Italia, Simone Ferrari: “Maggiore rispetto? Forse non è proprio così”

Il pilone destro della nazionale analizza gli avversari diretti della prima linea avversaria e riflette sulla considerazione data agli Azzurri nel Torneo

Simone Ferrari

Simone Ferrari – ph. Sebastiano Pessina

Simone Ferrari, pilone destro dell’Italia protagonista di una bella prestazione a Murrayfield, non è sicuro che tutte le parole di lode spese nel corso dell’ultimo anno nei confronti della nazionale azzurra abbiano tutto questo significato.

“Molti dicono che adesso l’Italia ha guadagnato maggiore rispetto – ha detto dal raduno di Roma dove gli Azzurri preparano la sfida – e forse da una parte è vero, ma non è proprio così.”

“Tanti continuano a dare per scontato che l’Italia possa prendere il cucchiaio di legno, mentre quando succede ad altre squadre, come il Galles l’anno scorso, lo vivono ancora come un’onta. Il rispetto che abbiamo guadagnato dobbiamo sempre rigiocarcelo ogni sabato. Noi sappiamo di star facendo una buona preparazione e sappiamo di poter contare anche su un Olimpico pieno che ci spingerà ulteriormente.”

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Una fame di affermazione che si rinnova, quindi, ogni volta che si indossano gli scarpini dai lunghi tacchetti, la maglia azzurra e i pantaloncini bianchi. Pronto a dare una bella spinta in tutte le mischie ordinate che si presentano, come quelle che hanno fruttato punti a Edimburgo: “Era tra i nostri obiettivi arrivare a poter usare la mischia come un’arma offensiva. È un lavoro che viene da lontano, con Andrea Moretti stiamo lavorando dal 2021, e siamo arrivati fino a qui dando sempre il massimo, anche passando da momenti difficili, da arate che abbiamo preso e che però ci hanno fatti crescere. È arrivato il momento di raccogliere dei frutti, anche se non siamo i giocatori più pesanti in assoluto possiamo ottenere dei risultati in mischia chiusa.”

Di fronte ci saranno prime linee esperte, guidate da una leggenda del rugby gallese da poco entrata nello staff tecnico: “Hanno dei piloni sinistri molto forti come Gareth Thomas, che conosciamo bene perché lo incontriamo ogni anno in URC, mentre magari Nicky Smith lo affrontiamo di meno perché gioca ai Leicester Tigers, ma è un pilone molto esperto e con la Francia è arrivato al 50esimo cap.”

“Credo che la mischia gallese sarà molto più pronta rispetto a quella vista nel 2024, anche grazie all’arrivo dagli Harlequins di Adam Jones, che sicuramente avrà portato qualcosa di nuovo.”

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