Il campionato inglese esplora possibilità di evoluzione futura e pensa a una lega britannica e irlandese
La Premiership inglese vuole un pezzo dello United Rugby Championship, mettendo da parte le squadre italiane e sudafricane.
È quanto riporta il Telegraph, quotidiano inglese che ha seguito da vicino quanto emerso dagli ultimi incontri fra i club del massimo campionato d’Oltremanica. Le squadre della Premiership si sono trovate di fronte a un tavolo per discutere delle possibili evoluzioni del proprio torneo, in vista del rinnovo degli accordi per i diritti televisivi previsto per il 2026.
Sul tavolo diverse possibilità: la riduzione del campionato a 8 squadre, il suo ampliamento a 12, o vie più radicali come l’inclusione delle franchigie gallesi dello URC, fino ad arrivare ad una lega britannico-irlandese che metta in competizione le squadre di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda, spaccando lo URC e lasciando al loro destino Italia e Sudafrica.
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Secondo il Telegraph quest’ultima opzione sarebbe quella più gradita alla maggioranza dei club inglesi, dato il suo potenziale commerciale. Si tratta anche dell’opzione più complessa da realizzare e dovrebbe incontrare il non scontato favore delle controparti celtiche.
Un favore che, scrive il quotidiano inglese, sarebbe però stato già manifestato in alcuni colloqui intrattenuti nel corso dello scorso autunno durante la Rugby World Cup in Francia. Non è un mistero che le regions gallesi, in difficoltà economica, non sarebbero scontente di essere coinvolte nel sistema inglese, abbandonando un torneo costoso come lo URC.
Anche il fondo d’investimento CVC si sarebbe detto aperto a considerare l’idea di una British & Irish League.
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D’altra parte, la Premiership sarebbe disposta a cambiare radicalmente struttura solamente se fossero garantiti significativi incrementi nei guadagni, data la forza del prodotto attuale del massimo campionato inglese.
Una fonte presente alla riunione dei club, interpellata dal Telegraph, ha dipinto un’interessante ritratto della situazione: “I campionati, le squadre e tutti gli attori coinvolti nel rugby dovrebbero sempre essere allerta per esplorare nuove vie di rendere sempre migliori le competizioni.”
“Nel prossimo periodo [visto che nel 2026 entrerà in gioco il Nations Championship destinato a cambiare il panorama internazionale] ci saranno sempre discussioni sulle competizioni esistenti e su quelle potenziali. Non c’è nessuna idea che si possa ritenere fuori dai giochi.”
“Veniamo da una stagione di Premiership incredibilmente entusiasmante, con partite di semifinale e finale decise tutte da un solo punto tra le contendenti. Il livello non è mai stato così alto e pensiamo di essere in una buona posizione.”
“Siamo tuttavia consci che vogliamo mostrarci su un cammino che porti verso miglioramenti economici, non solo per i nostri club e le nostre partite, ma anche per altre squadre che giocano altre competizioni. Siamo quindi sempre impegnati a esplorare diverse opportunità.”
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