Rugby Championship: All Blacks furiosi! Argentina seppellita di mete a Eden Park

Nuova Zelanda a segno 6 volte in una partita senza storia. Pumas dominati

Rugby Championship: All Blacks furiosi! Argentina seppellita di mete a Eden Park

Rugby Championship: All Blacks furiosi! Argentina seppellita di mete a Eden Park (Photo by MICHAEL BRADLEY / AFP)

Tutti si aspettavano una reazione degli All Blacks, e la reazione è arrivata. Non tutti, però, si aspettavano un’imbarcata del genere: la Nuova Zelanda vince 42-10 e fa un sol boccone di un’Argentina dominata dal primo all’ultimo minuto. Come accaduto nel 2020 e nel 2022, anche stavolta gli All Blacks si prendono una netta rivincita contro i Pumas, che ancora una volta non riescono a dare continuità all’impresa compiuta. Nella seconda giornata del Rugby Championship basta un tempo alla Nuova Zelanda per chiudere la questione: all’intervallo erano già davanti 35-3, poi la ripresa è stata di pura gestione.

L’idea di gioco dei ragazzi di Robertson, rispetto alla prima partita, non è parsa nemmeno poi così diversa: è cambiata prima di tutto l’esecuzione, molto più puntuale e precisa, e le fiammate di sabato scorso hanno lasciato spazio a un’intensità costante e insostenibile per gli argentini, che a loro volta hanno pagato i tantissimi errori commessi, spesso banali e dettati da un’inaspettata scarsa lucidità.

La cronaca di All Blacks-Argentina

Come preventivabile, la partenza degli All Blacks è furiosa. Come all’andata tanto ritmo e tanta ricerca delle linee dirette, con Savea che rompe 3 placcaggi nell’azione che porta i neozelandesi nei 22 avversari dopo un bel calcetto di McKenzie. Quando la squadra di Robertson accelera l’Argentina, come all’andata, sembra reggere bene, ma nulla possono i Pumas contro l’invenzione di Jordie Barrett: altro calcetto perfetto per velocità ed esecuzione per la corsa di McKenzie che schiaccia per il 7-0.

Se c’è un problema che gli All Blacks non hanno ancora risolto è il gioco al piede, complice anche il pallone scivoloso e il terreno bagnato che rende i rimbalzi ancora più difficili da decifrare. Un errore di McKenzie, che calcia direttamente fuori, consente all’Argentina la prima azione della sua partita, con Santiago Carreras trasforma in 3 punti un placcaggio solo di spalla di Williams. Al 13′ arriva anche la prima mischia della partita, molto prima rispetto all’ora di gioco di sabato scorso: Piardi punisce Bertranou applicando la regola dei 5 secondi, poi Tamaiti Williams mette in difficoltà Sordoni e guadagna un importante calcio di punizione. Si va in touche, la maul è avanzante ma si ferma a un passo dalla linea di meta, poi arriva Savea che con un pick&go chiude la questione: 12-3.

Un’Argentina poco lucida spreca una bella occasione con una scelta avventata, rinuncia a un calcio piazzabile e va in rimessa laterale, venendo però murata dall’ottima difesa da maul degli All Blacks, che quando vanno dall’altra parte invece non perdonano. Bertranou si attarda ancora una volta nel tirare fuori il pallone dalla ruck e il suo passaggio viene intercettato da Tupoi Vaa’a. Si crea la superiorità numerica dall’altra parte con Jordie Barrett e McKenzie che aprono su Savea, sostegno finale di Clarke che vola a segnare la terza meta.

A questo punto non c’è più partita. Alla mezz’ora Perenara, fino a quel momento un po’ appannato, si scatena: attacca dal lato chiuso, brucia Bertranou e con un grande offload serve Will Jordan che apre il gas e vola in bandierina. La squadra di Robertson è totalmente padrona del campo. Rieko Ioane continua a dare avanzamento in mezzo al campo, poi McKenzie trova uno splendido angolo per Beauden Barrett che vola a segnare la quinta meta. All’intervallo è 35-3 All Blacks.

Nella ripresa gli All Blacks non sembrano avere la minima intenzione di alzare il piede dall’acceleratore. Mischia ancora avanzante con Savea che apre un primo varco nel lato chiuso, l’azione continua e ancora la coppia McKenzie-Jordie Barrett costruisce il passaggio che lancia Will Jordan verso la meta numero 6 del match: 42-3. Contepomi prova a cambiare tutto inserendo i 3 trequarti a disposizione dalla panchina: Bazan Velez, Albornoz e Delguy. Intanto Robertson ne cambia 5 di colpo. Si rivede Sam Cane, al posto di Papali’i, mentre Tele’a prende il posto di McKenzie e si schiera ala, con Beauden Barrett apertura e Jordan estremo. I Pumas guadagnano un po’ di ossigeno e riescono per la prima volta ad entrare in zona rossa: la prima azione viene demolita a suon di falli, la seconda – dopo un richiamo di Piardi a Savea – porta invece Joel Sclavi oltre la linea, ma il pilone perde il pallone in avanti prima di schiacciare.

Dopo lo scampato pericolo gli All Blacks gestiscono il vantaggio in una fase di gioco abbastanza confusa: l’Argentina continua a soffrire la soffocante pressione dei neozelandesi, che dall’altro lato provano ad aumentare ulteriormente il gap ma senza affondare particolarmente il colpo. Ne vengono fuori 20 minuti senza particolari guizzi, poi al 71′ l’Argentina sfrutta un errore – forse l’unico – di Beauden Barrett per riportarsi in attacco. Bazan Velez trova un bel pallone per l’imbucata di Mallia che con una veronica evita il placcaggio di Ratima e segna.

Al 75′ Aumua viene ammonito per un placcaggio alto su Mateo Carreras. Nonostante l’inferiorità numerica gli All Blacks non concedono altri punti, e dopo qualche scaramuccia (sempre presente il buon Lavanini) finisce così, con la Nuova Zelanda che stravince 42-10 e conquista i primi 5 punti del suo Rugby Championship.

Francesco Palma

Il tabellino di All Blacks-Argentina

All Blacks: 15 Beauden Barrett, 14 Will Jordan, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Caleb Clarke, 10 Damian McKenzie, 9 TJ Perenara, 8 Ardie Savea (c), 7 Dalton Papali’i, 6 Ethan Blackadder, 5 Sam Darry, 4 Tupou Vaa’i, 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Tamaiti Williams

A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Fletcher Newell, 19 Josh Lord, 20 Sam Cane, 21 Cortez Ratima, 22 Anton Lienert-Brown, 23 Mark Tele’a

Mete: McKenzie 6′, Savea 17′, Clarke 24′ , Jordan 30′, B. Barrett 36′, Jordan 42′
Trasformazioni: McKenzie 7′, 18′, 25′ , 31′, 37′, 43′

Argentina: 15 Juan Cruz Mallía, 14 Matias Moroni, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Santiago Carreras, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Joaquin Oviedo, 7 Juan Martin Gonzalez, 6 Pablo Matera, 5 Pedro Rubiolo, 4 Marcos Kremer, 3 Lucio Sordoni, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo

A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Mayco Vivas, 18 Joel Sclavi, 19 Franco Molina, 20 Tomás Lavanini, 21 Lautaro Bazan Velez, 22 Thomas Albornoz, 23 Bautista Delguy

Mete: Mallia 71′
Trasformazioni: Albornoz 72′
Calci di punizione: S. Carreras 12′

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