Bristol: poche stelle, tanti risultati. Chi sono i prossimi avversari del Benetton

I Bears sono secondi in Premiership e possono rilanciare la corsa agli ottavi di Champions battendo il Benetton in casa

bristol bears

Bristol: poche stelle, tanti risultati. Chi sono i prossimi avversari del Benetton – ph. Rogan/Fever Pitch

Non si sono mai incontrate prima, Benetton e Bristol. Sarà una prima assoluta quella di Ashton Gate, alle 16:15 di domenica 12 gennaio, per il terzo turno della Champions Cup.

Una partita dalla quale entrambe le squadre vogliono trarre punti importanti: per i veneti anche un solo punticino significherebbe tenere il passo necessario per centrare una storica qualificazione, per gli inglesi è sostanzialmente un do or die, senza il massimo risultato possibile la qualificazione è pressoché andata.

I Bristol Bears sono una squadra affascinante. Centotrentasette anni di storia e un palmares risicato, con quattro vittorie del Championship (la seconda divisione inglese) e la preziosa Challenge Cup del 2020. Solo in tempi recenti il club si sta ritagliando un ruolo importante in Premiership, con due semifinali nelle ultime 5 stagioni.

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In particolare questa annata sportiva è partita bene, con la squadra seconda in campionato all’inizio del girone di ritorno, anche se con una flessione di risultati nelle ultime settimane: tra campionato e coppa ha vinto solo una delle ultime 5 partite.

I Bears giocano un rugby propositivo, ad alto ritmo, votato a tenere sempre viva la palla. Un’impronta tecnica nata forse per supplire a una rosa giovane ma non particolarmente dotata dal punto di vista puramente fisico. I buoni risultati, d’altra parte, sono arrivati malgrado una rosa che rispetto alla concorrenza non ha una grande abbondanza di internazionali: Ellis Genge è l’unico giocatore a essere sostanzialmente una pedina fissa dell’Inghilterra, mentre Pedro Rubiolo e Santiago Grondona hanno giocato tanto con i Pumas nel 2024 e Viliami Mata ha ottenuto un paio di caps in estate con le Fiji.

Il pacchetto di mischia è contraddistinto da due tallonatori simili che si alternano sul campo: Harry Thacker e Gabriel Oghre sono giocatori che non sono arrivati al livello internazionale solo per le loro dimensioni fisiche (nessuno dei due raggiunge il metro e ottanta) ma che in campo sono due vere e proprie iene capaci di essere dovunque, sporcare ogni possesso e portare avanti il pallone con dinamismo ed esplosività.

In terza linea l’esperienza di Mata e di Steven Luatua è bilanciata dalla gioventù del più piccolo dei fratelli Grondona, Benjamin, giocatore assai promettente per il prossimo futuro.

In mediana si alternano due piccole pesti come Kieran Marmion e Harry Randall, mentre per coprire un ruolo di apertura piuttosto scoperto la squadra ha appena acquisito dal Leinster Harry Byrne. Storia curiosa, quella del suo arrivo: ormai chiuso al Leinster dalla compresenza di Sam Prendergast, suo fratello Ross e Ciaran Frawley, Harry ha contattato il capo allenatore di Bristol Pat Lam, raccontandogli di aver appena passato la settimana di allenamento a simulare il gioco dei Bears per preparare i compagni alla sfida di Champions contro la squadra inglese. La cosa ha convinto, ed ecco fatta l’operazione che porta il più giovane dei Byrne in cabina di regia per sostituire AJ MacGinty.

Per ora Byrne ha giocato solo 20 minuti nell’ultimo turno di Premiership, entrando per Sam Worsley, figlio dell’ex flanker dell’Inghilterra Joe, apertura classe 2003 di discrete prospettive che aveva giocato da titolare anche nell’ultima partita di Champions in trasferta a La Rochelle.

Tra i trequarti il giocatore chiave è sicuramente Gabriel Ibitoye, attualmente miglior marcatore di mete della Premiership. Un giocatore dalla carriera singolare: stella dell’Inghilterra U20, cresce negli Harlequins per poi passare in Francia, dove passa da Montpellier ad Agen; il club però va incontro a una disastrosa retrocessione dal Top 14 e Ibitoye finisce a giocare in Israele, ai Tel Aviv Heat; dal 2022 torna in Inghilterra, a Bristol, e torna ad essere un fattore importante nel massimo campionato.

La rincorsa di Bristol a un posto nella fase finale della Champions Cup è molto complessa, ma Bristol desidera certamente almeno il penultimo posto nel girone per poter partecipare alla Challenge Cup, per cui è difficile prevedere che contro il Benetton possano esserci sconti e non ci sia in campo la formazione migliore possibile.

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