La federazione iberica punta tanto sul fatto di poter aver a disposizione impianti incredibili
La voglia di qualificarsi ai Mondiali 2027 e sullo sfondo l’idea di provare a ospitare la Rugby World Cup 2035. Juan Carlos Martin Hansen, il presidente della Federazione Spagnola di Rugby (FER), è un fiume in piena nella sua intervista con il famoso media locale “AS”.
La Spagna vuole organizzare la Rugby World Cup 2035
La cosa che lo stimola di più è il lavoro verso gli otto anni che intercorreranno fra il 2027 e il 2035: l’allargamento a 24 squadre partecipanti al Mondiale e la possibilità di provare a candidarsi per organizzare il torneo in una terra dove la palla ovale non è così usuale lo stuzzicano e non poco.
Hansen dice: “Vogliamo partecipare ai Mondiali di rugby in pianta stabile raccogliendo i frutti del lavoro che stiamo facendo a tutti i livelli: dall’Under 20 al Rugby a 7, passando anche per la nazionale femminile. L’allargamento di partecipanti al torneo dev’essere per noi un’occasione storica di portare il rugby nelle case degli spagnoli”.
Poi sul 2035, dopo aver inquadrato tutte le possibili ulteriori candidature, spiega: “Io e il mio staff ci stiamo lavorando. Abbiamo portato la nostra idea al Consiglio Superiore dello Sport e sappiamo che nel 2027 World Rugby prenderà la sua decisione: vogliamo essere in competizione per questo traguardo. Quella del Giappone è la candidatura che pensiamo possa impensierirci di più, ma non vogliamo porci limiti”.
Successivamente aggiunge: “Ci candideremo da soli? Si, non saremo in alleanza col Portogallo. Mettere insieme le idee di tutti dentro la Spagna rugbystica non è stato facile, ma alla fine ci siamo riusciti. Ora, ripeto, abbiamo bisogno dell’appoggio dello stato”.
Stadi, visioni e relazioni internazionali: “Abbiamo un ottimo rapporto con la Francia, che per noi resta un paese di riferimento, inutile nasconderlo; anche perché abbiamo tanti giocatori che hanno avuto o hanno esperienze lì. Può darsi che magari qualche cosa venga inserito in una sinergia (coinvolgimento degli stadi di Bayonee e Biarritz, Paesi Baschi, ndr). La cosa più importante però è capire come poter utilizzare stadi già esistenti che possano essere “prestati al rugby” e poi restituiti al calcio in un modello di totale sostenibilità e scambio reciproco”.
Una frase tutta da leggere l’ultima, quella pronunciata da Juan Carlos Martin Hansen. Secondo alcune testate spagnole infatti, non è escludo che alcune partite della Coppa del Mondo 2035, qualora dovesse essere organizzata dalla Francia, non possano disputarsi fra il Santiago Bernabeu o il Civitas Metropolitano di Madrid o il Camp Nou di Barcellona, quest’ultimo peraltro già sede una volta di una finale del Top 14, partita che fece registrare 99.000 spettatori (nel 2016).
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