I Pumas dominano il gioco aereo e il punto d’incontro, approfittando degli errori degli Azzurri. Poi nel finale il punteggio diventa difficile da digerire
UDINE – Un intercetto, due calci recuperati e un drive sono tutto quello che serve all’Argentina per battere un’Italia che soffre nel gioco aereo e nel punto d’incontro ed esce sconfitta dallo stadio Friuli. Dopo aver chiuso la gara nella prima ora di gioco, i Pumas dilagano nel finale contro un’Italia che si sfalda: finisce 50-18.
L’Argentina audace e bersagliera vista in estate ha cambiato pelle: incerottati e corti, i sudamericani giocano una prima parte di partita precisa, senza errori né sbavature e approfittano di tutto ciò che gli Azzurri non sono capaci di fare. Nel finale dimostrano di avere più benzina e impongono una tariffa davvero pesante a Michele Lamaro e compagni.
Il primo tempo inizia con un ritmo e una intensità fisica eccezionali. Ne fa le spese Ange Capuozzo, che dopo aver attaccato sui primi due palloni toccati, al terzo mette un calcio oltre e si impegna in un placcaggio su un avversario che lo lascia a terra, impossibilitato a proseguire.
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Tommaso Allan entra al suo posto, ma l’Italia soffre gli scambi iniziali. L’Argentina però non segna su una propria costruzione, ma sfruttando una distrazione azzurra: passaggio sulla destra che finisce a terra, sembra destinato a uscire dalla linea laterale, e invece ne approfitta Juan Cruz Mallia che raccoglie e completa la fuga solitaria eludendo la copertura di Louis Lynagh.
Sotto 10-0 l’Italia prova a reagire, ma la grande pressione fisica, soprattutto nel punto d’incontro, comporta diversi errori con la palla in mano che impediscono di rientrare agli Azzurri. Al 24′ Allan trova un 50:22 davvero sensazionale, ma la touche a 5 metri che ne segue viene malamente sprecata.
L’occasione persa viene pesantemente pagata poco dopo: palla al cielo di Albornoz, Isgro batte Allan in aria e a niente serve una eccezionale copertura di Menoncello che fa esplodere l’ovale dalle mani dell’avversario. La palla carambola con un po’ di fortuna nelle mani di Bertranou, che appoggia all’angolino. Albornoz mette la trasformazione da posizione difficilissima.
L’Italia trova finalmente soddisfazione negli ultimi 10 del primo tempo: al 32′ un drive da penaltouche scaturisce una meta di punizione che risveglia pubblico e giocatori, oltre a costare un giallo a Juan Martin Gonzalez. Al 40′ ormai scoccato Carley ferma in maniera molto dubbia Spagnolo lanciato verso la meta, ma Allan mette comunque 3 punti grazie a un vantaggio precedente, accorciando sul 17-10.
A inizio ripresa Allan accorcia ancora (17-13) ma è un fuoco di paglia. L’Argentina è più cinica e precisa: un fuorigioco piuttosto gratuito di un Menoncello per il resto autore di una prestazione molto volenterosa costa un calcio di Albornoz nell’angolo e, sulle conseguenze della touche, l’albiceleste segna una meta pesante.
La partita viene di fatto ipotecata 11′ dopo: su una convinta offensiva azzurra Nicotera perde in avanti la palla nei 22 avversari, l’Argentina libera con il piede alto di Albornoz e sale in pressione. Louis Lynagh arriva male sull’ovale, lo perde e nella confusione di tocchi e rimbalzi che ne segue ne approfitta Tomas Albornoz per sigillare la sfida.
Nel finale per l’Italia c’è una reazione d’orgoglio, ma finisce anche un po’ il carburante nel motore: l’Argentina segna con Cordero sugli sviluppi della prima vera azione elaborata della sua serata, muovendo la palla da una parte all’altra del campo; Nicotera replica subito dopo sulle conseguenze di un drive; Alemanno punisce gli Azzurri con una giocata studiata a tavolino da rimessa laterale a 5 metri.
La partita si chiude con il giallo a Lorenzo Cannone e la meta di Bautista Delguy sotto lo spicchio dello stadio dove sono concentrati i tifosi argentini, per un trionfo totale degli ospiti: la più larga vittoria di sempre dell’Argentina sull’Italia e il massimo numero di punti mai segnati dai Pumas contro gli Azzurri.
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Louis Lynagh, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Martin Page-Relo, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolo Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Gianmarco Lucchesi, 1 Mirco Spagnolo
A disposizione: 16 Giacomo Nicotera, 17 Danilo Fischetti, 18 Simone Ferrari, 19 Dino Lamb, 20 Manuel Zuliani, 21 Alessandro Garbisi, 22 Tommaso Allan, 23 Marco Zanon
Marcatori Italia
Mete: penalty try (32), Nicotera (68)
Trasformazioni:
Calci di punizione: Allan (40, 42)
Argentina: 15 Juan Cruz Mallia, 14 Rodrigo Isgro, 13 Lucio Cinti, 12 Matias Orlando, 11 Bautista Delguy, 10 Tomas Albornoz, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Joaquin Oviedo, 7 Santiago Grondona, 6 Juan Martin Gonzalez, 5 Pedro Rubiolo, 4 Franco Molina, 3 Joel Sclavi, 2 Julian Montoya (c), 1 Thomas Gallo
A disposizione: 16 Ignacio Ruiz, 17 Ignacio Calles, 18 Francisco Gomez Kodela, 19 Matias Alemmano, 20 Bautista Pedemonte, 21 Gonzalo Garcia, 22 Matias Moroni, 23 Santiago Cordero
Marcatori Argentina
Mete: Mallia (10), Bertranou (29), Sclavi (48), Albornoz (57), Cordero (66), Alemanno (73), Delguy (78)
Trasformazioni: Albornoz (10, 29, 48, 57, 73, 78)
Calci di punizione: Albornoz (3)
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