Il tecnico: “Frustrato ma fiero, abbiamo affrontato la miglior Nuova Zelanda possibile”
TORINO – È un Gonzalo Quesada a due facce quello che si presenta nella sala stampa dello Juventus Stadium. Da una parte l’orgoglio per aver messo in grande difficoltà degli All Blacks che hanno schierato la miglior formazione possibile, dall’altra la frustrazione per un risultato che poteva essere ancora migliore.
“Sto vivendo un mix di emozioni. Da un lato vedere la squadra battersi così contro degli All Blacks che avevano la migliore formazione possibile, e ci siamo riusciti pur avendo avuto poco tempo per preparare la partita. Dall’altra parte abbiamo sofferto molto nelle fasi di conquista: è stato frustrante avere così tante difficoltà in attacco. Il nostro gioco offensivo si basa molto sui lanci di gioco, da touche e mischia, ma non siamo riusciti a utilizzarli come li avevamo preparati. Non siamo una squadra che prova ad attaccare da drive: è un’opzione in più ma non abbiamo le caratteristiche per usarla molto, ma oggi era una delle poche armi che potevamo usare. Siamo fieri dello sforzo fatto. Anche Robertson mi ha detto di essere impressionato dalla nostra partita”.
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A un anno di distanza, la differenza tra questa partita e la disfatta mondiale di Lione è impressionante, soprattutto a livello mentale: “È cambiato l’atteggiamento rispetto all’anno scorso” sottolinea il capitano di giornata, Nacho Brex. “Abbiamo parlato tanto in settimana di quanto sarebbe stato importante non mollare nemmeno per un secondo: al Mondiale ogni piccolo switch off mentale ha portato gli All Blacks sotto i nostri pali, non potevamo permettercelo. Volevamo mostrare il nostro attacco e la nostra attitudine, e su questo ce l’abbiamo fatta, ora dobbiamo lavorare sulla parte tecnica”.
“Anche il pubblico ha fatto una grande differenza” prosegue Brex: “Quando attaccavamo sentivamo le urla e il tifo dei tifosi, e quando siamo in campo sono tutte energie extra”.
Riprende la parola Quesada: “Gli All Blacks hanno segnato anche in 14. Tutti sanno l’enorme qualità di questa squadra. La loro conquista e la loro difesa è stata della stessa efficacia anche con un uomo in meno, mentre noi quando abbiamo avuto un uomo in meno siamo andati in difficoltà. Ho una confidenza e una fiducia gigantesca nel nostro gruppo: abbiamo lavorato tanto in pochissimi giorni. Quante volte fuori dal Mondiale gli All Blacks hanno messo una squadra così contro l’Italia? Ricordo quando contro gli Azzurri mettevano 5-6 esordienti. Abbiamo perso 17 palloni, tanti per errori di handling. Giocare a fine novembre alle 21 è difficile, magari è stato meglio così (ride, ndr) perché anche loro hanno fatto tanti errori, però il nostro gioco è fatto anche di attacco”.
Sulle decisioni arbitrali, alcune dubbie come la rimessa assegnata agli All Blacks che ha portato alla seconda meta, Quesada è stato chiaro: “Sicuramente dispiace, ma gli All Blacks meritavano di vincere, al di là delle decisioni arbitrali”. Il tecnico ha poi parlato dell’ultima meta, subita per un errore di Capuozzo e Menoncello che hanno deciso di giocare una touche veloce dai propri 5 metri: “Penso che Ange, che aveva passato 10 minuti a bordo campo, avesse tanta voglia di giocare. Il 24-11 era già stretto per quello che abbiamo visto, ma prendere quella meta non ci serviva” ha concluso, visibilmente infastidito dall’errore commesso nel finale.
Francesco Palma
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