Le dichiarazioni del capitano alla vigilia della gara contro il Galles del Sei Nazioni 2025
È un Michele Lamaro concentrato e combattivo quello che ha risposto alle domande dei giornalisti italiani e gallesi allo stadio Olimpico di Roma alla vigilia di Italia-Galles.
Una gara che si preannuncia cruciale per entrambe le squadre già al secondo turno del Torneo, una partita con qualcosa di diverso dal solito: “La pressione prima di una partita c’è sempre. La maggior parte delle volte c’è perché le aspettative interne alla squadra sono molto alte. Questa volta è un po’ diverso, c’è una aspettativa differente dall’esterno, una pressione che può farti distogliere lo sguardo da ciò che è veramente importante – ha dichiarato il capitano degli Azzurri – In settimana ci siamo concentrati su ciò che possiamo controllare e l’attenzione nostra è al 100% sull’esecuzione da portare in campo.”
“Abbiamo il dovere di alzare l’asticella non tanto sulla base dei risultati dello scorso Sei Nazioni, ma per rispettare quello che ci diciamo. Se vogliamo rimanere credibili verso noi stessi, prima che nei confronti degli altri, fare un ulteriore step è necessario.”
Lamaro è tornato poi su un punto di cui si è parlato a più riprese, citato anche da Simone Ferrari in settimana: “Che abbiamo acquisito credibilità nei confronti delle altre squadre è opinabile, ancora: per la Scozia perdere con noi è una sconfitta disastrosa, per il Galles quando abbiamo vinto a Cardiff è stata un’onta. Forse qualche squadra adesso ha un po’ più paura di noi, che è una cosa diversa dal rispetto. Credo che le altre squadre, che hanno una tradizione, una storia e una cultura di questo sport diversa, in fondo pensino ancora che il rugby italiano non sia alla loro altezza.”
“Se sono cambiati i rapporti di forza tra noi e il Galles? Troppo facile da dire solo perché abbiamo vinto due delle ultime tre. Il Galles è sotto pressione perché stanno facendo dei cattivi risultati ultimamente, ma al tempo stesso continuano a essere una squadra forte, con giocatori di qualità. Il fatto che abbiano richiamato alcuni dei veterani dà loro una leadership in campo che può fare la differenza. Hanno però dei punti deboli che vogliamo sfruttare per metterli in difficoltà. Alla fine quello che conta sono gli 80 minuti sul campo, dove scopriamo chi è il migliore in quella singola giornata. Non conta per il giorno prima, non conta per il giorno dopo.”
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Se è pur vero che i Dragoni stanno attraversando un momento difficile, sono una squadra capace ancora di un colpo di coda: “Il Galles riesce a tirare fuori qualcosa che non tutti possono far emergere. Una squadra che ha un intero paese dietro, una grande storia e una grande cultura di questo sport alle spalle, vissuta in modo diverso dal nostro. Questa è la cosa che mi fa stare particolarmente all’erta in momenti come questi, in cui si sentono non solo con le spalle al muro, ma anche come se questa fosse un’ultima spiaggia. Quando sei disperato le pressioni esterne non hanno più alcun impatto, puoi attingere solo a quello che hai dentro, e questo ti fa tirare fuori qualcosa in più.”
Per la terza volta nella storia i bookmakers danno l’Italia per favorita in una gara del Sei Nazioni. Era accaduto prima nel 2014, contro la Scozia, e nel 2023, quando il Galles strappò un’inattesa vittoria a Roma: “Conta tantissimo per noi riuscire a gestire la condizione di favoriti in una partita. È un qualcosa di nuovo contro squadre come il Galles. L’importanza di aver già giocato una gara così due anni fa è tanta, perché ci ha dato un po’ più di esperienza di questo tipo di circostanze, per gestire meglio la pressione che arriva dall’esterno.”
“L’inizio della partita sarà fondamentale. Loro sicuramente arriveranno molto carichi e a noi tocca controbattere: questa è casa nostra, nessuno può arrivare e giocare la prima mezz’ora più forte di noi. Vogliamo mettere le cose in chiaro fin dal primo placcaggio.”
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