Un reparto con tanti problemi, ma anche tante alternative da valutare: fra esperti e giovani in rampa di lancio
Inghilterra: dubbi in terza linea per il Sei Nazioni (Ph. Sebastiano Pessina)
Steve Borthwick ha iniziato la sua marcia d’avvicinamento al Sei Nazioni 2025. L’obiettivo, dopo un novembre decisamente difficile, fatto di tre sconfitte interne contro All Blacks, Australia e Sudafrica, a fronte di una sola vittoria contro il Giappone, è quello di allestire una squadra competitiva per il massimo torneo dell’Emisfero Nord.
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Inghilterra: dubbi in terza linea per il Sei Nazioni
Nel reparto degli avanti però, c’è un comparto da analizzare con grande attenzione: quello delle terze linee. Si, perché al momento l’esperto flanker Sam Underhill è in dubbio per un nuovo infortunio sempre nella zona della caviglia, che per lui è stato sempre un punto di sofferenza durante l’arco della sua carriera.
Il classe 1996, 40 caps all’attivo con la Rappresentativa della Rosa, rischia di saltare il Sei Nazioni o almeno la prima parte della kermesse e questo per Borthwick, che lo considera un elemento centrale del suo scacchiere, non può essere certamente una buona notizia.
Tom Curry e Ben Earl saranno chiamati quindi ad avere ancora più responsabilità, mentre lo staff tecnico sta valutando se eventualmente andare a pescare fra i giovani prospetti inglesi che nel frattempo si stanno facendo luce in Premiership. Attenzione ai nomi di Henry Pollock (2005) e Guy Pepper (2003): soprattutto il primo che nell’ultimo Sei Nazioni Under 20 si è messo in luce a più riprese.
Nel giro di qualche giorno anche l’Inghilterra scioglierà le riserve sul suo gruppo di convocati, da li si capirà se Underhill sarà in grado di recuperare o se Borthwick deciderà di dare fiducia ai giovani.
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