Così il capo allenatore degli Azzurri nel commento a caldo al termine della partita contro gli All Blacks
“Questa ultima meta sul 24-11 non ci voleva” dice Gonzalo Quesada ai microfoni di Sky Sport, interpellato dopo il fischio finale dell’incontro che ha visto l’Italia soccombere 29-11 agli All Blacks in una partita giocata in una cornice entusiasmante come lo Juventus Stadium gremito di pubblico.
Il capo allenatore argentino dell’Italia coglie subito le due facce della prestazione azzurra: “Molto positiva l’attitudine dei ragazzi che sono stati in partita contro gli All Blacks e hanno messo tanta passione, tanta voglia. Abbiamo fatto tanti errori di handling che non ci hanno permesso di attaccare un po’ di più.”
“Sapevamo che la mischia ordinata sarebbe stata un problema, perché la loro è incredibile, ma abbiamo avuto problemi anche in rimessa laterale, che per noi è fondamentale per lanciare il nostro attacco. Con un po’ più di possessi di qualità avremmo avuto la possibilità di mostrare di che cosa siamo capaci in attacco, ma sicuramente c’è stato un miglioramento nelle tre partite di questo autunno: Argentina, Georgia e quest’oggi.”
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“C’è ancora tanto da lavorare per essere più precisi – dice ancora Quesada- In difesa una buona partita, una buona gestione strategica ma non siamo riusciti a giocare molto in attacco. Oggi le uniche possibilità che abbiamo avuto nei 22 metri avversari sono state attraverso il drive, che però non era l’arma migliore da utilizzare contro di loro. Sono un po’ frustrato dal non aver potuto giocare un po’ di più con la palla e provare a metterli sotto pressione con possessi di qualità, ma il bilancio è che c’è stato un miglioramento. Ci aspetta ora un bel lavoro per preparare il Sei Nazioni.”
La rimessa laterale che non ha funzionato è stata una delle chiavi di un’Italia che ha dato tutta sé stessa, ma ha finito per giocare sostanzialmente in difesa per la stragrande maggioranza della gara: “Noi attacchiamo bene da situazioni di contrattacco e transizione e dai lanci del gioco. La difesa e il gioco al piede generano i primi, la rimessa deve fornire palloni per i secondi. Abbiamo preparato una strategia che sono sicuro ci avrebbe permesso di far loro male, ma la loro qualità di difesa in aria in rimessa ci ha messo in difficoltà. Questo e anche la pressione sulla zona del breakdown ci ha impedito di attaccare al meglio. Peccato per il risultato perché penso potesse essere ancora più ravvicinato.”
Infine, l’head coach azzurro ha tracciato un bilancio del suo primo anno alla guida dell’Italia: “Un Sei Nazioni eccezionale con performance e risultati che hanno fatto vedere il potenziale di questa squadra. Una tournée molto difficile dopo un anno lunghissimo dove la squadra ha fatto vedere un carattere incredibile, con due vittorie su tre e una bellissima vittoria in Giappone contro una squadra molto vicina a noi nel ranking – ha riassunto – Non abbiamo fatto miracoli in questo novembre, non abbiamo vinto con l’Argentina né contro la Nuova Zelanda, ma era qualcosa di difficilissimo.”
“Abbiamo sbagliato tante cose, ma sono uscite tante cose positive. Contro l’Argentina abbiamo perso Ange Capuozzo alla prima azione, contro la Georgia è successo lo stesso con Michele Lamaro. Non è stato un autunno facile, credo sia stato un novembre dove abbiamo continuato a costruire. Non abbiamo fatto un enorme balzo in avanti, ma abbiamo messo buone basi. Ho chiesto tanto ai giocatori in questo mese. Abbiamo messo tanta carne al fuoco, non se ne sono ancora visti i frutti, ci vorrà ancora del tempo ma abbiamo preparato tante cose che sono sicuro serviranno per il prossimo Sei Nazioni.”
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