Italia, Gonzalo Quesada spiega i 13 cambi su 23 tra infortuni e scelte tecniche

Il tecnico ha seguito un principio fondamentale: “Gioca chi è al 100%”

Italia, Gonzalo Quesada spiega i 13 cambi su 23 tra infortuni e scelte tecniche (ph. Sebastiano Pessina)

Italia, Gonzalo Quesada spiega i 13 cambi su 23 tra infortuni e scelte tecniche (ph. Sebastiano Pessina)

Al di là degli infortuni, Gonzalo Quesada ha messo in chiaro le cose. Vero, il tecnico dell’Italia ha cambiato tanto in vista della Georgia, 8 titolari su 15 e in totale 13 giocatori su 23 in lista gara, ma ci ha tenuto anche a sottolineare che “la prestazione con l’Argentina non c’entra non i cambi. Non sarebbe giusto cambiare soltanto per via di un risultato negativo, significherebbe responsabilizzare eccessivamente un singolo giocatore. Non possiamo dire ‘abbiamo fatto una partita di m***a quindi cambiamo tutta la squadra’ ma dobbiamo ragionare. Questi sono i 23 che avremmo voluto vedere in campo e il nostro piano di gioco non cambia”.

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Quesada spiega le scelte di formazione per Italia-Georgia

In questo senso, il principio seguito è stato uno: gioca solo chi è al 100%. Oltre agli infortunati Capuozzo e Lorenzo Cannone (già annunciati in precedenza) e ad Allan, costretto ad arrendersi dopo un infortunio al polpaccio in allenamento, altri giocatori come Ruzza, Page-Relo, Riccioni e Zambonin non sono stati schierati perché fisicamente non al meglio: “Non hanno potuto allenarsi ad inizio settimana, erano schierabili ma abbiamo preferito chi era al massimo della condizione”.

Il tecnico ha poi spiegato tutte le scelte, a partire dalla prima linea, completamente cambiata: “Avevamo già deciso che avremmo invertito le prime linee tra quelli che hanno giocato con i Pumas e la Georgia. Riccioni non si è allenato all’inizio della settimana, poi è rientrato ma abbiamo preferito Ceccarelli che invece è al 100%. Abbiamo fatto lo stesso discorso con Ruzza e Zambonin, quindi spazio a Favretto che ha fatto un buonissimo inizio di stagione e si è allenato bene, meritava un’opportunità”.

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In mediana giocherà Alessandro Garbisi accanto al fratello Paolo: “Page-Relo aveva un piccolo problema alla tibia che abbiamo dovuto gestire. Poteva giocare, ma non era al 100%. Garbisi e Fusco si sono allenati bene. Pensiamo sia importante continuare con l’idea della rotazione e non fare 3 partite con gli stessi 23, coinvolgendo più giocatori possibili pur senza cambiare la nostra idea di gioco. Certamente Martin è un grande piazzatore dalla lunga distanza, ma in campo abbiamo Jacopo Trulla che può calciare da lontano e anche Matt Gallagher è un’opzione. Il piazzatore principale sarà Paolo Garbisi con Marin in panchina e Trulla o Gallagher come opzioni per i calci da lontano”.

Proprio a proposito di Trulla, Quesada ha spiegato: “Lui e Lynagh sono stati in ballottaggio tutta la settimana, è stato davvero ‘braccio di ferro’ tra loro. Ioane confermato, Monty non lascia niente a nessuno in allenamento (ride, ndr) ed è molto importante per noi”.

In panchina ci sarà Giulio Bertaccini, che potrebbe esordire in Nazionale in caso di ingresso. Il giocatore del Valorugby prende il posto di Marco Zanon, che come spiega Quesada è stato a lungo in lizza per una maglia: “Ho parlato con Marco in settimana, perché non sapevamo se avremmo avuto Brex al 100% e in quel caso sarebbe partito lui titolare, ma alla fine Nacho ha recuperato, mentre avevamo già deciso di mandare in panchina Giulio Bertaccini e dargli un’opportunità perché se l’è conquistata con il lavoro”.

“Non posso parlare a un gruppo di fiducia e poi mettere in campo gli stessi 23. Noi abbiamo scelto la miglior formazione per domenica considerando quelli che erano al 100%, tenendo fuori chi non ha potuto allenarsi. Meglio avere un giocatore al 100% che uno acciaccato che può mettere a rischio tutta la squadra” ha concluso Quesada.

Gonzalo Quesada sulla Georgia

Quesada ha poi parlato della Georgia e dell’importanza di questa sfida: “Ho sentito tanto parlare della sconfitta di Batumi, ma dico la mia visione in maniera sincera. Conosco molto bene il rugby georgiano perché molti hanno giocato e giocano in Francia. È vero, quella è una partita che l’Italia ha sbagliato, ma in quell’atmosfera sarebbe stato difficile per tutti. Non vedo quella sconfitta come una vergogna, sicuramente era un match importante da vincere ma i georgiani stanno crescendo, hanno una passione incredibile ed è anche possibile che vincano contro una Tier 1. I ragazzi che giocano in Francia sono tutti bravi, i Black Lion sono una bella squadra e giocano bene”.

Il tecnico ha anche analizzato la partita giocata dalla Georgia contro gli All Blacks XV, persa 31-13 ma con una buona prestazione: “Come noi, anche la Georgia era alla sua prima partita dopo l’estate. Quando attaccavano riuscivano ad avere avanzamento per linee dirette ma quando hanno provato a utilizzare di più le strutture hanno fatto fatica, proprio perché come noi erano insieme da poco. Quindi in questo senso abbiamo un avvicinamento simile. Hanno messo in difficoltà gli All Blacks XV e hanno una difesa molto forte, dovremo fare molta attenzione”.

Quesada ha poi concluso tornando sul match contro l’Argentina: “Ero arrabbiato perché sentivo che il punteggio finale (50-18, ndr) non aveva niente a che vedere con il nostro livello. In quel momento avrei voluto avere una serie contro di loro, come si fa in estate, per rigiocare subito questa partita e dimostrare che non c’è quel distacco con i Pumas. Forse non eravamo ancora pronti per batterli, ma avrei voluto far vedere una versione dell’Italia più vicina alla realtà di quella che si è vista. Questa settimana non abbiamo nascosto i problemi sotto al tappeto, ci sono state riunioni dure, non abbiamo fatto finta di niente, ci siamo detti tutto quello che doveva essere detto e ci siamo preparati bene per la Georgia”.

Francesco Palma

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