Il leggendario seconda linea racconta il “periodo più difficile” della sua carriera
Terminate le Summer Nations Series 2024 con tre successi su tre, gli All Blacks sono pronti alla sfida del Rugby Championship, in caccia del quinto titolo consecutivo del Torneo tra nazionali dell’Emisfero Sud.
A guidarli sarà il neo-tecnico Scott Robertson, al suo primo Rugby Championship da quando ha preso la guida della nazionale più iconica del mondo rugbistico. Il guru dei Crusaders, capace di portarli a vincere cinque titoli del Super Rugby Pacific, è stato chiamato a sostituire il precedente tecnico della Nuova Zelanda Ian Foster al termine del Mondiale 2023. Un passaggio di testimone che non fu facile tra questi due allenatori, e a svelarne i retroscena è Sam Whitelock, il leggendario seconda linea degli All Blacks.
Leggi anche: Andrea Piardi arbitrerà per la prima volta gli All Blacks nel Rugby Championship
Sam Whitelock svela il “terribile” 2022 degli All Blacks
Nella sua autobiografia View from the Second Row, Whitelock ha raccontato che il 2022 è stato “il periodo peggiore della sua carriera”, con le speculazioni e il dibattito tra la gestione di Ian Foster e la possibile sostituzione con Scott Robertson che impazzavano, mentre continuamente gli veniva chiesto con chi dei due schierarsi.
“Il periodo più difficile in cui ho dovuto superare a questo riguardo è stato, non sorprendentemente, durante il dibattito tra Ian Foster e Scott Robertson, che in realtà ha coperto quasi l’intero ciclo della Coppa del Mondo, dal 2020 al 2023”.
“Ma è stato nel 2022, quando gli All Blacks hanno iniziato a perdere in modi mai visti prima e contro squadre mai viste prima, che la posizione di Foster è diventata precaria ed è stato ampiamente riportato che Razor (Scott Robertson, ndr) era pronto a subentrare, solo per vedere Fozzie (Ian Foster, ndr) ‘salvarsi’ con la vittoria contro il Sudafrica a Johannesburg”.
Un dibattito che ha sempre fatto male a Sam Whitelock, tanto legato agli All Blacks quanto ai Crusaders, il suo storico club: “Conosco bene entrambi gli uomini e ho lavorato a stretto contatto con entrambi. Quindi ho avuto un enorme rispetto e affetto per entrambi. Non ho tratto alcun piacere dalle lotte tra loro e non ho mai sostenuto pubblicamente l’uno o l’altro”.
“Essendo un membro dei Crusaders a vita, tutti volevano sapere se pensavo che Razor dovesse prendere il posto di Fozzie. Non è mai stata una mia decisione, e non avrebbe dovuto esserlo, quindi ho cercato di non sprecare mai energie a pensarci”. Sotto la guida di Ian Foster, Sam Whitelock ha preso parte alla sua quarta Rugby World Cup, arrivando in finale a giocarsi il terzo titolo della carriera, sogno sfuggito per appena un punto (12-11) contro il Sudafrica.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.