5 – Una belva, come sempre. La seconda meta nasce da un suo intervento nel raggruppamento che fa scoppiare il pallone e permette a Vintcent e Page-Relo di segnare. La sua prestazione difensiva è come sempre encomiabile (22 placcaggi) ma fa strada anche a contatto (è il giocatore con più carries nell’Italia) e la scelta di piazzare tutto, anche da metà campo, si rivela vincente. (Zuliani 6.5 – Aggressivo come sempre nel breakdown, all’inizio sbatte contro la severità di Ridley, poi prende le misure e conquista un paio di turnover importanti che indirizzano il match dalla parte degli Azzurri)
Ross Vintcent 7 – Il cartellino giallo brucia, ma l’ex capitano dell’Under 20 si riscatta alla grande: due rimesse laterali rubate, 22 placcaggi, pallone recuperato sulla meta di Page-Relo e ciliegina sulla torta con la marcatura a tempo scaduto in uscita dalla mischia.
Andrea Zambonin 7 – In un match dove nessuna delle due rimesse laterali funziona lui è sempre presente, sia nel togliere le castagne dal fuoco ai nostri, sia a disturbare i lanci giapponesi. Solido anche in fase difensiva. Una prestazione – e una meta – che rendono merito a un ragazzo che ha dovuto farsi largo tra la concorrenza di due titolari inamovibili come Ruzza e Cannone.
Niccolò Cannone 7 – Solita partita da leone in difesa, soprattutto quando all’inizio del secondo tempo il Giappone decide di caricare dritto per dritto e di metterla sulle sportellate. Alla fine i placcaggi completati sono 23. Un dato curioso: il 20% dei placcaggi totali degli Azzurri oggi (245) vengono dai fratelli Cannone.
Marco Riccioni 7 – Il fatto che Mohara sia costretto a uscire al 37′ del primo tempo spiega già tutto. Come contro Tonga, in mischia guadagna calci per manifesta superiorità. Ottimo anche in difesa, con 2 placcaggi dominanti. (Ferrari 7.5 – Nel secondo tempo, quando il Giappone dà il via all’assalto all’arma bianca, placca tutto quello che si ritrova davanti. In mischia poi fa vedere le stelle a Okabe, con un paio di calci strepitosi)
Giacomo Nicotera 6 – Pronti-via, subito un gran turnover che vale il 3-0 degli Azzurri. Viene punito più di una volta per non essere rotolato via da un severissimo Ridley, ma adattarsi al metro dell’arbitro fa parte del gioco. Purtroppo la questione dei lanci è ancora da risolvere. (Lucchesi 5.5 – Il fallo che gli costa il giallo è sicuramente imprudente, ma forse non così grave da meritare una sanzione così. Bravo in difesa nel finale, touche ancora da rivedere.)
Danilo Fischetti 7 – Takeuchi lo soffre fin da subito e la mischia si mette bene per gli Azzurri. In campo, poi, è il solito carrarmato. (Spagnolo 7 – Dopo aver passato anni a leggere dei “grandi” impact player esteri, possiamo dire che Mirco Spagnolo da Camposanpiero è ampiamente a quel livello lì. Dopo una prima mischia di assestamento dà una grande mano a Ferrari, e in mezzo al campo – spesso in coppia con Zuliani – è ottimo nel punto d’incontro)
A cura di Francesco Palma
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