Le dichiarazioni del tecnico del Galles aprono una frattura tra le federazioni europee, finora più riluttanti alla novità
La progressiva introduzione del cartellino rosso da 20 minuti, che ora arriverà ufficialmente anche alle Autumn Nations Series 2024, non trova esponenti favorevoli solo nell’emisfero Sud, dove la proposta è nata. Anche il capo allenatore del Galles Warren Gatland si è detto d’accordo con questa novità regolamentare.
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Intervistato alla BBC Scrum V, alla domanda di esprimere il suo punto di vista sul nuovo cartellino rosso da 20 minuti il tecnico dei Dragoni ha dichiarato: “In realtà sono d’accordo”.
Warren Gatland apre al cartellino rosso da 20 minuti
Warren Gatland ha ovviamente argomentato la sua tesi, facendo distinzione tra falli intenzionali e non intenzionali: “Penso che la regola del cartellino rosso dopo 20 minuti sia positiva per il gioco perché stiamo vedendo giocatori che ricevono cartellini gialli che potenzialmente possono aggravarsi. Molti di questi però sono solo per errori di tempismo, non è che questi giocatori stiano cercando di far fuori l’avversario”.
“Penso che penalizzare una squadra per l’intera partita o potenzialmente per 50 o 60 minuti per un cartellino rosso non intenzionale tolga qualcosa alla partita. Quindi, personalmente, penso che sia una buona regola da introdurre”, ha aggiunto Gatland.
Per il tecnico del Galles è però altrettanto importante che ai direttori di gara rimanga la possibilità di espellere definitivamente un giocatore (come previsto alle Autumn Nations Series) in caso di fallo intenzionale grave: “Gli arbitri possono ancora dare un cartellino rosso completo per un vero fallo di gioco come calci, pugni, morsi o qualcosa del genere in cui qualcuno sta intenzionalmente cercando di ferire qualcun altro”.
Le dichiarazioni di Warren Gatland aprono una frattura nei “fronti” che si erano composti nel corso del dibattito sull’introduzione o meno del cartellino rosso da 20 minuti. Come avevamo spiegato nell’articolo linkato sottostante, particolarmente favorevoli a questa novità erano le federazioni australi, Nuova Zelanda e Australia in testa, mentre quelle del Nord, e in particolare la Francia, erano molto più dubbiose.
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Addirittura dalla Francia era stato inviato un rapporto per aggiornare diversi dati in mano a World Rugby e sostenere la tesi che l’espulsione “completa” non danneggiasse il valore delle partite e fosse un importante incentivo per i giocatori a stare più attenti in campo.
Come riportato da Planet Rugby, anche dalla federazione irlandese erano arrivate voci di dissenso verso questa novità. L’apertura di Warren Gatland però forma una crepa nel gruppo del Vecchio Continente, finora unito nella riluttanza all’introduzione del cartellino rosso da 20 minuti.
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