Il tecnico ha preso malissimo la squalifica di 2 turni (uno sospeso) per “linguaggio del corpo aggressivo” nei confronti di un medico indipendente
Michael Cheika non ha preso per niente bene la squalifica di due turni comminatagli per “atteggiamento intimidatorio” nei confronti di un medico indipendente nella sfida tra i suoi Leicester Tigers e Bath della seconda giornata.
In quell’occasione, il medico indipendente aveva ritenuto che dopo uno scontro tra Solomone Kata e Ollie Chessum, entrambi dei Tigers, i due giocatori dovessero uscire a causa di una possibile concussion. Per Kata è successo subito, mentre Chessum è stato fatto uscire dopo essere inizialmente ritornato a giocare.
Leggi anche: All Blacks, Scott Robertson: “Creiamo tanto, ma non riusciamo a concretizzare”
Quanto accaduto ha fatto infuriare Cheika, che dopo la partita, secondo quanto riportato dai comunicati della Premiership, avrebbe usato “un linguaggio del corpo aggressivo” e “un tono di voce alto” verso il medico indipendente. Il tecnico è stato punito con 2 giornate di squalifica, e infatti sabato non era presente nel box allenatori nel match vinto dai Tigers contro Newcastle. Ci sarà invece nella prossima partita con Northampton, poiché una delle 2 giornate di squalifica è stata “sospesa” fino a fine stagione.
Cheika, però, ritiene di non aver fatto nulla di sbagliato e che questo episodio abbia danneggiato la sua reputazione: “Inizialmente non volevo nemmeno partecipare al processo, perché già sapevo quale sarebbe stato l’esito. Sentivo che la decisione non era giusta e che danneggiava la mia reputazione”
“Questa cosa mi fa sentire come se non mi volessero davvero in Premiership, perché quello che è successo è una cosa davvero minore” ha proseguito Cheika, che poi ha precisato: “Non è un problema per me. La cosa importante è che tutto questo non crei problemi alla squadra. È l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.