Il tecnico scherza con i giornalisti e racconta un aneddoto legato al modo in cui sceglie la formazione
La “bomb squad” è ormai un tema fisso quando si parla di rugby. Spesso viene associata a Rassie Erasmus, che con il suo Sudafrica l’ha portata all’estremo con la panchina 7+1. In realtà, come ci ha tenuto a specificare – scherzosamente – Franco Smith, lui la usava ancora prima.
Il siparietto nasce da una domanda posta da un giornalista in seguito alla scelta di Franco Smith di schierare il suo Glasgow con una panchina 7+1 contro Tolone, nella partita di Champions poi persa 30-29: “Sono deluso che tu mi stia paragonando a Rassie Erasmus. Penso che negli ultimi due anni e mezzo abbiamo dimostrato che è lui che ci sta copiando, non è vero?” ha detto il tecnico, ovviamente scherzando (i due sono stati compagni di squadra e sono molto amici).
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Negli ultimi anni il concetto di “bomb squad” è diventato sempre più presente nel mondo del rugby, soprattutto da quando Erasmus ha iniziato sistematicamente a schierare tutti gli avanti presenti in panchina (di solito 6, ma anche 7) nel giro di pochi minuti, nell’ultima mezz’ora.
Dopo la battuta Franco Smith ha raccontato come la sua filosofia di selezione della panchina sia sempre stata una parte fondamentale del suo pensiero: “Ho detto fin dall’inizio, quando sono arrivato a Glasgow, che quando faccio la formazione scelgo per primi i giocatori che saranno in campo negli ultimi 20 minuti”.
“Quella è la parte della partita in cui nessuno va al frigo per prendere un’altra birra” ha poi chiosato.
Smith poi conclude, ritornando sulla battuta principale: “Allo stesso tempo, questa scelta ci consente di far ruotare la squadra mantenendo uno sguardo generale sulle numerose partite di alto livello che dobbiamo affrontare, ma non stiamo copiando la bomb squad di Erasmus. Penso che sia la nostra bomb squad ad essere stata copiata!” ha concluso ritornando sulla battuta iniziale. Tutto in un clima ovviamente molto disteso.
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