È uno degli scontri più classici del rugby europeo: i Bleus partono favoriti ma gli inglesi, se non hanno cali, sono un osso difficile per tutti
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Sei Nazioni, Le Crunch è servito: la preview di Inghilterra-Francia – ph. FRANCK FIFE / AFP
È uno dei confronti più classici del rugby del Vecchio Continente: “Le Crunch”, la sfida tra Inghilterra e Francia che quest’anno si presenta alla seconda giornata del Sei Nazioni.
Quando l’arbitro Nika Amashukeli fischierà il calcio d’inizio, a Twickenham alle ore 17:45, sarà il momento del 112esimo scontro tra queste due Nazionali. Il computo complessivo è a favore dell’Inghilterra (con 60 successi a 44) ma nel recente passato, all’interno del Sei Nazioni, gli ultimi tre confronti sono stati vinti dalla Francia.
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Anche il World Rugby Ranking sottolinea la recente superiorità della formazione Bleus sugli inglesi. Rispettivamente quarta e settima della classifica mondiale, c’è però un abisso di punti a separarle: 88.51 della Francia in confronto all’82.31 dell’Inghilterra, più di sei punti di distacco.
Una differenza importante che deriva dai risultati recenti, con l’Inghilterra reduce da diverse sconfitte nell’anno precedente e battuta anche alla prima partita dell’attuale Sei Nazioni. La nazionale allenata da Steve Borthwick è però convinta che questo trend si possa invertire: tante sconfitte sono maturate per pochi punti di differenza, con partite perse soprattutto nei secondi tempi.
È quanto successo settimana scorsa all’Aviva Stadium contro l’Irlanda: la prima metà di gara è stata molto positiva per l’Inghilterra, capace di mettere in difficoltà i campioni in carica del Sei Nazioni, grazie a una difesa solida e alla capacità di fare bene le cose semplici, con lunghi multifase fino a consentire a Marcus Smith le sue “giocate”, con calcetti a prendere in contropiede le difese avversarie. Contro la Francia il fantasista di Steve Borthwick non indosserà la consueta maglia numero 10, ma potrà comunque farsi ben vedere come estremo titolare.
Quello che manca all’Inghilterra dell’ultimo periodo, indicato anche dall’ex-tecnico Eddie Jones, è la capacità di mantenere queste certezze anche nei momenti di difficoltà. Troppo spesso agli inglesi perdono di mano partite condotte in superiorità o in equilibrio: l’Irlanda, anche se andata sotto nel primo tempo, non si è scomposta ed è rimasta convinta nei suoi mezzi e nel fare bene il suo gioco; l’Inghilterra invece, subita la meta del pareggio, nei 20 minuti successivi è andata in difficoltà e ha visto i Verdi scappare via. Bene la reazione nei minuti finali per portare a casa almeno il punto bonus, ma ormai il distacco scavato dall’Irlanda era incolmabile.
La Francia vive un momento storico opposto: la formazione di Fabien Galthié non solo è forte e convinta della propria forza ma ha nei suoi ranghi diversi giocatori con “l’X-factor”, quegli atleti capaci di risolvere una situazione e una partita anche quando tutto sembra essere difficile. E non c’è solo il sempre citato Antoine Dupont (e come non potrebbe esserlo?) ma anche giocatori come Thomas Ramos, i metaman Louis Bielle-Biarrey e Damian Penaud, il terza linea Greg Alldritt.
Avere atleti di questo calibro, e in questo numero, rende la Francia attuale una squadra sempre favorita per la vittoria nei singoli scontri e anche per il titolo del Sei Nazioni. D’altra parte però non è sempre facile per un allenatore e in squadra gestire tutta questa qualità. Inoltre, se ai Bleus negli ultimi due anni qualcosina sta mancando per vincere i grandi appuntamenti, è la dipendenza dai super-campioni, che possono sì risolverti una partita ma, se non si accendono, è difficile per la squadra nel suo complesso uscire dai momenti di difficoltà.
Questo argomento riguarda però più situazioni particolari o delicate (come partite da dentro-fuori ai Mondiali o sfide complicate da singoli fattori, come il rosso rimediato contro l’Italia lo scorso anno): se la Francia entra in campo convinta dei propri mezzi e con i suoi campioni in forma è davvero difficile mettergli i bastoni tra le ruote. Contro il Galles la settimana scorsa per i primi 20 minuti i Bleus non erano riusciti a segnare nonostante diverse azioni tentate; ciò non li ha innervositi, sono rimasti concentrati sul gioco e, una volta sbloccata la prima meta, a valanga è arrivato il resto.
Non resta che vedere se l’Inghilterra riuscirà a mettere in campo una partita al suo livello per tutti gli 80′ (e qualora ci riuscisse allora per i Bleus non sarebbe facile risolverla) oppure se la Francia troverà il modo di metterla in difficoltà e a quel punto cercare di scatenare i suoi cavalli di razza. Appuntamento a Twickenham alle or 17:45.
Matteo Salmoiraghi
Sei Nazioni 2025: le formazioni ufficiali di Inghilterra-Francia
Inghilterra: 15. Marcus Smith, 14. Tommy Freeman, 13. Ollie Lawrence, 12. Henry Slade, 11. Ollie Sleightholme, 10. Fin Smith, 9. Alex Mitchell, 8. Tom Willis, 7. Ben Earl, 6. Tom Curry, 5. George Martin, 4. Maro Itoje (C), 3. Will Stuart, 2. Luke Cowan-Dickie, 1. Ellis Genge.
A disposizione: 16. Jamie George, 17. Fin Baxter, 18. Joe Heyes, 19. Ollie Chessum, 20. Chandler Cunningham-South, 21. Ben Curry, 22. Harry Randall, 23. Elliot Daly.
Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Pierre-Louis Barassi, 12 Yoram Moefana, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Antoine Dupont (C), 8 Greg Alldritt, 7 Paul Boudehent, 6 François Cros, 5 Emmanuel Meafou, 4 Alexandre Roumat, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Jean-Baptiste Gros.
A disposizione: 16 Julien Marchand, 17 Cyril Baille, 18 Georges-Henri Colombe, 19 Paul Auradou, 20 Mickael Guillard, 21 Oscar Jegou, 22 Nolann Le Garrec, 23 Emilien Gailleton.
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