Una lista delle più belle mete segnate durante tutto il 2024 sui campi da rugby di tutto il pianeta
Un anno piuttosto intenso, il 2024, in fatto di mete: mete al Sei Nazioni, in tutte le sue configurazioni; mete in URC, in Premiership, in Top 14, in ProD2, in Serie A Elite; mete nei test estivi e mete alle Olimpiadi, con il rugby a sette; mete al Rugby Championship e nelle Autumn Nations Series; mete in Champions Cup e in Challenge Cup e mete in tutti i campi del mondo, sparpagliate ai quattro angoli del pianeta.
Provando a fare una sintesi abbiamo selezionato 12 mete del rugby a XV maschile che hanno qualcosa in più.
Azioni individuali o collettive, con gesti tecnici spettacolari o pazzi, partendo da lontano, con tanti passaggi e qualche invenzione.
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Dodici mete stupende segnate nel 2024
Dupont-Capuozzo connection
In Tolosa-Ulster di inizio dicembre la squadra di casa gioca semplicemente il rugby che si gioca nei Campi Elisi. Uno spartito sul quale improvvisano alcuni dei migliori talenti del rugby mondiale, tra cui il direttore d’orchestra più fenomenale di tutti: Antoine Dupont scova Ange Capuozzo libero all’ala e lo serve con un crosskick preciso al millimetro.
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Lorenzo Pani contro il Galles
La meta più bella del Sei Nazioni è quella di Lorenzo Pani in Galles-Italia del Sei Nazioni 2024. Una segnatura che spacca la partita e che rende evidente la netta superiorità azzurra in quella partita al Millennium Stadium di Cardiff: una splendida segnatura corale, con tanti passaggi, le giuste letture e un acuto conclusivo per finalizzare alla grande il lavoro di tutti.
Il Portogallo contro la Romania
Nicolas Martins è un terza linea del Portogallo il cui talento è esploso durante la Rugby World Cup 2023. Nel 2024 però è salito alla ribalta suo fratello Lucas, che qui chiude una azione pazza in pieno stile Os Lobos: si parte da un pallone un po’ sbilenco recuperato nei propri 22, si fa ballare la rumba alla difesa portandola da una parte all’altra del campo e si chiude con la vittoria di un duello aereo da parte di Martins che annichilisce lo stadio di Bucarest. Lucas Martins ha 21 anni e gioca in ProD2 ad Agen. In questa stagione ha segnato 5 mete in 11 presenze.
Peniasi Daquwaka si fa tutto il campo
Non ci sono state, nel 2024, mete totalmente individuali più pazzesche di quella di Peniasi Dakuwaqa, capace di farsi letteralmente tutto il campo nel derby parigino tra Stade Français e Racing 92.
Dakuwaqa è arrivato a Parigi nel 2022 e si è rapidamente affermato come titolare, dimostrando di essere più che all’altezza di giocare nella massima serie transalpina. La scorsa estate ha debuttato con la maglia delle Fiji a 27 anni. Con lo Stade è a 15 mete in 38 presenze nell’arco di tre stagioni, 5 in 8 apparizioni in questa stagione.
Kurt Lee Arendse in Sudafrica v Irlanda
E poi dicono che il Sudafrica gioca al chilorugby, che è solo fisico, cattiveria e sportellate. Gli Springboks, dal loro trono in cima alla classifica del ranking mondiale, rispondono così.
La Francia bersagliera al Sei Nazioni
Anche in un Torneo non andato esattamente per il verso giusto, la Francia ha dimostrato di avere talento da vendere nella splendida partita che ha opposto i transalpini all’Inghilterra. A Lione lo stadio è quasi venuto giù dall’entusiasmo in occasione della meta di Nolann Le Garrec, capace di finalizzare un’azione di contrattacco partita da una rimessa laterale rubata e un pallone portato nei propri 22 metri. La parte del leone, nell’azione corale francese, la fa l’estremo Leo Barré, che manda al bar il diretto avversario, resiste quanto può al placcaggio e serve il numero 9 all’interno. Le Garrec e Barré sono entrambi classe 2002.
Jose Paiva ammutolisce il Sudafrica
José Maria Aparício Paiva dos Santos ha 23 anni e gioca nel Belenenses, una delle squadre più forti del campionato domestico portoghese, semiprofessionistico. Prima di giocare contro il Sudafrica ha ottenuto 4 caps nel Rugby Championship 2024 sfidando Belgio, Polonia, Romania e Spagna. Il quinto arriva contro la Namibia, contro la quale segna due mete. In Sudafrica, nella prima partita mai giocata dal Portogallo contro una top 10 del ranking fuori dal mondiale, parte in panchina, ma deve entrare dopo appena 2 minuti per un infortunio. Sette minuti più tardi gli rimbalza tra le mani un ovale strappato a un portatore degli Springboks, lui lo cede a Simao Bento che, fidandosi dell’istinto lusitano votato al contrattacco, si permette un grubber nei propri 22 metri. Lo recupera e lo cede di nuovo a Paiva, che non ha più nessuno davanti e può farsi 70 metri in solitaria in uno stadio di Bloemfontein gremito di maglie verde e oro, tifosi ammutoliti, sorpresi. La partita finirà 64-21 per i padroni di casa, ma la meta di Paiva rimarrà negli annali del rugby portoghese e uno dei momenti più belli della palla ovale del 2024.
Max Jorgensen a Twickenham
Forse la meta di Max Jorgensen è quella che nel 2024 riesce a unire in un’unica azione capacità tecniche sopraffine, emozione e importanza. Al termine di una partita già di per sé fantastica e giocata alla grande dall’Australia in casa della più quotata Inghilterra, con Maro Itoje a segnare a pochissimo dal termine la meta che sembra dare la vittoria al XV della Rosa, i Wallabies si inventano una marcatura for the ages: straordinarie mani di Lolesio e McReight, fantastico lavoro di Ikitau per fissare la difesa, Jorgensen con l’accelerazione bruciante per finire in tuffo nell’angolo e ottenere una vittoria che fa rumore.
George Hendy, Northampton v Munster
George Hendy è stato un giocatore chiave per il Northampton del 2024. Imponente giocatore di appena 22 anni di discreto talento ma considerato al di sotto del livello richiesto per essere internazionale, l’utility dei Saints ha deciso la Premiership con la sua meta in finale contro il Bath. La sua marcatura più bella, e altresì piuttosto pesante, è quella in Champions Cup contro il Munster, arrivata chiudendo una sensazionale azione da prima fase partita nei propri 22 metri.
Il backflip di Adam Hastings
Scozia-Fiji non è stata una partita da prime time nel novero delle gare delle Autumn Nations Series, ma rimane ben salda nelle menti degli spettatori per questa invenzione di Adam Hastings, capace di servire Huw Jones con una mossa da campetto di basket. Il 13 serve poi l’assist a Duhan van der Merwe per la meta.
Una meta che vale due punti
Quinto turno di United Rugby Championship 2024/2025: i Glasgow Warriors sono in trasferta a Durban per affrontare la corazzata Sharks. Malgrado il loro status di campioni in carica affrontare i sudafricani a casa loro è sempre un affare estremamente complesso e in effetti, a pochi minuti dal termine, gli squali sono sopra 28-12. Al 78′ i Warriors segnano la loro terza meta nel match con il caratteristico drive da rimessa laterale. A tempo scaduto ricevono da calcio di rinvio l’ultimo pallone del match, quello con cui provare a segnare la quarta meta, che varrebbe due punti in classifica: uno per il bonus offensivo e uno per quello difensivo, la partita è ormai andata. La straordinaria qualità degli scozzesi nell’eseguire alla perfezione quest’ultima azione è semplicemente poetica. Chiude il tallonatore Johnny Matthews, che in questa stagione viaggia al ritmo di una meta ogni 59 minuti.
Quei peperini dell’under 20
Sei Nazioni U20 2024: Francia e Inghilterra si sfidano nel consueto big match del Torneo giovanile. Vinceranno gli inglesi, capaci di riconquistare il titolo per la prima volta dal 2021, ma questa meta clamorosa di Leo Carbonneau, avviata da un’intuizione del 19enne Theo Attissogbe rimane una delle più belle dell’intero anno.
Theo Attissogbe, 19 anni, 18 presenze tra Top 14 e Challenge Cup con Pau in stagione
Segnatevi il nome pic.twitter.com/IdT8L1U3Cx
— Lorenzo Calamai (@lorenzocalamai) March 15, 2024
Lorenzo Calamai
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