Dupont e il Sevens, non solo una mossa mediatica per le Olimpiadi

Nel torneo finale SVNS, Antoine Dupont ha dimostrato di avere un impatto fondamentale sulla Francia Sevens: basterà ai Bleus per vincere l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024?

Dupont Sevens

Antoine Dupont con la maglia numero 25 della Francia Sevens durante la finale SVNS 2024 a Madrid (ph. World Rugby)

Antoine Dupont ha un senso del rugby come pochi altri giocatori al mondo e l’ovale sembra spesso un prolungamento naturale del suo corpo: per questo, pure nel Sevens, il campione francese è stato finora in grado di fare la differenza anche ai massimi livelli mondiali.

Il suo impatto sulla Nazionale 7s transalpina è stato innegabile, con i Bleus che poche settimane fa hanno vinto per la prima volta in assoluto un titolo delle World Series (da quest’anno ribattezzate SVNS), il circuito internazionale a sette di World Rugby.

Leggi anche: La prima meta di Antoine Dupont nel Sevens

Istituite nel 1999, le Series avevano finora visto trionfare sempre squadre dell’emisfero australe: 14 volte gli All Blacks, 4 a testa Fiji e Sudafrica, una ciascuna Australia e Samoa. La coppa Sevens 2024, invece, è stata sollevata da una selezione europea: guarda a caso, proprio la Francia di Dupont.

I figiani sono stati anche campioni in entrambi gli appuntamenti olimpici finora disputati, quelli di Rio 2016 e Tokyo 2020. E le Olimpiadi hanno rappresentato la ragione dell’avvicinamento del mediano di mischia di Tolosa al rugby a sette, che a Parigi 2024 spera di conquistare la medaglia d’oro davanti al pubblico di casa.

Dupont e il Sevens, tra Olimpiadi e polemiche

L’annuncio che Antoine Dupont avrebbe preso parte al torneo SVNS 2024 e, successivamente, ai Giochi olimpici da molti è stato subito bollato come un’operazione studiata a tavolino.

Una sorta di manovra studiata da CIO, World Rugby e Federazione francese per far parlare del Sevens, in modo tale da riempire stadi e titoli di giornale anche con la disciplina ovale ritenuta “minore” rispetto al rugby a 15 o a 13.

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Sicuramente l’effetto mediatico c’è stato, con quasi 60 mila biglietti venduti per la tre-giorni finale a Madrid e oltre 200 tra giornalisti e fotografi accreditati: cifre assolutamente da record per il rugby a sette,

Ma Dupont non ha certo voluto essere uno specchietto per le allodole. Anzi. Così, gara dopo gara, si è ritagliato un suo ruolo sempre più determinante all’interno del VII transalpino, portando i galletti prima a vincere una tappa delle Series (cosa che non accadeva da 19 anni), quindi a imporsi come i migliori al mondo nella finalissima madrilena.

La finale SVNS 2024 a Madrid

Proprio nella capitale spagnola chi ha assistito alla tre-giorni dedicata al Sevens ha potuto rendersi conto dell’impatto del “numero nove” tolosano, che peraltro nelle gare internazionali a sette ha scelto di indossare la maglia con il 25.

«Non potevo togliere il 9 a chi lo aveva già preso prima di me», ha dichiarato, mostrando anche in questo dettaglio la volontà di entrare in punta di piedi, seppur da campione già ampiamente riconosciuto, in questa disciplina per lui nuova.

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Analogamente, tanto nel suo esordio assoluto nel SVNS in Canada quanto nella finale, il suo approccio nei confronti dei compagni di squadra è stato low profile, per non dire umile. A Madrid si è addirittura fatto tribuna nella gara di esordio, andando però subito ad abbracciare tutti a fine gara.

Questo mentre, ad ogni allenamento dei Bleus durante i tre giorni, lo stadio si svuotava e centinaia di tifosi, non solo francesi, si assiepavano attorno al rettangolo destinato al training pre-gara per vedere lui, per scattagli magari una foto da lontano o per provare a dargli un cinque lungo il tragitto verso gli spogliatoi.

Leggi anche: La Francia di Dupont e l’Australia femminile vincono il SVNS 2024 a Madrid, prossima tappa Olimpiadi

Anche nella sfida dei gironi con l’Argentina, il secondo match del torneo, Dupont non era nel VII iniziale ed entrava solamente a 3’ dalla fine, sul 21-5 per i Pumas. Strappava comunque applausi, prima con un placcaggio in recupero e poi riuscendo a rubare il possesso durante una fase di gioco; ha corso molto e giocato per la squadra, ma senza riuscire a raddrizzare la partita ed evitare ai suoi una cocente sconfitta.

Dupont Sevens

Dupon7 (ph. X @SVNSseries)

Partiva dalla panchina pure contro la Gran Bretagna, partita sulla carta facile ma che si chiudeva sul 5-5 a fine primo tempo e vedeva addirittura i britannici andare sul 5-12 poco prima del suo ingresso, a 5′ dal termine. Per due giri d’orologio il 25 transalpino pareva frenato, facendosi trovare a volte anche fuori posizione. Quindi trovava confidenza, iniziando a far girare palloni e provando a sfondare la linea avversaria. A meno di un minuto dalla sirena finale, ha estratto dal cilindro la meta del 12-12, conquistata di forza, che costringeva le squadre all’extra time, salvando di fatto la qualificazione dei francesi alla fase successiva. E dalla sua mano, dopo una ripartenza rapida, partiva anche la palla da cui i Bleus costruivano la meta che valeva la semifinale.

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Da qui in poi è stato un crescendo. La semifinale metteva di fronte Francia e Fiji, “mostri sacri” del Sevens. Il primo tempo, con il mediano di Tolosa che non scendeva ancora in campo, vedeva le due squadre in sostanziale equilibrio, chiuso avanti da Fiji 14-7 solo grazie a un’azione spettacolare nel final play. Dopo l’intervallo, Dupont entrava e si posizionava estremo quando i campioni olimpici avevano la palla in mano, andando a placcare con la grinta di una belva fin lì tenuta in gabbia. Il suo apporto era da subito importante anche in fase di costruzione, contribuendo alla seconda meta transalpina. Ma è nel finale che dava il meglio di sè: sradicava l’ovale dalle mani dei figiani, interrompendo le loro prolungate trame offensive, per poi contribuire alla marcatura del sorpasso, rinunciando anche all’azione personale-spettacolare per giocare al 100% a servizio della squadra.

Analoga trama anche nella vittoriosa finale, di nuovo contro i Pumas. E anche stessa determinazione e stessa generosità: il suo nome, infatti, non compare neppure nel tabellino marcatori della sfida, ma Antoine Dupont è stato presente in molte delle azioni-chiave del match, fino alla conquista della coppa e, personalmente, del titolo di “Rookie of the Year”, destinato al miglior esordiente nel circuito 7s mondiale.

Destinazione Olimpiadi di Parigi 2024

Ora è iniziato il conto alla rovescia per le Olimpiadi di Parigi 2024, l’appuntamento che -mesi fa- ha messo in moto l’intero processo di avvicinamento di Antoine Dupont al rugby a sette, facendogli anche saltare il Sei Nazioni 2024 con la Francia XV.

Le sfide olimpiche si terranno tra il 24 e il 30 luglio nell’iconico Stade de France a Saint-Denis, lo stesso della finale mondiale del 2007 e del match che ha assegnato la Coppa del Mondo lo scorso anno.

I Bleus padroni di casa, dopo l’oro conquistato a Madrid, arrivano all’appuntamento con i favori del pronostico. Ma l’imprevedibilità di uno sport come il Sevens, con le sue gare da 14 minuti e i frequenti capovolgimenti di fronte, unita alla presenza di altre Nazionali di assoluto livello (Argentina, Nuova Zelanda, Fiji e Irlanda in primis), renderanno comunque dura la corsa all’oro per i transalpini. Riuscirà Dupont a fare la differenza anche questa volta?

Francesco Rasero

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