Il giovane flanker del Mogliano è uno dei giocatori emergenti nel gruppo che ha appena iniziato la preparazione
La prima settimana di preparazione del Benetton Rugby (iniziata ufficialmente il 22 luglio) è andata in archivio.
Gli uomini allenati da Marco Bortolami si trovano ancora a ranghi ridotti a causa degli impegni internazionali che hanno visto più di metà della rosa giocare i test match estivi.
Nonostante le assenze, il lavoro dello staff è concentrato sui fondamentali e su tutto ciò che a livello tecnico può essere migliorato con calma nel pre-season.
In questi giorni che fanno da prologo al rientro di tutte le pedine in organico, hanno preso confidenza con i colori biancoverdi anche quei giocatori emergenti che possono diventare risorse importanti per il futuro.
Dal Mogliano infatti sono stati aggregati i permit player Destiny Aminu, Giuliano ed Enzo Avaca, Dewi Passarella, Marcos Gallorini, Matteo Rubinato e Giulio Marini.
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Benetton Rugby, Giulio Marini: “Cercherò di apprendere il più possibile da chiunque”
Proprio il terza linea Giulio Marini ha rilasciato delle dichiarazioni a La Tribuna di Treviso in cui spiega la nuova sfida che sta vivendo insieme ai suoi compagni.
«Starà a ciascuno di noi giocarsi questa possibilità, essere qui per noi è una grande vetrina, un’opportunità per farci vedere, per crescere. Direi che questa prima settimana è stata molto dura ed impegnativa ma anche una bella esperienza: abbiamo iniziato a mettere lavoro nelle gambe, sono state gettate buone basi che ci serviranno nel corso della stagione».
Insignito del premio dedicato al miglior giovane emergente del Campionato di serie A Elite 2024, Giulio Marini tiene i piedi ben piantati per terra.
«Ho un carattere piuttosto umile, ma non nego che questo riconoscimento mi ha fatto piacere. Qui al Benetton ci sono tante persone, e parlo sia dello staff che dei giocatori, che possono aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo, cioè crescere. E cercherò di apprendere il più possibile da chiunque».
Benetton, Giulio Marini: “Voglio lavorare al massimo per fare questo passo ulteriore: sono disposto tutto”
Sugli esempi da seguire non ha dubbi e cita tutti giocatori di altissimo livello «Non ho idoli in particolare, direi il gallese Sam Warburton o Jerome Kaino, l’ex All Blacks. Ma in riferimento al Benetton Sebastian Negri indubbiamente è tra i più forti in Italia, assieme a Mitch Lamaro. Qualsiasi consiglio mi danno lo prendo come oro colato».
Il suo nome è già stato inserito nella lista dei convocati di Gonzalo Quesada. Alto 196 cm per 115 kg, Giulio Marini è un giocatore che sa destreggiarsi in rimessa laterale e in molte altre aree di gioco. Anche senza caps internazionali, il suo nome è tra quelli da tenere sott’occhio per il futuro.
«Mi avevano chiamato a gennaio prima del Sei Nazioni ed ero nei 39 per il Tour estivo. Fare un passo alla volta è la cosa migliore, quindi giocare ad alto livello con la Benetton per poi inserirmi nel giro azzurro. Che è uno dei miei obiettivi. Voglio lavorare al massimo per fare questo passo ulteriore: sono disposto tutto. Spero che il coach sia contento di me, è un impegno a cui tengo molto».
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