Gonzalo Quesada: “Non sottovaluteremo il Galles. Per noi ogni partita può voler dire fare la storia”

Le riflessioni sulla partita di Roma, l’analisi della gara contro la Scozia, la posizione di Capuozzo: le parole del ct degli Azzurri

Gonzalo Quesada

Gonzalo Quesada: “Non sottovaluteremo il Galles. Per noi ogni partita può voler dire fare la storia” ph. S Pessina

Dopo aver reso nota la formazione che sabato 8 febbraio sfiderà il Galles, alle ore 15.15 sul prato dello stadio Olimpico di Roma, il ct dell’Italia – Gonzalo Quesada – è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei media in avvicinamento alla partita valida per il secondo turno del Sei Nazioni 2025.

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Gonzalo Quesada: “Non sottovaluteremo il Galles. Per noi ogni partita può voler dire fare la storia”

Rispetto al punto di vista di Eddie Jones, su squadre di Tier 1A e squadre di Tier 1B: “Irlanda e Francia sono chiaramente davanti a tutti. Noi, con le nostre condizioni e il nostro metodo di lavoro, stiamo provando ad avvicinare quello che fanno loro ma è chiaro che le situazioni di partenza e le possibilità sono diverse”.

Sulla partita contro la Scozia: “Lo sappiamo anche noi: non siamo partiti bene. Trovarci sotto 14-0 dopo pochi minuti, non era quello che ci attendevamo dopo aver preparato determinate situazioni. Li però, ho capito che il gruppo è cresciuto e sta crescendo: non siamo “impazziti”, non ci siamo disuniti. Abbiamo recuperato mettendo a referto ogni chance e poi siamo arrivati in parità negli ultimi 20 minuti. In quel momento la partita sarebbe potuta oscillare mente dalla nostra parte, ma su un’azione nata nella loro metà campo abbiamo commesso diversi errori di lettura subendo una meta che ci ha rimessi in una posizione di svantaggio. A questi livelli subire ti ricambia tutto ancora: è stata l’azione decisiva, anche perché il ritmo e le sensazioni della partita, analizzandole, ci hanno chiaramente fatto capire che in quel momento il match stava venendo verso di noi. E’ stata partita simile a quella di Roma dell’anno scorso, dove fummo più cinici e capaci di fargli male: ci è mancato pochissimo per arrivare al punto di bonus, ma abbiamo capito che gli schemi e i lanci di gioco ci sono. Abbiamo una base e su questa abbiamo lavorato questa settimana”.

Sulla posizione di Capuozzo, confermato all’ala e non schierato da estremo: “Non è una decisione definitiva. E’ una scelta che abbiamo fatto anche in base a quello che volevamo fare nella prima partita. Stiamo analizzando tutto. In generale, visto che il ritorno dalla Scozia è stato lungo, la partita è stata pesante e abbiamo dovuto sin da subito iniziare a pensare alla partita contro il Galles abbiamo scelto di dare continuità al gruppo dei 23 che ha giocato a Murrayfield.
Il nostro modo di giocare consente alle ali di venire dentro al campo e di giocare con la palla in mano, che è quello che vogliamo. Allan ha caratteristiche da estremo che sa giocare sia l’1vs1 sia al piede. L’equilibrio è importante e avere più possibilità a a disposizione anche, visto che i punteggi delle partite appaiono molto vicini e mettere punti al piede può rivelarsi decisivo.
Torno su Capuozzo, in panchina ci portiamo sempre un’ala, perché poi il piano è quello di finire con Capuozzo estremo per dargli ulteriori possibilità di fare male nella fase conclusiva del match quando le maglie difensive si allargano.
Nel nostro gioco le ali e l’estremo si scambiano spesso la posizione: non l’abbiamo fatto bene a Murrayfield, vogliamo farlo sicuramente meglio all’Olimpico con Ioane e Capuozzo tante volte con l’ovale in mano. Capuozzo fa l’ala a Tolosa e lo può fare anche con l’Italia”.

Sulla partita contro il Galles: “Non pensiamo assolutamente che sia la partita più facile del Sei Nazioni. Siamo in una situazione simile a quella del 2023: in quel caso si era vinto a Cardiff nel 2022 e poi nel 2023 si è perso a Roma. Non vogliamo riaccada, vogliamo che la vittoria dell’anno scorso a Cardift trovi seguito a Roma. Dobbiamo “sfruttare” quello che è successo per capire che non dobbiamo sbagliare e poi c’è un altro aspetto: il Galles arriverà in Italia con una formazione che nell’ultimo anno e mezzo non ha mai schierato di fatto. Hanno Rowlands e Jenkins insieme in seconda linea, Faletau e Morgan in terza e Wainwright che potrà partire dalla panchina, poi ci sono Tomos Williams, Liam Williams, Nick Tompkins. Biggar ha fatto capire che in ballo c’è l’onore del Galles: perché noi dovremmo pensare che questa possa essere una partita facile? Vogliamo andare in campo e fare una grandissima partita, come sempre. Per noi non esiste una “partita della storia”, ogni sabato per noi c’è la possibilità di fare la storia. Ripartiamo da quanto fatto a Edimburgo: a Roma ci sarà una battaglia feroce”.

Italia, un gruppo squadra molto giovane. Si guarda già ai possibili giovani d’interesse azzurro: “Nel mio staff c’è German Fernandez che conosce bene tutto l’universo giovanile italiano. Insieme a Pacini e ad Ascione stiamo lavorando in questa direzione. L’idea è quella non solo di scoprirli e di dare loro una possibilità, ma anche di capire come accompagnarli per non perdere il loro talento: mi vengono in mente Mey, Odiase e altri profili. Giocano in Francia, ma a un livello più basso e questo non ci può essere utile: anche perché facciamo più fatica a seguirli. L’obiettivo è quello di arrivare al 2027 con una base di giocatori sempre più ampia, in maniera tale che se dovessero esserci degli infortuni, la squadra non vada a perdere competitività”.

Sulla composizione panchina. Il 6+2 sembra essere diventata una costante: “Ci sono due motivi. Il primo è legato al fatto che i nostri 8 avanti titolari contro la Scozia hanno fatto quasi 160 placcaggi giocando in tantissime situazioni di collisioni e di sforzo pieno. Ormai il livello internazionale lo richiede e poter avere altri 6 avanti a disposizione ci aiuta a tenere alta l’intensità: vogliamo avere 14 avanti che facciano parte del match. Il secondo è che la nostra composizione della linea dei trequarti ha al suo interno tanti giocatori duttili e abituati a giocare 80 minuti di gioco: in moltissimi sono in grado di ricoprire più ruoli, quindi sappiamo che, pur prendendoci un rischio, con un mediano di mischia e un’ala pura siamo abbastanza coperti.
Gallagher poco utilizzato? In questo momento non è una questione di sfiducia nei suoi confronti, anzi. E’ che l’insieme della linea mi sembra quella più equilibrata”.

Sul Galles e sul fatto che spesso contro avversari che li aggrediscono sin da subito poi finiscano per mollare e perdere il match: “Il Galles giocherà a Roma con una formazione che non ha mai avuto a disposizione nell’ultimo anno. Hanno giocato un giorno prima di noi e hanno di conseguenza avuto un giorno in più di noi per preparare la partita contro di noi, che in questo momento vale oro. Dopo la partita con la Francia sono rimasti in Francia a Nizza, vicino all’Italia: simbolo che questa partita per loro è davvero fondamentale. Non pensiamo che molleranno neppure per un secondo di questa partita: sarà una partita di vero rugby. Non vorranno finire ultimi, ma nemmeno noi: anche perché l’Italia spesso ha concluso all’ultimo posto e sappiamo cosa voglia dire lasciare sul piatto una chance, non vogliamo complicarci la vita. Ora pensiamo al Galles, poi penseremo alle successive avversarie”.

Sul post Francia-Galles: “Ho sentito le parole di Warren Gatland e Jac Morgan. Sono molto d’accordo con quello che hanno detto. Il punteggio è stato netto, ma il Galles ha provato a fare tutto quello che era nelle sue possibilità, sia in attacco sia in difesa, spesso a volte rischiando di subire anche più punti di quelli che ha subito. Sapevamo che, al netto degli infortuni, la partita contro la Francia sarebbe servita per mettere in ritmo gran parte del gruppo che poi sarebbe stato scelto per la gara contro di noi e così hanno fatto. Stanno cambiano qualcosa rispetto al solito per provare a trovare una nuova strada di crescita, dovremo stare attenti a tutto. Non ci dobbiamo fare ingannare dalle proporzioni della sconfitta: hanno perso contro la Francia. Tutti hanno parlato di Irlanda, della voglia di rivincita dell’Inghilterra, ma la Francia secondo me è quella che ha il potenziale maggiore per arrivare a vincere il torneo con la sua rosa e i 23 che di volta in volta sceglierà per le partite”.

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