Il terza linea neozelandese non vede l’ora di affrontare il Sudafrica in casa sua: “Sono queste le sfide più belle”
Sabato 31 agosto alle ore 17:00 gli occhi di tutti gli appassionati di rugby saranno puntati sull’Ellis Park di Johannesburg, dove andrà in scena il primo dei due match tra Springboks e All Blacks validi per il Rugby Championship 2024.
Una partita a cui tutti i giocatori di queste due formazioni vorrebbero giocare, e tra questi c’è il neozelandese Sam Cane. Per il terza linea non sarebbe certo la prima volta, ma nell’ultima occasione in cui ha sfidato il Sudafrica è stato, suo malgrado, protagonista in negativo.
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È successo tutto meno di un anno fa, nel corso della finale della Rugby World Cup 2023 che ha visto confrontarsi proprio Springboks e All Blacks. Al 29′ Sam Cane, il capitano degli All Blacks, effettua un placcaggio alto nei confronti di Jesse Kriel. L’arbitro chiama il TMO: arriva la decisione, cartellino giallo a Cane con possibile upgrade da parte del bunker.
La sentenza arriva pochi minuti dopo. È una doccia fredda: il cartellino da giallo diventa rosso e gli All Blacks devono giocare il resto della finale in 14, match che terminerà con gli Springboks vincitori per 12-11. Sam Cane diventa inoltre il primo giocatore mai espulso in una finale di Coppa del Mondo.
All Blacks, Sam Cane: “Con gli Springboks nulla di personale, anzi adoro giocarci contro”
A quasi un anno di distanza per gli All Blacks si apre la doppia opportunità di prendersi la rivincita sugli storici rivali, per giunta in casa loro. Eppure Sam Cane, in un’intervista a RugbyPass, ha dichiarato di non vivere in questo modo l’avvicinamento alla partita: “A dire il vero, non c’è niente di personale con gli Springboks”.
“È sempre stata una squadra contro cui ho amato giocare. Mi piace il lato fisico del loro gioco e sono sempre stati orgogliosi di questo modo di giocare, ed è così che i loro avanti giocano. Se ne avrò la possibilità non vedo l’ora di rimettermi in gioco, ma niente di personale, c’è solo una grande rivalità”.
“Se potrò, non vedo l’ora di giocare contro di loro in casa, all’Ellis Park. Personalmente, adoro questo tipo di sfida. Sembra quasi che tutta la folla sia contro di te; hai pullman pieni di sostenitori del Sud Africa e la maggior parte di loro ti fa sapere che non vogliono che tu vinca”.
“Lo senti e mi piace questa sensazione di essere con le spalle al muro. È un posto difficile in cui giocare: l’altitudine, la folla e la sensazione di dover riuscire a dare il massimo. I test più difficili e impegnativi sono quelli più gratificanti e questo è uno di quelli”, ha concluso il terza linea neozelandese.
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