L’ex capo allenatore della Nuova Zelanda ne ha per tutti: dagli errori arbitrali al nuovo coach Robertson, fino al Sudafrica
Chiusa la prima annata del ciclo di Scott Robertson sulla panchina degli All Blacks è il momento di tirare le somme, e a farlo ci ha pensato un simbolo delle ultime nazionali neozelandesi: Steve Hansen, capo allenatore dal 2012 al 2019 e campione del mondo nel 2015. Per tracciare un bilancio del 2024 degli All Blacks e far capire che – a suo dire – non ci siano stati miglioramenti particolari, Hansen è partito dalla Rugby World Cup 2023, quella chiusa al secondo posto dopo la finale persa col Sudafrica.
“Non direi che abbiamo fatto grandi progressi, stiamo andando bene così come stavamo andando bene anche prima. Questa è una squadra che avrebbe dovuto vincere la Rugby World Cup, per quanto mi riguarda sono stati derubati a causa di alcune decisioni sbagliate fuori dal loro controllo, che sono costate il Mondiale” ha detto al podcast DSPN.
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Il riferimento, nemmeno tanto velato, e ad alcune decisioni arbitrali prese da Wayne Barnes nella finale di Parigi, vinta dal Sudafrica 12-11. Non è la prima volta che Hansen torna sull’argomento: già in passato aveva specificamente criticato il cartellino rosso al capitano Sam Cane, che costrinse gli All Blacks a giocare quasi un’ora in 14.
Dopo un anno di alti e bassi (10 vittorie e 4 sconfitte, ma non tantissime prestazioni esaltanti) secondo Steve Hansen il 2025 sarà un’annata chiave per gli All Blacks: “Penso che tutto parta dalle persone che li gestiscono. Credo abbiano capito che questo lavoro non è così facile come pensavano sarebbe stato”.
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“Hanno dovuto imparare delle lezioni e lo hanno detto apertamente, e questo è fantastico perché stanno riconoscendo di dover imparare delle cose. E mentre le imparano loro, le imparerà anche la squadra” ha chiosato Hansen.
Un altro tema affrontato al podcast DSPN è stato il Sudafrica, al momento considerato quasi imbattibile, ma non per Hansen: “Non sono imbattibili. Anzi, sono battibili, sono stati battuti quest’anno: hanno perso con l’Irlanda, hanno perso con l’Argentina e la Nuova Zelanda avrebbe dovuto batterli”.
“Sono battibili come tutti, ma più vincono e più il loro mito cresce e la loro sicurezza aumenta. Si affidano molto ai loro uomini chiave” ha concluso Hansen.
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