Il numero 8 azzurro racconta i suoi inizi da trequarti e parla del futuro: “Non siamo più quelli del cucchiaio di legno, ma una squadra pronta a competere”
Prima Dubai, poi Città del Capo, poi l’Italia, infine l’Inghilterra: Ross Vintcent a soli 22 ha già girato il mondo, costruendosi già una carriera di alto livello a Exeter e con la Nazionale azzurra. Oggi è una terza linea già affermata, soprattutto come numero 8, eppure da ragazzo ha giocato addirittura utility back, come raccontato in una lunga intervista sul sito del Sei Nazioni.
Vintcent: gli inizi da trequarti
Dopo gli inizi con il rugby a Dubai, a 15 anni Vintcent riuscì a convincere i genitori a fargli frequentare il prestigioso Bishops Diocesan College a Città del Capo: “Ho preso parte ai provini under 16 e all’apertura c’era Sacha Mngomezulu, mentre io continuavo ad entrare ed uscire dalla prima squadra come utility back. Guardando giocare Sacha, si poteva capire già da lì che sarebbe diventato uno Springbok” ha raccontato.
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Tra i tanti ruoli, Vintcent ricopriva spesso quello di numero 9: “Ho giocato più come mediano di mischia, e poi anche un po’ all’apertura e come centro” prima che un allenatore gli proponesse si spostarsi in mischia. Non ci fu molto tempo per provare il nuovo ruolo, perché la pandemia mise fine anzitempo a tutte le questioni sportive. Proprio nel 2020 arrivò la chiamata di Tom Negri, fratello di Sebastian, e da quella telefonata venne fuori l’idea di trasferirsi in Italia, all’Accademia di Remedello. Proprio da questa decisione arrivò poi quella di rappresentare l’Italia a livello internazionale: “Avevano investito in me quando nessuno di fatto mi conosceva, e sentivo in qualche modo di dover ricambiare questa fiducia, restituendo altrettanto”.
Il cambio di ruolo e l’esperienza in Italia
Gli inizi non furono facili, racconta Vintcent: “Fu dura rimanere focalizzato e concentrato, essendo così lontano da casa, in un posto che non conoscevo, dove non sapevo parlare la lingua e non avevo molti amici. Mi sono dovuto adattare in fretta”. Allo stesso tempo, Vintcent ha dovuto anche adattarsi a un ruolo nuovo, e a riguardo ha raccontato un aneddoto particolare: “Non ero mai stato alzato in una rimessa laterale prima. Mirco Spagnolo era uno dei piloni che dovevano sollevarmi. Mi ha lanciato in alto e me la sono fatta sotto. Le mie gambe sono andate in tutte le direzioni senza controllo”.
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Il futuro
Il resto è storia recente: Vintcent è diventato addirittura capitano dell’Italia Under 20, si è trasferito agli Exeter Chiefs in Premiership e poi ha conquistato la Nazionale maggiore nel Sei Nazioni 2024, giocando 3 partite contro Francia, Scozia e Galles. Adesso per gli Azzurri si prospettano delle Autumn Nations Series interessanti e impegnative: “Vedrete una squadra che crede davvero di poter essere in grado di vincere il Sei Nazioni. Non siamo più i detentori del cucchiaio di legno, bensì un team pronto a competere. Siamo giovani, ma anche con tanta esperienza all’interno del gruppo”.
Infine, una chiosa sull’ormai celebre esperienza con Domino’s Pizza, di quando faceva il rider per mantenersi in Inghilterra: “Non lo faccio più, ora sono troppo impegnato tra università e rugby”.
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