Il massimo campionato francese si conferma l’eldorado del rugby mondiale
Gli stadi pieni, la diffusione mediatica, lo spettacolo in campo e la passione dei tifosi sono generalmente ingredienti che, se ben miscelati, generano benefici economici in ogni campionato del mondo.
Per quanto riguarda il rugby, questa ricetta funziona in particolar modo in Francia, con il Top 14 che è diventato il campionato più ricco del pianeta ovale.
Il giornale specializzato Midi Olympique ha pubblicato una serie di approfondimenti dedicati alle cifre che gravitano intorno al rugby professsionistico francese e i dati confermano la tendenza delle ultimi stagioni: la competizione gestita da LNR gode di ottima salute.
Lo stipendio medio dell’anno scorso per 520 giocatori professionisti era di 259.000 euro lordi, ovvero poco più di 21.000 euro al mese. Un livello intermedio, secondo Midi Olympique, molto più alto rispetto alla Premiership, alla Pro D2 o alla Japan League One, dove i salari più importanti, anche più alti rispetto a quelli del Top 14, spettano solo alle superstar.
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Le disparità salariali del Top 14
Le informazioni arrivano direttamente da uno studio della società di revisione Nexia S&A che ha prodotto un documento in cui si leggono i numeri con percentuali interessanti circa la forbice dei compensi.
Il 27 % dei giocatori guadagna meno di 60.000 € all’anno e tra di loro ci sono principalmente gli atleti con lo status di Espoir, mentre c’è una sostanziosa fascia di mezzo in cui l’11% guadagna tra 60.000 € e 120.000 € e un 26% che percepisce tra 120.000 € e 240.000 €. Nella parte alta si trova un 21% di giocatori che ottiene contratti tra 240.000 € e 360.000 €, un 10% che sta tra 360.000 € e 480.000 € e solo il 4% che arriva a oltre i 480 000 € l’anno. Tutte le cifre sono da considerare lorde e non nette.
Tra questi giocatori figurano Antoine Dupont, Owen Farrell, Gregory Alldritt, Will Skelton e Mathieu Jalibert. I loro contratti veleggiano intorno ai 600.000 € all’anno, ma vanno considerati in aggiunta anche i premi derivanti dall’attività internazionale, da eventuali sponsor individuali o da bonus offerti dai club.
I tempi in cui i soli Dan Carter e Jonny Wilkinson riuscivano ad arrivare fino ad un milione di euro sembrano finiti, in nome di una ricchezza maggiormente redistribuita. Il maggior concorrente economico del Top 14 rimane il massimo campionato giapponese, dove attualmente giocano tredici finalisti della scorsa finale di Rugby World Cup, tra cui Faf De Klerk e Cheslin Kolbe, anche loro remunerati con contratti da circa un milione di euro.
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