Il capitano azzurro: “Abbiamo tanti compagni all’estero, quindi ci sarà poco tempo per stare insieme. Ma arriveremo pronti alla Scozia”
ROMA – Nello splendido scenario dello Spazio Field di Via Merulana, a Roma, si è svolta la prima parte della presentazione del Sei Nazioni 2025, con tutti i 6 capitani presenti e pronti a rispondere alle domande dei giornalisti. Tra i presenti, ovviamente, anche il capitano dell’Italia Michele Lamaro, chiamato subito a rispondere sull’inevitabile domanda riguardo allo splendido Sei Nazioni del 2024.
“Sappiamo che dovremo fare qualcosa di ancora più difficile perché le aspettative saranno ancora più alte” esordisce Lamaro: “Ma dobbiamo sempre ricordare che è un anno diverso, un Torneo diverso e con squadre in momenti diversi. Noi siamo migliorati, ma anche gli altri stanno progredendo e quindi dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per continuare il percorso che abbiamo iniziato. Non dobbiamo guardare al passato, anche se è stato fantastico. Dobbiamo continuare in questa direzione”.
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Capitan Lamaro prosegue ricordando quello che è sempre stato il “mantra” azzurro negli ultimi anni: “Per ottenere il risultato bisogna passare attraverso la prestazione. Chiaramente non possiamo avere il controllo sul 100% delle cose, ma dobbiamo fare bene tutto ciò che possiamo controllare, anche le cose più piccole”.
Tra le domande, anche una sul Player of the Tournament dell’ultimo Sei Nazioni, Tommaso Menoncello: “Siamo tutti felici del premio he ha ricevuto. Per noi è un giocatore importante. Nel rugby di alto livello c’è un equilibrio sempre più elevato tra attacchi e difese, le partite sono sempre più equilibrate e spesso sono le superstar che possono rompere un equilibrio. Avere uno come Tommaso in squadra ti permette di avere più opportunità”.
L’Italia, come all’inizio di ogni Sei Nazioni, dovrà fare le cose di corsa, avendo tanti giocatori impegnati nei campionati esteri in Inghilterra e Francia: “Rispetto alle altre Nazionali la prima parte della preparazione per noi è un po’ diversa, perché abbiamo tanti ragazzi che militano all’estero, quindi abbiamo meno tempo per stare tutti insieme all’inizio. I primi giorni saremo di meno, ma li useremo per lavorare insieme e costruire insieme il messaggio che vogliamo lanciare. Sappiamo che abbiamo poco tempo, ma arriveremo pronti alla Scozia”.
Infine, Lamaro ha risposto una domanda sul primato di miglior placcatore ottenuto lo scorso anno: “Fa piacere, ma non credo che il numero di per sé sia la cosa più importante. Bisogna valutare la qualità del placcaggio, magari riuscire a essere il più possibile dominanti a contatto”.
Francesco Palma
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