Rugby Championship: l’Argentina fa a pezzi l’Australia. A Santa Fe finisce con un clamoroso 67-27

I Wallabies vanno avanti 20-3, durano un tempo, poi si spengono e crollano clamorosamente nella ripresa

Rugby Championship: l'Argentina fa a pezzi l'Australia. A Santa Fe finisce con un clamoroso 67-27 (ph. Sebastiano Pessina)

Rugby Championship: l’Argentina fa a pezzi l’Australia. A Santa Fe finisce con un clamoroso 67-27 (ph. Sebastiano Pessina)

A Santa Fe l’Australia regge un tempo, poi l’Argentina prende in mano la partita e stravince 67-27. Dopo un primo tempo combattuto, con l’Australia avanti addirittura 20-3 – anche se negli ultimi 10 minuti i Pumas avevano già dato l’impressione di essere superiori – nella ripresa c’è stata una sola squadra in campo. I ragazzi di Contepomi fanno il bello e il cattivo tempo, mentre ai Wallabies rimane solo un gran mal di testa: la squadra di Joe Schmidt torna a casa con 9 mete sul gruppone e un’umiliazione senza precedenti in terra argentina. Il parziale del secondo tempo parla da sé: 50-7 per l’Argentina, 67-27 il totale.

La cronaca di Argentina-Australia

Argentina subito davanti con il piede di Albornoz. Dall’altra parte è bravo Delguy a salvare con un bel placcaggio su Koroibete, ma c’era un vantaggio precedente e Donaldson pareggia subito. La squadra di Schmidt muove bene il pallone, Jorgensen inizia farsi vedere con qualche guizzo dei suoi ma la difesa argentina tiene bene. Al 13′ l’Australia, seppur con un’azione molto confusa, entra per la prima volta nei 22 avversari: nasce tutto da una bella giocata di Jorgenson per Donaldson, poi si scatena Angus Bell che rompe il primo placcaggio e si porta dietro 4 avversari. Wallabies a un passo dalla linea di meta, e dopo una serie di cariche Carlo Tizzano va oltre per il 10-3.

Dall’altra parte la risposta è affidata alla furia del solito Thomas Gallo, che con una bella percussione riporta i Pumas in attacco. Arriva un calcio di punizione sotto i pali, i Pumas decidono di giocarlo alla mano e Kremer segna sfruttando una corsa da finto penetrante molto al limite di Lavanini, con Brousset che considera il movimento del seconda linea argentino un velo irregolare e annulla dopo un lungo colloquio col TMO. Il match è un continuo botta e risposta, con l’Australia che allunga ancora dalla piazzola con Donaldson.

Entrambe le squadre forzano molto le giocate, e ne viene fuori una partita tanto confusa quanto ricca di spunti. I Pumas trovano una bella fiammata, rovinata però dalla palla uomo di Matera a Gallo. Si cambia di nuovo fronte e i Wallabies vanno ancora a segno: incrocio tra Gordon e Donaldson con quest’ultimo che attacca dal lato chiuso, Jorgenson si invola lungo l’out di destra e poi serve all’interno Kellaway che marca una gran meta.

Nemmeno il tempo di rimettere il pallone in gioco e l’Argentina ritorna subito sotto. Mallia con un gioco di prestigio tiene in campo un pallone difficilissimo, up&under di Albornoz raccolto proprio dallo stesso Mallia con una gran presa aerea. Pallone per Matera che si riscatta dall’errore precedente con una gran carica e poi con un offload stupendo per Mateo Carreras, che arriva come una scheggia e segna il 10-20. I Pumas prendono coraggio, giocano ancora un calcio di punizione alla mano nei 22 avversarie e vanno a segno con capitan Montoya dopo una serie di cariche. Stavolta è tutto buono e Albornoz trasforma per il 17-20. Nel finale di primo tempo uno scatenato Matera sfiora addirittura la meta del vantaggio, arrivando corto dopo una bella imbucata.

Il secondo tempo inizia con l’Argentina che fa la voce grossa in mischia, con Sclavi che mette in difficoltà il neo-entrato Slipper e conquista un calcio di punizione. Si va in rimessa, la maul però non avanza e l’Australia conquista il turnover. I Wallabies però rimangono schiacciati nei propri 22. Al 47′ addirittura Valetini viene portato dentro la propria area di meta, regalando quindi una mischia ai 5 metri all’Argentina: si stacca il neo-entrato Joacquin Oviedo che arriva corto per questione di centimetri, poi Gonzalez Samso raccoglie e chiude la questione per il sorpasso. Albornoz trasforma per il 24-20.

Il match adesso è nelle mani dei Pumas: ancora una mischia avanzante, Carreras (entrato da doppio play insieme ad Albornoz) gioca su Cinti per una carica, poi arriva Matera che trova la meta del 31-20. La squadra di Contepomi continua a insistere e al 63′ fissa il doppio break di vantaggio con un altro piazzato di Albornoz. Pallone rimesso in gioco e 2 minuti dopo arriva la meta del bonus (che nel Rugby Championship si conquista marcando 3 volte in più dell’avversario) con lo splendido offload di Molina per la corsa di Oviedo che segna il 41-20.

Al 66′ arriva una gran reazione d’orgoglio da parte di Koroibete che di potenza si invola verso la bandierina, Albornoz però lo va a prendere e lo porta fuori con un placcaggio strepitoso. Alla fine i Wallabies marcano con Tate McDermott che gioca un calcio di punizione veloce e trova la meta che toglie il bonus agli argentini, ma solo temporaneamente perché i Pumas vanno dall’altra parte e se lo riprendono: gran giocata di Cinti che con una finta batte secco Koroibete, poi arriva Mallia che marca alla bandierina. L’estremo argentino si ripete pochi minuti dopo, quando sull’ennesima palla persa dei Wallabies i trequarti argentini muovono il pallone a grande velocità e il numero 15 può nuovamente schiacciare in bandierina. Al 77′ c’è un’altra gioia anche per Oviedo, che con una finta manda al bar due australiani e segna in mezzo ai pali.

Piove sul bagnato allo scadere, con Kellaway ammonito per un avanti volontario su un passaggio di Garcia. Si va in rimessa, poi Garcia allarga su Chocobares, sostegno di Cinti che dopo un controllo difficile (ma considerato buono dal TMO) segna la meta del clamoroso 67-27 finale. È la marcatura numero 9, e il match finisce così.

Francesco Palma

Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Bautista Delguy, 13 Lucio Cinti, 12 Santiago Chocobares, 11 Mateo Carreras, 10 Tomas Albornoz, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Juan Martin Gonzalez, 7 Marcos Kremer, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Gudio Petti, 3 Joel Sclavi, 2 Julian Montoya, 1 Thomas Gallo

A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Mayco Vivas, 18 Eduardo Bello, 19 Franco Molina, 20 Joaquin Oviedo, 21 Santiago Grondona, 22 Gonzalo Garcia, 23 Santiago Carreras

Mete: M. Carreras 30′, Montoya 37′, Gonzalez 48′, Matera 57′, Oviedo 65′, Mallia 71′, 74′, Oviedo 77′, Cinti 80′
Trasformazioni: Albornoz 31′, 38′, 49′, 58′, 65′, 75′, Carreras 78′, 80′
Calci di punizione: Albornoz 3′

Australia: 15 Andrew Kellaway, 14 Max Jorgensen, 13 Len Ikitau, 12 Hamish Stewart, 11 Marika Koroibete, 10 Ben Donaldson, 9 Jake Gordon, 8 Harry Wilson (c), 7 Carlo Tizzano, 6 Rob Valetini, 5 Jeremy Williams, 4 Nick Frost, 3 Taniela Tupou, 2 Matt Faessler, 1 Angus Bell

A disposizione: 16 Josh Nasser, 17 James Slipper, 18 Allan Alaalatoa, 19 Josh Canham, 20 Langi Gleeson, 21 Tate McDermott, 22 Tom Lynagh, 23 Josh Flook

Mete: Tizzano 16′, Kellaway 29′, McDermott 67′
Trasformazioni: Donaldson 17′, Lynagh 68′
Calci di punizione: Donaldson 6′, 22′, 30′

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