Il capitano azzurro per la partita di sabato: “Grande focus sulla difesa. Al mondiale abbiamo imparato a non sottovalutarli neanche per un secondo”
Michele Lamaro è infortunato, e allora com’è successo già la scorsa settimana per 78 minuti sul prato del Ferraris di Genova, allo Juventus Stadium di Torino il capitano dell’Italia sarà Juan Ignacio Brex, con la maglia numero 13 sulle spalle e un ruolo di leadership consolidato nel tempo.
Se Lamaro è stato un giocatore imprescindibile negli ultimi anni per la Nazionale (prima della Nuova Zelanda aveva giocato 43 delle ultime 44 partite dell’Italia), Brex non è stato da meno: quella contro gli All Blacks sarà la 40esima presenza da titolare nelle ultime 42 partite.
Seduto dietro il tavolo delle conferenze stampa nella pancia dello stadio che ospiterà la gara di Torino di sabato sera, il centro del Benetton racconta così il percorso autunnale degli Azzurri: “Con l’Argentina abbiamo sofferto sulla parte fisica e nel punto d’incontro, e abbiamo poi lavorato tutta la settimana su questo aspetto prima della Georgia.”
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“Con la Georgia siamo stati bravi, ci è mancata la finalizzazione dell’azione ma siamo riusciti a crearne tantissime, che a questo livello non è semplice. Adesso dobbiamo fare un ulteriore step di crescita per riuscire a chiudere le nostre azioni e fare punti. Contro la Nuova Zelanda però non possiamo pensare solo all’attacco: abbiamo concesso solo due situazioni difensive contro la Georgia e da quelle loro hanno segnato, quindi per la partita c’è un grande focus sulla difesa.”
“Ci siamo trovati benissimo qui a Torino, anche se è un po’ più freddo del solito – sorride – Siamo riusciti a fare qualche giro in centro e abbiamo avuto una bella accoglienza al nostro campo di allenamento. Lo Juventus Stadium, poi, è veramente bello, con il pubblico che sarà molto vicino e il terreno di gioco in condizioni davvero perfette.”
“Per noi è ancora più entusiasmante il fatto che gli All Blacks abbiano schierato contro di noi la loro miglior formazione possibile. Per noi sarà importante fare tutto quello che possiamo al 100% e poi sarà quel che sarà.”
“Penso che abbiamo imparato dal mondiale che non possiamo sottovalutarli nemmeno un secondo, perché nel momento in cui abbiamo pensato di poter competere con loro ci hanno dimostrato che invece non c’eravamo ancora. Se pensiamo ora a tutte le possibilità di risultato, probabilmente ci andrà storta.”
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