Le Autumn Nations Series partono col botto: tra belle giocate ed errori clamorosi, i neozelandesi ottengono una vittoria insperata
A Twickenham lo scontro inaugurale delle Autumn Nations Series 2024 tra Inghilterra e All Blacks non delude le aspettative per gli appassionati della palla ovale. La delusione però è tutta per i tifosi inglesi, che hanno visto la propria squadra costruire una partita ordinata e a tratti anche bella, salvo buttare tutto via nel finale, tra falli regalati nei propri 22 e gli errori al piede.
Così per 22-24 la spuntano alla fine i Tuttineri che, dopo una buona partenza, si stavano condannando alla sconfitta coi soliti errori e imprecisioni. Si può dire che anche negli ultimissimi minuti gli All Blacks proprio non volevano vincere questa partita; con un’Inghilterra che però non ne ha approfittato, alla fine se la sono portata a casa.
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La cronaca di Inghilterra-All Blacks
A Twickenham l’inizio delle Autumn Nations Series è scoppiettante: Inghilterra e All Blacks incominciano forte e si rispondono colpo su colpo. La formazione di casa al 5′ non si fa sfuggire l’occasione di marcare i primi punti della partita, con un comodo calcio di punizione per i piedi di Marcus Smith, ma gli ospiti non si fanno attendere: fuorigioco inglese, All Blacks che si avvicinano, conquistano (fortunosamente) la touche e iniziano con le cariche. La giocata decisiva arriva con le mani di Wallace Sititi, che in no-look passa l’ovale a Tele’a che deve fare quello che gli riesce meglio: accelerare e marcare.
All’8′ arriva così la prima meta del match e Beauden Barrett, nonostante l’angolo, centra i pali e i due punti della trasformazione. Come detto però le squadre si rispondono colpo su colpo: l’Inghilterra si sposta con decisione nella metà campo avversaria, conquista metri con Maro Itoje e tenta il drop con Marcus Smith. Il calcio non riesce, ma il numero 10 inglese può riprovarci con più calma dalla piazzola: non sbaglia, e al 13′ il punteggio segna 6-7.
Dopo un quarto d’ora di fuoco le due difese si sistemano e trovare le occasioni diventa più difficile nei minuti successivi. Entrambe le formazioni tentano allora con diversi calcetti di trovare la superiorità decisiva: prima l’Inghilterra con Ben Spencer poi gli All Blacks con Ardie Savea, giocate interessanti ma non favorite dal rimbalzo dell’ovale.
Nonostante ciò la partita non si fa noiosa, tra recuperi in aria e placcaggi davvero duri, fino all’episodio che rompe l’equilibrio. Schema d’attacco degli All Blacks, le cui finte ingannano pienamente Ellis Genge e Will Jordan gli scappa via. Comoda la meta per l’estremo che, insieme alla trasformazione di Beauden Barrett, porta i neozelandesi oltre break.
Come si è visto più volte nel 2024 da parte degli All Blacks, però, dopo una cosa buona ecco arrivare l’errore. Placcaggio su giocatore senza palla e calcio di punizione concesso all’Inghilterra: Marcus Smith non può sbagliare e centra i pali dalla piazzola per il 9-14 al 31′. L’episodio dà subito la carica agli inglesi, in particolare a Chandler Cunningham-South che porta un placcaggio durissimo su Tupou Vaa’i, che perde in-avanti l’ovale. La successiva mischia è a favore dei padroni di casa e ancora si va ai pali. La posizione è distante ma centrale, e Smith porta i suoi a -2 nel finale di primo tempo.
Negli ultimi minuti c’è però una grandissima chance targata All Blacks per marcare la terza meta. L’avanzata di Wallace Sititi in mezzo al campo è poderosa, aprendo spazi larghissimi e interessanti, ma lo stesso terza linea sbaglia il passaggio decisivo e l’occasione sfuma. Si va così negli spogliatoi sul punteggio di 12-14.
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Al rientro in campo l’Inghilterra sbaglia un’interessante rimessa laterale, ma è ancor più grave l’errore del mediano di mischia neozelandese Cortez Ratima, che si fa intercettare il passaggio da Marcus Smith. Il numero 10 inglese fa molti metri ma sta per essere ripreso da Will Jordan; c’è però il supporto dei compagni e l’ovale arriva a Immanuel Feyi-Waboso, che ha più gambe di tutti e porta la palla in meta.
Al 44′ i padroni di casa tornano così avanti nel punteggio, incrementando il vantaggio con la trasformazione di Smith. La Nuova Zelanda accusa inizialmente il colpo e, con un 50-22 trovato da Marcus Smith, l’Inghilterra prova ad affondare ancora. Nel prosieguo dell’azione arriva un in-avanti da parte di Caleb Clarke, che inizialmente l’arbitro Angus Gardner lascia correre e si arriva addirittura al ribaltamento del fronte e alla meta neozelandese.
Il direttore di gara però va a rivedere l’azione, giudica correttamente l’in-avanti come volontario: marcatura annullata e calcio di punizione a favore dell’Inghilterra. Marcus Smith è ancora preciso dalla piazzola e, entrati nell’ultimo quarto di gara, per la prima volta sono i padroni di casa ad andare oltre-break per 22-14.
La situazione sembra farsi sempre più difficile per gli All Blacks, non solo nel punteggio ma anche nel numero di falli commessi, che continua a crescere e non permette loro di portare avanti le offensive per riaprire la partita. Un errore nel placcaggio di Ben Earl concede però un insperato calcio di punizione agli ospiti: Damian McKenzie va alla piazzola e al 67′ riporta i suoi sotto break per 22-17.
Gli uomini di Scott Robertson con questo regalo, e con una mischia ritrovata grazie agli ingressi in prima linea, possono tentare di ribaltare il match nel finale; a limitarli è invece la rimessa laterale, spesso imprecisa. Al 72′ gli All Blacks riescono però a portare a casa una touche e accamparsi nella metà campo avversaria. A questo punto inizia a succedere di tutto: la difesa inglese, finora estremamente ordinata, regala due vantaggi e così arriva la terza meta neozelandese, ancora con Tele’a.
La trasformazione è angolata ma McKenzie è molto preciso e riporta i suoi in vantaggio per 22-24 al 77′. La partita non è però finita, anzi gli argini si rompono improvvisamente. Sulla risalita inglese stavolta a fare la follia è Anton Lienert-Brown, che placca palesemente un giocatore senza palla, andando anche male con la spalla. Giallo diretto e revisione al bunker, mentre George Ford va alla piazzola: l’ovale sbatte sul palo, lo ricevono i Tuttineri che però subito compiono in-avanti. Si riparte col pallone all’Inghilterra, che si posizionano per consentire il drop per Ford; il tempo scade, l’ovale arriva al calciatore che però sbaglia il calcio decisivo. Finisce così, 22-24, con un’altra vittoria di misura per gli All Blacks dopo i test match estivi.
Matteo Salmoiraghi
Autumn Nations Series 2024: formazioni e tabellino di Inghilterra-All Blacks
Inghilterra: 15. George Furbank, 14. Immanuel Feyi-Waboso, 13. Henry Slade, 12. Ollie Lawrence, 11. Tommy Freeman, 10. Marcus Smith,
9. Ben Spencer, 8. Ben Earl, 7. Tom Curry, 6. Chandler Cunningham-South, 5. George Martin, 4. Maro Itoje, 3. Will Stuart, 2. Jamie George (c), 1. Ellis Genge.
A disposizione: 16. Theo Dan, 17. Fin Baxter, 18. Dan Cole, 19. Nick Isiekwe, 20. Ben Curry, 21. Alex Dombrandt, 22. Harry Randall, 23. George Ford.
Marcatori Inghilterra
Mete: Feyi-Waboso (44′)
Trasformazioni: Smith (45′)
Punizioni: Smith (5′, 13′, 31′, 37′, 60′)
All Blacks: 15 Will Jordan, 14 Mark Tele’a, 13 Rieko Ioane, 12 Jordie Barrett, 11 Caleb Clarke, 10 Beauden Barrett, 9 Cortez Ratima, 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane, 6 Wallace Sititi, 5 Tupou Vaa’i, 4 Scott Barrett (c), 3 Tyrel Lomax, 2 Codie Taylor, 1 Tamaiti Williams.
A disposizione: 16 Asafo Aumua, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Pasilio Tosi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Samipeni Finau, 21 Cam Roigard, 22 Anton Lienert-Brown, 23 Damian McKenzie.
Marcatori All Blacks
Mete: Tele’a (9′, 76′), Jordan (28′)
Trasformazioni: Barrett B. (10′, 29′), McKenzie (77′)
Punizioni: McKenzie (67′)
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