L’ex capitano della Nazionale è il primo italiano a iscrivere il proprio nome tra i 171 membri
Sergio Parisse è il primo italiano di sempre a vedere il proprio nome iscritto nella World Rugby Hall of Fame, il registro d’onore della palla ovale, di cui fanno parte tutti coloro che hanno contribuito in maniera eccezionale alla storia del gioco.
La federazione internazionale ha annunciato i nomi dei cinque nuovi nomi che nel 2024 verranno iscritti nella Hall of Fame, e fra questi c’è anche la leggenda vivente del rugby azzurro. Con 142 presenze a proprio nome per gli Azzurri, Parisse è unanimemente considerato il miglior giocatore italiano di sempre e l’iscrizione nella Hall of Fame certifica quanto sia tale la percezione dell’ex numero 8 anche fuori dal nostro paese.
I cinque nuovi membri della Hall of Fame saranno resi ufficialmente tali durante la cerimonia dei World Rugby Awards del prossimo 24 novembre a Montecarlo, nel Principato di Monaco.
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“Un ringraziamento a tutto il rugby italiano per avermi sostenuto, insieme alla mia famiglia, in ogni momento della carriera. Dedico questo riconoscimento a tutto il movimento – ha dichiarato Parisse, che era sugli spalti del Ferraris di Genova domenica per Italia-Georgia – È stato un viaggio indimenticabile, un’avventura che, da ragazzo arrivato in Italia dall’Argentina compiendo a ritroso il viaggio dei miei genitori, potevo solo sognare.”
“Essere il primo italiano [nella Hall of Fame di World Rugby] mi riempie di orgoglio, anche se non posso fare a meno di pensare a tanti altri giocatori che mi hanno preceduto e che hanno giocato con me. Aspetto con entusiasmo la cerimonia di Montecarlo, un nuovo ricordo che sarò felice di vivere insieme a mia moglie e ad Andrea [Duodo] a cui mi lega una lunga amicizia e che aspetto di incontrare di persona nei panni di Presidente della nostra Federazione.”
Lo stesso Andrea Duodo ha celebrato il traguardo raggiunto dall’ex giocatore, oggi tecnico nello staff del Tolone: “Conosco Sergio sin dal suo arrivo, giovanissimo, alla Benetton Rugby. Come amico, come Presidente della Federazione e come membro del Consiglio di World Rugby considero un privilegio poter celebrare il suo ingresso nella Hall of Fame, il giusto riconoscimento a una carriera agonistica che non si può fare a meno che definire stellare.”
“Sergio ha dato lustro al rugby italiano nel mondo, è stato e continua ad essere ancora oggi un magnifico ambasciatore. Con il suo talento ed il suo carisma ha contribuito, insieme a una generazione di atleti straordinaria, a mostrare per anni il volto migliore del rugby italiano.”
“La Hall of Fame del rugby apre per la prima volta le proprie porte a un atleta italiano, altre e altri lo seguiranno negli anni a venire ma, ancora una volta, Parisse è stato un fantastico precursore, portando con le sue gesta il nostro movimento ai vertici del rugby globale.”
Sergio Parisse ha rappresentato in carriera l’Italia, il Benetton Rugby, lo Stade Français e il Tolone. Ha vinto due volte il Top 14 e due volte la Challenge Cup (una con i parigini, una con i rossoneri nella sua penultima partita della carriera), due Scudetti e una Coppa Italia. Ha partecipato a 5 Rugby World Cup ed è il detentore del record di presenze in nazionale italiana.
Gli altri quattro giocatori e giocatrici che diverranno membri della Hall of Fame di World Rugby domenica sera sono il neozelandese DJ Forbes e l’australiana Emilee Cherry, entrambi giocatori di Sevens, la scozzese Donna Kennedy e l’All Black Chris Laidlaw.
Forbes ha rappresentato la Nuova Zelanda per 11 anni nel circuito a sette ed è stato il giocatore di Sevens dell’anno nel 2008, Cherry ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio nel 2016. Kennedy è stata la prima donna scozzese a superare i 100 caps internazionali e, a quota 115, è la giocatrice con più presenze nella storia del rugby femminile scozzese. Laidlaw è stato un elegante mediano degli anni Sessanta, capace di debuttare con gli All Blacks a meno di 20 anni e di diventarne immediatamente un irrinunciabile titolare, oggi è deputato laburista nel Parlamento neozelandese.
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