La batosta di Parigi ha alzato tantissimo il livello delle critiche e la squadra va verso il match di Roma con un clima da ultima spiaggia
Il risultato finale di Francia-Galles ha rappresentato una vera e propria mazzata per i tifosi dei Dragoni. Un 43 a 0 che non ammette repliche e regala il poco ambito record di 13 sconfitte consecutive.
L’opinione pubblica gallese sembra essere ormai da tempo molto scettica sull’operato di Warren Gatland, specialmente da quando il coach neozelandese è tornato al servizio della WRU dopo aver chiuso un primo ciclo lungo e vincente.
In un contesto generale che non brilla per positività, anche i commentatori più auterovoli esprimono opinioni molto dure sulla nazionale in maglia rossa e sulla sua guida tecnica.
A partire da Ugo Monye noto commentatore della BBC ed ex nazionale inglese, che ha bocciato le scelte di Gatland su tutta la linea.
Le critiche di Ugo Monye al Galles
Il Galles, nonostante il 43 a 0, ha giocato molto con la palla in mano, senza però riuscire a minacciare la difesa francese. Monye ha letto questa tendenza come un po’ autolesionista: “Tatticamente, decidere di non calciare mai la palla nel primo tempo e di correre per 40 minuti è come giocare a rugby su un tapis roulant, dove lavori duramente e non ottieni nulla, ma è così che si sono comportati i gallesi per la maggior parte della partita.”
In conferenza stampa Gatland ha affermato che l’incontro di Parigi non è stato del tutto negativo, ma la risposta di Monye va in ben altra direzione.
“Penso che il lavoro dell’allenatore preveda due cose durante la settimana, una è selezionare la squadra giusta e la seconda è trovare la tattica giusta”, ha detto il commentatore della BBC dopo la partita. “Gatland ha sbagliato entrambe le cose questa settimana. Il match con la Francia richiedeva a gran voce un mediano d’apertura esperto che sapesse controllare il gioco e il territorio, qualcosa che i Bleus hanno assolutamente dominato. Penso che Dan Edwards in realtà abbia fatto una bella figura, abbia mischiato bene le carte, abbia messo un po’ più di piede sulla palla, ma la partita era finita a quel punto.”
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L’affondo di Gareth Davies del Telegraph
La stampa anglosassone ormai da mesi non è tenera nei confronti della nazionale di rugby gallese. A mettere ancora più benzina sul fuoco ci ha pensato Gareth Davies, giornalista ed omonimo del mediano di mischia degli Scarlets.
All’interno di una disamina molto dura che parla dell’assuefazione alla sconfitta, di come il calcio stia prendendo quota in un paese a totale tradizione rugbistica, l’attacco si è poi spostato sulla governance federale.
“L’attuale squadra internazionale di rugby gallese è il prodotto di anni di negligenza e compiacenza. Invece di fare fieno quando il sole splendeva durante i nostri anni di vittorie nel Sei Nazioni, ci siamo dati una pacca sulla spalla e ci siamo messi comodi. Il rugby di base è stato lasciato a se stesso e le regioni sono rimaste in secondo piano in una competizione improvvisata che non prepara i giocatori per il gioco internazionale.”
Nessuna speranza per il futuro immediato: “In qualche modo, le quattro migliori squadre gallesi hanno tirato fuori giocatori di classe come Jonathan Davies, Sam Warburton, Taulupe Faletau e Alun Wyn Jones. Siamo riusciti per anni a cenare al tavolo dei massimi esponenti del rugby mondiale. Ora? Stiamo mangiando gli avanzi dai piatti dietro i bidoni e non c’è una soluzione in vista.”
Il Galles in questa modalità da ultima spiaggia, affronterà l’Italia nel secondo turno del Sei Nazioni 2025 sabato 8 febbraio alle ore 15.15
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