L’immarcescibile pilone del Leinster può conquistare venerdì sera la vetta della speciale classifica statistica
Cian Healy – ph. Sebastiano Pessina
Come Brian O’Driscoll, nella storia del rugby irlandese, non c’è nessuno.
Anzi, ce n’è uno. Uno che ha portato proprio la maglia numero uno per tanto tempo sulle spalle: è Cian Healy, pilone sinistro del Leinster selezionato in panchina per la sfida tra Irlanda e Argentina. Se entrerà in campo otterrà il 133esimo cap della sua carriera, eguagliando la leggenda O’Driscoll in vetta alla lista dei giocatori con più presenze di sempre per la nazionale irlandese.
Certo, il dubbio rimane ancora legittimo: Andrew Porter, il titolare a sinistra, nelle partite difficili accumula un minutaggio folle e qualche volta si è sparato anche tutti gli 80 minuti, ma le probabilità che Healy venga in qualche momento chiamato in causa sono molto alte.
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Healy ha 37 anni e un palmares clamoroso: ha vinto tutte e 4 le Champions Cup della storia del Leinster, 7 titoli di quello che oggi è lo URC, una Challenge Cup, 5 Sei Nazioni di cui 2 con il Grande Slam e nel 2013 ha fatto parte della vittoriosa spedizione dei British & Irish Lions in Australia.
È, inoltre, uomo dai mille talenti: lontano dal campo dipinge, e ha venduto all’asta in passato alcuni suoi ritratti di compagni di squadra, e fa il DJ con un discreto profitto sotto il nickname di DJ Church.
Se Healy dovesse giocare contro l’Argentina e contro le Fiji diventerebbe il giocatore con più presenze nella storia del rugby irlandese. Intanto le sue 132 presenze attuali lo pongono in nona posizione nella lista dei giocatori internazionali con più presenze in assoluto, al fianco di un altro giocatore in attività, Beauden Barrett, e dell’ex tallonatore degli All Blacks Keven Mealamu.
A 134 attende di essere eguagliato Gethin Jenkins, mentre il giocatore in attività con il maggior numero di presenze è il pilone dell’Australia James Slipper, a quota 141.
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