Dopo 2 anni in Canada il tecnico irlandese tornerà a lavorare con FIR dal 1° luglio 2025
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Stephen Aboud torna in Italia: sarà il nuovo high performance manager della Federazione (ph. Sebastiano Pessina)
Stephen Aboud torna a lavorare in Italia. La Federazione Italiana Rugby ha annunciato ufficialmente che il tecnico irlandese sarà il nuovo High Performance Manager a partire dal 1° luglio 2025.
Aboud era stato responsabile della direzione tecnica della Fir dal 2016 al 2022, curando lo sviluppo dall’alto livello giovanile e contribuendo ad indirizzare e ottimizzare la direzione strategica dei Centri di Formazione Permanente e dell’Accademia Nazionale. Negli ultimi due anni ha lavorato in Canada, dove è stato anche lì direttore dell’alta prestazione.
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Aboud elaborerà insieme alla direzione sportiva il programma di Alta Prestazione FIR nel breve, medio e lungo termine, e in collaborazione con il c.t. della Nazionale elaborerà dei piani di sviluppo individuale per i giocatore di interesse nazionale e per gli atleti di élite già inseriti a livello seniores.
Daniele Pacini, Direttore Tecnico della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Stephen ha avuto un ruolo strategico, durante il suo precedente percorso all’interno della Federazione, nel consolidare cultura e processi dell’alta prestazione i cui frutti sono oggi evidenti all’intero panorama rugbistico, italiano e internazionale”.
“Con il rugby di alta prestazione che si appresta dal 2026 ad entrare in una nuova fase della propria storia, poter tornare a contare sulle competenze e sulla capacità di Stephen di condividere una visione ed ispirare il prossimo ad applicarla in modo concreto costituisce per noi una grande opportunità per sviluppare una progettualità di high performance che ci consenta di mantenere il rugby italiano ai vertici del Gioco mondiale” ha concluso Pacini.
Lo stesso Aboud ha commentato: “Ho delle amicizie e ricordi meravigliosi degli anni trascorsi in Italia e dei processi che abbiamo costruito per indirizzare il rugby italiano di alta prestazione verso un modello competitivo e sostenibile. Sono felice di poter tornare a lavorare con la struttura tecnica italiana: passione e competenza in FIR sono alla base del lavoro di ogni giorno e sono certo che, tutti insieme, sapremo costruire un modello prestativo in grado di far esprimere a ogni singolo componente del progetto il proprio massimo potenziale”.
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