Impresa da Pumas! L’Argentina rimonta gli All Blacks nella ripresa e vince a Wellington

La prima giornata del Rugby Championship 2024 si chiude col successo a sorpresa dei biancocelesti in una battaglia punto a punto

Impresa da Pumas! L’Argentina rimonta gli All Blacks nella ripresa e vince a Wellington

Se la prima partita del Rugby Championship 2024, l’incontro tra Australia e Sudafrica, non ha avuto storia, la seconda partita di giornata ne ha tantissima: il match tra All Blacks e Argentina vede le due squadre inseguirsi per tutti gli 80′, fino al successo clamoroso dei Pumas per 30-38. La squadra di coach Contepomi segna una nuova impresa, battendo per la terza volta nella propria storia la Nuova Zelanda, e per la seconda volta in casa loro.

Un match che ha visto per tutto il tempo le squadre inseguirsi nel punteggio. Nel corso del primo tempo i neozelandesi hanno avuto il pallino del gioco in mano, ma gli ospiti sono riusciti a restare agganciati grazie alle loro accelerazioni e anche grazie a un errore dei padroni di casa poco prima dell’intervallo. Durante la ripresa l’Argentina ha preso progressivamente in mano la partita, aprendo e chiudendo bene il secondo tempo; All Blacks che invece non hanno capitalizzato quanto costruito nel mezzo della ripresa e che anzi sono andati sempre più in confusione, tanto da commettere errori gravi e non riuscire più a far funzionare le proprie fasi statiche. Così ogni ipotesi di rimonta nei minuti finali era impossibile e la vittoria è andata nelle mani dei Pumas.

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La cronaca di All Blacks-Argentina

La partita dello Sky Stadium di Wellington si apre con due pericolose fiammate ospiti, ad opera di Carreras e di Moroni, che si concludono però con due falli che semplificano la soluzione dei problemi per gli All Blacks. Altrettanto succede nell’azione successiva ma a parti invertite, con i neozelandesi che perdono la loro prima chance in attacco. Alla seconda però i padroni di casa sono cinici: conquistato vicino ai pali il fallo col drive, McKenzie si presenta in piazzola e segna i primi tre punti del match.

L’Argentina cerca di contrattaccare ed è ancora pericolosa, ma sul contatto perde il possesso dell’ovale. Ecco che arriva fulminante la risposta degli All Blacks in maniera fantastica: McKenzie scavalca la difesa con un calcio per sé stesso, poi scarica l’ovale per Beauden Barrett che, con un ottimo calcio, lancia il pallone a pochi passi dai pali e lo recupera Sam Darry che si gira e schiaccia. Una meta stupenda a cui si aggiunge la facile trasformazione di McKenzie per il 10-0 dopo un quarto d’ora di partita.

Sembra che gli All Blacks possano subito indirizzare la partita, ma l’Argentina non ci sta. Ogni volta che riescono ad avere un possesso i Pumas accelerano e creano sempre grattacapi, trovando anche la loro prima meta al 23′: Molina strappa l’ovale ai neozelandesi all’altezza della metà campo e subito partono al contrattacco. La differenza la fanno i centri argentini, prima Chocobares che trova il varco giusto e poi Cinti, che resiste al ritorno avversario e schiaccia il pallone.

Santiago Carreras non trova due punti importanti alla trasformazione, mentre la Nuova Zelanda finora non se ne fa sfuggire nessuno con McKenzie, che al 27′ centra un importante calcio di punizione per tornare sopra-break, col punteggio che segna 13-5. Il numero 10 argentino non ci sta, e al 31′, conquistato un comodo fallo ai piedi dei pali, anche lui si sblocca e riaccorcia le distanze.

Passata la mezz’ora gli All Blacks rispondono portando avanti una lunga azione e, grazie all’indisciplina dell’Argentina che regala un  fuorigioco, arrivano a pochi metri dalla linea di meta. Dopo una serie di cariche McKenzie apre per Lienert-Brown, a cui basta girarsi su sé stesso per sfuggire all’avversario e andare a marcare. Con la trasformazione i neozelandesi sembrano scappare via (20-8 al 36′) ma subito dopo arriva l’errore che costa tutta la fatica fatta: duello aereo perso da Reece, che regala l’ovale tra le mani di Mateo Carreras. L’ala non ci pensa due volte e vola in meta, riaprendo la partita prima dell’intervallo col punteggio di 20-15.

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Tanto ha finito bene il primo tempo, tanto la ripresa. Sono ancora i Pumas a marcare, trovando subito uno sfondamento con la maul e Molina che schiaccia. Santiago Carreras trova la trasformazione che vale il primo vantaggio ospite, ma questo dura pochissimo. Gli All Blacks rispondono immediatamente, costringendo al fallo l’Argentina e affidandosi sempre alla precisione di McKenzie che, nonostante la distanza, centra l’ennesimo calcio di punizione. Al 47′ i neozelandesi rimettono il naso avanti per 23-22.

A questo punto la partita si accende: Carreras segna due calci di punizione, intervallati dalla marcatura pesante di Tele’a per gli All Blacks, a tenerli sempre davanti nel punteggio seppur di poco. Dal 57′, sul punteggio 30-28, il tabellino impazzito nei minuti precedenti per un po’ si ferma. Le occasioni per tornare a muoverlo non sono mancate, tutte e due per gli All Blacks, ma prima McKenzie sbaglia un calcio di punizione, poi un’azione da meta viene annullata per un passaggio in-avanti.

Le chance perse pesano, e pochi minuti dopo si capisce perché. L’Argentina è sempre lì e non ha alcuna voglia di accontentarsi di stare vicino nel punteggio, ma vuole passare avanti. In realtà l’occasione nasce la una buona azione degli All Blacks, che rubano la touche avversaria, ma poi sbagliano due passaggi clamorosi, portandosi gli avversari in casa e dovendo schiacciare l’ovale nella propria area di meta. Dalla successiva mischia i Pumas fanno partire le cariche, trovando lo sfondamento con il senatore Creevy. Meta pesantissima, che porta il punteggio sul 30-35 al 68′.

La Nuova Zelanda deve reagire ma commette troppi errori, sicuramente non da All Blacks, mentre la carica dei Pumas cresce sempre più, a un passo dal terzo successo della loro storia sulla squadra più iconica del rugby. Tutto è più facile dopo il calcio di punizione di Carreras, che porta i suoi oltre il break. L’Argentina mantiene il possesso dell’ovale per gli ultimissimi momenti della partita finché può calciare fuori e segnarne la fine: il Rugby Championship inizia in maniera eclatante per i Pumas, che battono gli All Blacks 30-38 in casa loro a Wellington.

Matteo Salmoiraghi

Rugby Championship 2024: le formazioni e i marcatori di All Blacks-Argentina

Nuova Zelanda: 1 Ethan De Groot, Codie Taylor, 3 Tyrel Lomax, 4 Tupou Vaa’i, 5 Sam Darry, 6 Ethan Blackadder, 7 Dalton Papali’i, 8 Ardie Savea (c), 9 TJ Perenara, 10 Damian McKenzie, 11 Mark Tele’a, 12 Jordie Barrett, 13 Anton Lienert-Brown, 14 Sevu Reece, 15 Beauden Barrett.
A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19 Josh Lord, 20 Wallace Sititi, 21 Cortez Ratima, 22 Rieko Ioane, 23 Will Jordan.

Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Darry 15′, Lienert-Brown 35′, Tele’a 52′
Trasformazioni: McKenzie 16′, 36′, 53′
Punizioni: McKenzie 12′, 27′, 47′

Argentina: 1 Thomas Gallo, 2 Ignacio Ruiz, 3 Eduardo Bello, 4 Franco Molina, 5 Pedro Rubiolo, 6 Pablo Matera (capt.), 7 Marcos Kremer, 8 Juan Martín González, 9 Gonzalo Bertranou, 10 Santiago Carreras, 11 Mateo Carreras, 12 Santiago Chocobares, 13 Lucio Cinti, 14 Matías Moroni, 15 Juan Cruz Mallía.
A disposizione: 16 Agustín Creevy, 17 Mayco Vivas, 18 Joel Sclavi, 19 Tomás Lavanini, 20 Efraín Elías, 21 Joaquín Oviedo, 22 Lautaro Bazán Vélez, 23 Tomás Albornoz.

Marcatori Argentina
Mete: Cinti 23′, M. Carreras 38′, Molina 43′, Creevy 68′
Trasformazioni: S. Carreras 39′, 44′, 69′
Punizioni: S. Carreras 31′, 50′, 57′, 79′

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