Due anni dopo gli Azzurri si presentano alla rivincita con i Lelos con molta più consapevolezza dei propri mezzi
Due anni dopo Italia e Georgia si ritrovano di nuovo davanti. Era il 10 luglio 2022, e nell’inferno della Batumi Arena gli Azzurri crollarono 28-19 dopo una partita condotta dai Lelos dall’inizio alla fine. Fu una battuta d’arresto pesante per la squadra di Crowley, che però seppe subito riprendersi con delle grandi Autumn Nations Series, chiuse con 2 vittorie contro Samoa e Australia.
Di quella partita rimangono tante cose. Prima tra tutte, il clima incandescente di uno stadio moderno e pieno in ogni ordine di posto, con 25mila georgiani che hanno urlato dall’inizio alla fine. Un clima che forse condizionò un’Italia ancora giovane e inesperta, e che probabilmente oggi gestirebbe con molta più maturità quel pomeriggio infuocato.
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E poi la partita, con gli Azzurri battuti nel gioco aereo e dalla furia Davit Niniashvili, il devastante estremo georgiano che ha messo a ferro e fuoco la difesa italiana.
La Georgia parte fortissimo: calcetto di Lobzhanidze e meta nell’angolo di Todua. Nemmeno il tempo di rifiatare e i Lelos segnano ancora: accelerazione fulminante di Niniashvili che apre il buco nella difesa azzurra, sostegno di Abzhandadze e 12-0. L’Italia reagisce con una meta strepitosa di Menoncello, capace di asfaltare il tallonatore georgiano Mamukashvili a contatto per poi segnare. Gli Azzurri sembrano tornare in controllo del match, con Allan che segna altre due volte per il 12-13, primo e unico vantaggio italiano.
Il finale del primo tempo, però, è quello che cambia la partita: prima il solito Niniashvili brucia due azzurri su una palla alta, batte in velocità Capuozzo e arriva a un metro dalla linea di meta. Halafihi è costretto al fallo – e verrà poi ammonito – ma intanto l’azione continua e segna ancora Abzhandadze. L’Italia, sotto shock e in 14, si ributta in attacco ma viene respinta dalla furia difensiva georgiana.
La ripresa in realtà è surreale: piazzati da una parte e dall’altra, senza l’impressione che il match possa cambiare. Alla fine la decide il mediano di mischia Gela Aprasidze con un calcio dalla propria metà campo che porta i Lelos oltre il break. Nella bolgia di Batumi gli Azzurri rimangono impantanati e perdono 28-19. A due anni di distanza sono cambiate tante cose: l’Italia ha battuto l’Australia, è tornata a vincere nel Sei Nazioni e ha una consapevolezza molto diversa. L’incubo di quel pomeriggio, però, è un promemoria da tenere bene a mente quando domenica i Lelos scenderanno in campo a Genova.
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