La trasferta a Galway è una delle più difficili in Europa, ma la squadra in verde non ha ancora una identità definita e potrebbe fare ancora a meno dei suoi internazionali
Metti una sera di inizio dicembre a Galway: dicono che non pioverà, ma il tradizionale vento che spira sulla baia non mancherà e le temperature, già di per sé non superiori ai 3°C, potrebbero essere percepite ancora più rigidamente.
Comincia in questo contesto l’avventura delle Zebre nella Challenge Cup 2024/2025, con una delle trasferte più difficili d’Europa in casa del Connacht, calcio d’inizio previsto per le 21:00 del prossimo 7 dicembre.
Una squadra enigmatica, il Connacht di quest’anno. Dalla scorsa stagione se n’è andato lo storico director of rugby Andy Friend, che dal 2018 dirigeva la parte tecnica della squadra, da allora affidata a Peter Wilkins. Quest’ultimo, profondo conoscitore dell’ambiente e a diversi titoli nello staff da 7 anni, sta procedendo a un parziale rinnovo della squadra.
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Questa estate giocatori storici in maglia verde come l’estremo Tiernan O’Halloran o il terza linea Jarrad Butler hanno dato l’addio. Tom Farrell e Diarmuid Kilgallen, centro ed ala, si sono spostati al Munster. L’arrivo di Josh Ioane dai Chiefs ha segnato il passo rispetto al fatto che il Connacht sia la squadra di Jack Carty, numero 10 da oltre 200 presenze in carriera il cui momento apicale sembra ormai superato.
Tutto questo comporta, però, una fase di aggiustamento in cui il Connacht sta ancora cercando una nuova identità, quantomeno tecnica. E questa fase è attualmente in corso.
Nelle sette giornate di campionato disputate fin qui sono arrivate tre vittorie e quattro sconfitte. Deludente l’ultima, che ha rotto l’equilibrio: una sconfitta netta per 28-14 in casa contro i Bulls sudafricani che hanno dominato per un’ora prima di concedere qualcosa.
D’altra parte il Connacht è una squadra piuttosto dipendente dai propri giocatori chiave. Secondo quanto riporta il sito sportivo irlandese The 42 gli internazionali Mack Hansen, Bundee Aki, Finlay Bealham e Cian Prendergast osserveranno tutti ancora un turno di riposo prima di rientrare e non saranno a disposizione per il match con le Zebre. L’apertura neozelandese Josh Ioane non rientrerà dall’infortunio che lo ha tenuto fuori per tutto il mese di novembre. Santiago Cordero è l’unico giocatore di caratura internazionale rimasto a disposizione dello staff.
La franchigia, però, vuole prendere la competizione dalla parte giusta: “La prendiamo seriamente – ha detto l’head coach Wilkins – Abbiamo parlato con il gruppo a inizio stagione del fatto che la Challenge Cup è un’opportunità per far debuttare nuovi giocatori, ma è una competizione dove vogliamo andare lontano.”
“La selezione per queste partite dipende dal calendario e dalle gare del periodo, ma vogliamo partire forte nel girone in modo da raggiungere le fasi finali e giocarle in casa.”
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