URC: Rhyno Smith salva la stagione del Benetton a tempo scaduto, Zebre KO 11-10

Il piazzato allo scadere del sudafricano decide una partita deludente e piena di errori a Monigo. Zambonin illude i ducali, che commettono un errore fatale a tempo scaduto

URC: il derby fra Benetton e Zebre del 21 dicembre

Tutte negli ultimi dieci minuti le emozioni del primo derby della stagione tra Benetton e Zebre, vinto dalla squadra di casa a Monigo per 11-10 al termine di una gara dal finale thrilling ma costellata di errori e povera di contenuti nel corso dei primi settanta giri d’orologio.

La meta di Andrea Zambonin al 72′ sembrava aver deciso il confronto in quella che è stata sostanzialmente l’unica occasione offensiva della squadra di Parma nel secondo tempo. A tempo scaduto, però, le Zebre hanno gestito male l’ultimo possesso del match e hanno concesso un calcio di punizione proprio sotto i pali, consentendo a Rhyno Smith di piazzare i 3 punti che portano la vittoria alla squadra di Treviso e mantengono in vita il campionato del Benetton.

Una sconfitta avrebbe segnato un duro colpo per le ambizioni di playoff dei veneti, che hanno assolutamente necessità di vincere entrambi i derby per risalire la china dopo una stagione iniziata con qualche difficoltà.

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Difficoltà peraltro dimostrate anche nel corso di questo primo derby, nel quale il Benetton ha peccato di attitudine (netto il contrasto rispetto alla gara di una settimana fa con il Bath) ma soprattutto è stato costantemente incapace di eseguire, annegando in una marea di errori principalmente di tecnica individuale la propria manovra offensiva.

La partita si è aperta con una prima opportunità di segnare per le Zebre, che hanno mosso brillantemente la palla ma sono incappate in un brutto passaggio di Gonzalo Garcia a 5 metri dalla linea. Il numero 9 argentino ha offerto una prima mezz’ora davvero di basso livello prima di aggiustare il tiro nel resto della gara.

Al 10′ il Benetton arriva a 5 metri grazie a un penalty, ma commette a sua volta fallo. Più tardi tocca a Prisciantelli salvare su Lynagh lanciato sulla fascia destra dopo una buona giocata da mischia ordinata della linea arretrata biancoverde.

Un inizio di partita caratterizzato da diversi errori gestuali da entrambe le parti viene peggiorato da due premature uscite dal campo: Enrico Lucchin fuori per un probabile problema muscolare e Jacob Umaga parimenti fuori, entrano Filippo Drago per le Zebre e Leonardo Marin per il Benetton, destinati a giocare quasi un’ora.

Il mediano di apertura classe 2002 si fa subito notare: al 29′ il Benetton arriva nei 22 dopo un fallo sciocco di Neculai, carica ripetutamente per vie dirette la difesa avversaria e Marin batte netto Da Re nell’uno contro uno, con il 10 delle Zebre fissato quel tanto che basta dalla corsa di un finto penetrante.

Le Zebre possono provare a replicare alla mezz’ora: bella manovra offensiva che risale la metà campo avversaria in appena due fasi, Gesi opta per un calcetto a seguire e Marin deve spazzare con il piede, concedendo però la mischia a 5 metri. I ducali, però, sprecano ancora: la ripartenza di Licata con l’assistenza di Drago è pasticciata e la palla cade in avanti.

Tuttavia nella sequenza che segue il Benetton non riesce ad uscire dai propri 22 e concede poco dopo una penalità che Da Re trasforma nei primi punti per gli ospiti: 5-3, punteggio con cui si va al riposo.

Poco da dire sulla prima parte della ripresa: il possesso e il territorio sono appannaggio del Benetton, che riesce a schiacciare fisicamente le Zebre, ma le cose in attacco semplicemente non girano. Una performance offensiva inquietante per una squadra che puntava a ritrovarsi completamente con questa gara, e invece assomiglia più a un gruppo di giocatori alle prime gare della stagione senza aver giocato molto assieme.

Al 58′ si muove finalmente il punteggio: Marin dalla piazzola trova i pali per il provvisorio 8-3. Al 65′ il medesimo Marin può ipotecare la gara dopo un calcio di punizione generoso concesso da Vedovelli, ma colpisce malissimo l’ovale.

Poco dopo le Zebre hanno la forza di portarsi in avanti. Gesi, come sempre imprendibile sulla sinistra, guadagna tanti metri. La palla torna poi a destra dove Paea ignora una superiorità numerica con Ferrari, ma serve all’interno Licata che porta la palla sui 5 metri. Stavolta le Zebre non sprecano l’opportunità e vanno a segno con Zambonin da distanza ravvicinata.

A onor di cronaca la meta del seconda linea azzurro, concessa dalla quaterna arbitrale dopo diversi replay, è molto dubbia: appare placcato una prima volta, quindi una seconda, dove con le ginocchia spinge ulteriormente in avanti e solo dopo piazza il pallone oltre la linea. Vedovelli giudica però il movimento non come una propulsione in avanti, ma una normale conseguenza del contatto, e assegna la marcatura. Da Re aggiunge i punti addizionali e le Zebre sono davanti 10-8 a Treviso con pochi minuti sul cronometro.

Le ultime azioni della gara sono un susseguirsi di colpi di scena. Il Benetton ottiene un possesso nei 22 avversari, ma le Zebre ottengono un turnover al placcaggio. Poi Lynagh riesce a bucare la difesa con un bell’angolo di corsa, ma perde la palla nel tentativo di offload su Alessandro Garbisi. Quando proprio tutte sembrano andare storte a Treviso, con la palla recuperata dalle Zebre nei propri 22 e gestita fino all’ottantunesimo, ecco il patatrac: Vedovelli intima a Garcia di usare un pallone chiaramente disponibile nel punto d’incontro, le Zebre non hanno avanti immediatamente disponibili per mancanza di organizzazione, la palla finisce a un Gregory un po’ isolato, con Prisciantelli vicino a cercare di dirigere le operazioni. Il giocatore argentino sigilla il possesso cadendo a terra come primo sostegno su quel pallone giocato di fretta: calcio di punizione sotto i pali, Rhyno Smith esautora Marin dai gradi di calciatore, si prende la piazzola e mette dentro i punti che fanno respirare tutta Treviso.

Benetton: 15 Rhyno Smith, 14 Louis Lynagh, 13 Malakai Fekitoa, 12 Ignacio Brex, 11 Onisi Ratave, 10 Jacob Umaga, 9 Andy Uren, 8 Toa Halafihi, 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza (c), 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Siua Maile, 1 Mirco Spagnolo.
A disposizione: 16 Bautista Bernasconi, Nahuel Tetaz, 18 Giosué Zilocchi, 19 Riccardo Favretto, 20 Alessandro Izekor, 21 Alessandro Garbisi, 22 Marco Zanon, 23 Leonardo Marin.

Marcatori Benetton
Mete: Marin (29)
Trasformazioni:
Calci di punizione: Marin (58), Smith (80)

Zebre: 15 Geronimo Prisciantelli, 14 Scott Gregory, 13 Fetuli Paea, 12 Enrico Lucchin, 11 Simone Gesi, 10 Giacomo Da Re, 9 Gonzalo Garcia, 8 Giovanni Licata, 7 Bautista Stavile, 6 Giacomo Ferrari, 5 Andrea Zambonin, 4 Matteo Canali, 3 Ion Neculai, 2 Tommaso Di Bartolomeo, 1 Danilo Fischetti (c).
A disposizione: 16 Giampietro Ribaldi, 17 Luca Rizzoli, 18 Muhamed Hasa, 19 Leonard Krumov, 20 Iacopo Bianchi, 21 Thomas Dominguez, 22 Filippo Drago, 23 Rusiate Nasove.

Marcatori Zebre
Mete: Zambonin (72)
Trasformazioni: Da Re (72)
Calci di punizione: Da Re (37)

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