Verso Sudafrica-All Blacks II, i grattacapi di Rassie Erasmus e Scott Robertson

Springboks alle prese con l’infortunio di titolari importanti, neozelandesi verso alcuni cambi in formazione?

Verso Sudafrica-All Blacks II, i grattacapi di Rassie Erasmus e Scott Robertson – ph. OnRugby

Con la vittoria sugli All Blacks nel match dell’Ellis Park di sabato scorso, il Sudafrica ha messo una seria ipoteca sulla conquista del Rugby Championship 2024. Per quanto non sia facile riaprire il discorso, non tutto è perduto per la Nuova Zelanda: il torneo prevede un secondo incontro tra queste due fortissime formazioni, in programma sabato 7 settembre al DHL Stadium di Città del Capo.

In vista del secondo round di Sudafrica-All Blacks i rispettivi allenatori, Rassie Erasmus e Scott Robertson, sono alle prese coi riscontri avuti dal campo e con le scorie che la prima sfida ha lasciato sui propri giocatori.

Leggi anche: Rugby Championship, le scuse della federazione sudafricana agli All Blacks

Sudafrica: i grattacapi di Rassie Erasmus

Gli Springboks possono essere molto orgogliosi del loro successo. In casa, in una delle loro roccaforti, sono riusciti a ribadire la loro supremazia dando seguito alla vittoria conquistata a Parigi in occasione della finale di Coppa del Mondo 2023 sempre sugli All Blacks.

Gli uomini di Rassie Erasmus sono riusciti a riprendere in mano una partita che è stata condotta per molto tempo dai neozelandesi (a un certo punto avanti nel punteggio anche di 10 punti), in particolare grazie all’apporto dalla panchina e alla loro fisicità. La differenza, infatti, è stata fatta negli ultimi 20 minuti.

D’altra parte però una partita così intensa ha lasciato alcune importanti conseguenze, di cui il tecnico Rassie Erasmus dovrà tenere conto. Due giocatori titolari rischiano di non poter prendere parte alla prossima partita.

Il primo è il capitano degli Springboks, Siya Kolisi. Già al centro dell’attenzione per quanto riguarda il rugbymercato, il flanker ha un problema ancora più impellente: nel corso della partita è stato costretto ad uscire per un colpo al volto dovuto ad un impatto con il neozelandese Sam Cane.

Capitan Kolisi si è subito sottoposto al test HIA, che ha superato, ma presentatosi in conferenza stampa il gonfiore sul volto era evidente. “Di solito non ha questo aspetto”, ha scherzato un po’ coach Erasmus per sdrammatizzare. Dalle successive parole dell’allenatore della mischia Daan Human il rischio, grave, di una frattura sembra scongiurato, ma il colpo subito da Kolisi è tenuto sotto osservazione: “Siya è un giocatore importante per noi e speriamo che possa riprendersi bene, vedremo come affronterà la settimana”.

“Prima di tutto penso che sia importante capire se sarà disponibile o meno, e se non lo sarà subentrerà il prossimo. Per fortuna abbiamo a disposizione una squadra molto profonda e abbiamo piena fiducia nell’intero gruppo per svolgere il suo compito”. A prendere la maglia numero 6 di Siya Kolisi potrebbe essere Marco van Staden, come successo nel secondo test con l’Australia, oppure Kwagga Smith.

Il secondo titolare che rischia di dover saltare match II con gli All Blacks è l’ala Kurt-Lee Arendse. Anche il trequarti ha dovuto lasciare il campo dell’Ellis Park lo scorso sabato per una commozione celebrale e rischia seriamente di non poter prendere parte alla prossima sfida. Le alternative di ruolo potrebbero essere il giovane Canan Moodie, ancora non selezionato in questo Rugby Championship a causa di un infortunio ma ora in forma, oppure il più esperto Makazole Mapimpi, che ha giocato match II con l’Australia.

Un altro grattacapo per Rassie Erasmus è la scelta del prossimo capitano, nel caso Siya Kolisi non si riprenda. Anche qui però la rosa tra cui scegliere è numerosa: da Pieter-Steph du Toit a Salmaan Moerat, da Eben Etzebeth a Bongi Mbonambi, le alternative ci sono tutte.

All Blacks: i grattacapi di Scott Robertson

Spostandoci dall’altra parte del campo, il tecnico degli All Black Scott Robertson quantomeno non ha a che fare con infortuni pesanti in rosa, ma lui e i suoi uomini hanno incassato una sconfitta che brucia.

Quella della Nuova Zelanda non è stata una brutta prestazione, considerando anche la sfida in trasferta all’Ellis Park, notoriamente uno dei campi più difficili; brucia però l’aver sciupato una partita condotta per la maggior parte avanti nel punteggio, al 68′ ancora in vantaggio di 10 punti.

La differente qualità della panchina, oltre al gioco discontinuo di alcuni giocatori neozelandesi, hanno pesato nel finale di partita. Coach Robertson potrebbe quindi essere spinto a fare dei cambi per cercare di dare della linfa in più alla propria squadra.

Nell’ultima partita un giocatore che è mancato agli All Blacks è stato Beauden Barrett. Le sue qualità e fantasia lo renderebbero inamovibile, eppure nei due test estivi con l’Inghilterra aveva fatto bene entrando dalla panchina. Potrebbe essere questa una soluzione, per poi disporre nella ripresa di un ingresso fresco e imprevedibile come lui.

In questo caso Will Jordan, come successo ai Crusaders proprio sotto la guida di Scott Robertson, potrebbe spostarsi a 15 e liberare un posto nel triangolo allargato per Mark Tele’a, che nelle ultime due partite ha sempre incominciato dalla panchina.

Se è difficile immaginare un cambio in mediana, considerando che gli eventuali cambi di TJ Perenara e Damian McKenzie non sembrano ancora all’altezza (a meno di un ritorno di Beauden Barrett a numero 10?), invece un punto da considerare è la seconda linea. Considerando sicura la presenza di Scott Barrett, a coach Robertson rimane il dubbio di chi affiancargli tra Sam Darry o Tupou Vaa’i, col primo che stavolta potrebbe essere in leggero vantaggio.

Infine Scott Robertson potrebbe fare un aggiustamento alla panchina, preferendo contro il Sudafrica uno schema 6+2 invece del più classico 5+3. In questo senso potrebbe aiutarlo il recupero di Dalton Papali’i, che ha dovuto saltare l’ultimo incontro per un infortunio al pollice.

Il terza linea è sulla buona strada per recuperare, come dichiarato dall’assistente allenatore degli All Blacks Jason Ryan: “Abbiamo avuto riscontri positivi e il suo recupero sta procedendo bene. Dalton dovrebbe essere disponibile per la selezione”. In questo caso coach Robertson avrebbe a disposizione un flanker in più che potrebbe essere impiegato per provare a pareggiare la bomb squad sudafricana in panchina.

Matteo Salmoiraghi

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