Perché il Brasile ha scelto una atleta del rugby a sette come sua portabandiera

La storia olimpica di Raquel Kochhann, che sarà in campo per la terza edizione consecutiva dei Giochi, malgrado tutto

Raquel Kochhann porta la bandiera del Brasile alla cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici – ph. Kirill KUDRYAVTSEV / AFP

Il fisico asciutto, i capelli corti, la faccia felice: alla prua del battello che trasporta la sterminata delegazione olimpica brasiliana durante la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 c’è lei, Raquel Kochhann, con la bandiera tra le mani.

A 31 anni Kochhann è alla sue terza olimpiade con la nazionale brasiliana del rugby a sette. Qualificate d’ufficio a Rio 2016 e undicesime a Tokyo 2020, le Yaras sono riuscite a qualificarsi anche per l’edizione francese delle Olimpiadi. Lei e la capitana della squadra Luiza Campos sono le uniche giocatrici a partecipare a tutte e tre i Giochi, e a Kochhann è stato dato l’onore di essere una dei due portabandiera per il suo paese.

Il motivo, a ben vedere, sta nella sua peculiare storia sportiva e di vita: nel 2022, dopo aver subito un infortunio al legamento crociato, alla giocatrice viene diagnosticato un tumore al seno, che aveva già prodotto alcune metastasi.

“Il cancro non è stato uno shock – ha detto l’atleta mesi fa al sito ufficiale del SVNS, la massima competizione di rugby a sette mondiale – Data la storia medica della mia famiglia e l’ereditarietà, avrebbe potuto accadere in qualsiasi momento.”

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“Ho affrontato una mastectomia bilaterale preventiva e sono stata ricoverata nel reparto di oncologia. Ho dovuto bloccare la mia carriera e sottopormi alla chemioterapia per impedire un’ulteriore diffusione del tumore.”

Un periodo dove, nonostante tutto, Kochhann è rimasta attaccata all’attività sportiva che è la sua seconda natura: “I medici hanno detto che avrei dovuto tenermi fisicamente attiva, anche se non potevo continuare a giocare, perché mi avrebbe aiutato a recuperare. Anche se la terapia mi ha distrutto fisicamente, ho continuato a credere di potercela fare.”

Per i due anni successivi, Kochhann ha continuato a frequentare il campo da rugby con il proprio club e con la squadra nazionale di rugby a sette, facendo quello che il corpo le permetteva di fare.

“Non è stato facile stare lontana da ciò che amo – ha detto ancora – Quello che ho fatto è stato rendere ogni traguardo una vittoria. Se potevo riuscire a fare 5 flessioni, festeggiavo. Se il medico mi diceva che potevo fare solo 10 passaggi, li facevo al meglio delle mie capacità.”

“E se non potevo fare niente, aiutavo a organizzare gli allenamenti, guidavo il drone per fare i video delle sedute, parlavo alle mie compagne. Alla fine ho voluto parlare con un medico: sentivo che avevano paura di lasciarmi giocare e volevo solo che fossero onesti con me. Lo sono stati, hanno detto che avrei potuto giocare di nuovo.”

Ed è accaduto: a dicembre del 2023 Raquel Kochhann è tornata in campo, prima col suo club brasiliano e poi con la nazionale, il mese successivo, nella tappa di Perth del circuito SVNS. Nella tappa di Vancouver ha realizzato la trasformazione finale che ha permesso al Brasile di superare le Fiji per 12-5 in un risultato davvero importante per le Yaras.

Ora, dopo essere stata la portabandiera del Brasile durante la cerimonia, non rimane che scendere in campo per la sua terza Olimpiade consecutiva: il torneo inizia sabato 28 luglio e il Brasile affronterà subito le padrone di casa della Francia.

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