Italia, Quesada spiega le scelte per la Scozia: “Con il 6+2 corriamo un piccolo rischio, ma questo ci consente di avere la panchina che vogliamo”

Focus sull’adattabilità dei trequarti per dare continuità ad una partita che lo staff immagina molto strategica all’inizio

Gonzalo Quesada

Gonzalo Quesada

La formazione ufficializzata da Gonzalo Quesada per il primo match del Sei Nazioni 2025 non ha riservato sorprese del tutto inaspettate, ma alcune scelte sono abbastanza inedite e il CT le ha spiegate nel corso dell’incontro con la stampa svolto poco prima della partenza per Edimburgo.

Per sfidare la Scozia lo staff tecnico ha dato fiducia a un triangolo allargato mai sperimentato sotto l’attuale gestione e visto all’opera l’ultima volta in Italia-All Blacks della Rugby World Cup 2023: Tommaso Allan estremo, alle ali Monty Ioane e Ange Capuozzo.

Leggi anche: Sei Nazioni 2025: la formazione dell’Italia per il debutto in Scozia

Quesada su Tommaso Allan estremo e Simone Gesi in panchina

La polivalenza del reparto arretrato azzurro è uno dei punti di forza su cui Quesada fa leva per mettere in difficoltà gli avversari.

“Tommaso Allan in questo momento è molto in forma e sta piazzando bene. Abbiamo analizzato la squadra la settimana scorsa e ipotizzato un triangolo allargato per una partita che immaginiamo molto strategica all’inizio. La Scozia è una squadra a cui è molto difficile fare dei break, sono molto organizzati in difesa e dobbiamo rispondere con il gioco al piede, il gioco aereo e una grande organizzazione. Nel corso del secondo tempo l’ingresso di Simone Gesi e lo spostamento di Capuozzo estremo ci consentirebbe di avere una linea arretrata più offensiva. Così abbiamo più giocatori in grado di piazzare in campo e più opzioni per sfruttare ogni opportunità.”

Proprio Simone Gesi, che a Edimburgo ha conquistato il suo primo cap, è stato inserito in lista gara come unico sostituto per il reparto dei trequarti, ma rispetto ad altri giocatori esclusi come ad esempio Jacopo Trulla o Matt Gallagher, gioca prevalentemente ala. Ecco la risposta del CT sulla scelta di andare in panchina con un 6+2:

“Abbiamo tanti giocatori in grado di coprire più posizioni: Garbisi può giocare centro e lo ha fatto spesso, Menoncello può giocare ala, Capuozzo può andare estremo e Tommaso Allan si trova a suo agio all’apertura. Simone Gesi è un’ala pura per coprire il posto di ala. Se ci trovassimo in una situazione disastrosa Martin Page-Relo potrebbe essere spostato nei trequarti. Ogni volta che facciamo il 5+3 un trequarti si trova a giocare pochi minuti, ma non è un bisogno, semmai la volontà di dare un po’ di spazio in campo. Abbiamo dei trequarti che sono in grado di giocare 80 minuti e con l’assetto 6+2 corriamo un piccolo rischio in caso di infortunio, ma questa scelta ci consente di avere la panchina che vogliamo avere con la qualità di ragazzi come Ross Vintcent, Niccolò Cannone, Manuel Zuliani.”

Le parole del CT su Luca Rizzoli: “Abbiamo deciso di accompagnarlo in questo percorso di crescita”

Uno dei giocatori sacrificati dai 23 per Edimburgo è Giosuè Zilocchi. Le due prime linee di riserva saranno Marco Riccioni e Luca Rizzoli, che così potrebbe fare il suo esordio in azzurro.

“La scelta di Luca Rizzoli è stata dettata dalle buone performance con le Zebre quest’anno e dal miglioramento che ha fatto rispetto allo scorso anno, quando è stato convocato ma non è sceso in campo. Ha lavorato tantissimo, garantisce solidità in mischia e si muove bene nel gioco aperto, sa utilizzare bene i suoi punti di forza. Abbiamo deciso di accompagnarlo in questo percorso di crescita e come staff gli vogliamo dare fiducia perchè siamo convinti che sia la migliore opzione per la squadra. Se Spagnolo fosse stato disponibile sarebbe stata una bella lotta per quella maglia.”

Quesada sul debutto e cosa attende gli Azzurri

“Tutti i giorni leggo che il dibattito è solo sul fatto che l’Italia e il Galles andranno a contendersi l’ultimo posto, non dobbiamo farci distrarre da questo. Il nostro focus è sapere che possiamo fare meglio, rafforzare la nostra cultura e la nostra passione. Possiamo crescere rispetto all’anno scorso perchè padroneggiamo ancora di più il nostro rugby. Se giochiamo meglio possiamo competere e se possiamo competere possiamo vincere.”

Nel marzo 2024 all’Olimpico arrivò la vittoria che aprì le porte al miglior Sei Nazioni italiano di sempre. Quesada sa bene che il contesto quest’anno è diverso, ma vede un’ Italia pronta a giocarsi le sue carte.

“I media scozzesi parlano di una ‘vendetta’ perchè hanno defino la sconfitta dell’anno scorso come imbarazzante. Noi dobbiamo coltivare la nostra identità. Voglio una squadra capace di portare in campo quello che lavoriamo, capace di competere e trovarsi al minuto 60 in partita a Murrayfield, questo è il primo obiettivo. Dobbiamo lavorare bene in conquista e in difesa, essere molto solidi per metterci in condizioni di sfruttare ogni opportunità che si presenta.”

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